Ascoli Piceno, viaggio nel mondo delle indagini con 'Investigare 4.0': presentato il libro del prefetto Vittorio Rizzi
di Redazione Picenotime
giovedì 20 aprile 2023
Tutto il mondo che ruota attorno alle indagini sulla scena del crimine raccolte nel libro "Investigare 4.0. Criminologia e criminalistica. Viaggio nel mondo delle indagini”. Questa mattina, presso la Sala della Ragione di palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno, il prefetto Vittorio Rizzi ha presentato il libro curato insieme ad Anna Maria Giannini. Il testo, realizzato con il contributo di 27 autori, raccoglie vari contributi tecnici che spaziano dai sopralluoghi sulla scena del crimine al ruolo della genetica, della chimica e della balistica; dallo studio della psicologia delle vittime fino alle varie forme che assume oggi la criminalità organizzata. Nell'ocasione sono intervenuti Umberto Gioele Monti, Procuratore Capo della Repubblica di Ascoli Piceno, Gian Luca Gregori, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche oltre che dello stesso Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale.
A fare gli onori di casa sono stati, il questore Vincenzo Massimo Modeo, Paolo Travaglini, presidente dell'Ordine degli avvocati della provincia di Ascoli ed Enzo Marco Letizia, segretario nazionale Associazione nazionale funzionari di Polizia e il vice sindaco Giovanni Silvestri che ha portato i saluti di tutta l'Amministrazione Comunale. "Siamo onorati di concedere questo spazio ad un convegno di tale importanza. C’è un rapporto strettissimo con tutte le forze dell’ordine. Di recente abbiamo preso parte al 171esimo anniversario della Polizia e di tutte le forze dell’ordine che fanno sempre un grande lavoro per permettere che questa città continui a restare un’isola felice. Vogliamo che questa sinergia cresca sempre più".
Anche il questore di Ascoli Piceno, Vincenzo Massimo Modeo, ha ringraziato tutti i presenti e in particolar modo i ragazzi delle scuole presenti. "Conosco il prefetto Rizzi da ormai trent’anni. È sempre stato un
modello da seguire per il grande operato. Stamattina toccheremo degli
aspetti davvero molto rilevanti. Magari possono diventare un
esempio da seguire anche nei vari percorsi professionali". Soddisfazione per la grande partecipazione è stata sottolineata anche da Paolo Travaglini, presidente Ordine avvocati provincia Ascoli: "Ringrazio il questore Modeo che coinvolge sempre tutto il mondo dell’ avvocatura in questi eventi. E' veramente un bel segnale vedere tanti ragazzi presenti".
A sottolineare l'importanza dei rilievi e della tecnologia nelle indagini è stato Umberto Monti, procuratore capo Procura della Repubblica di Ascoli: "Nel 1902 fu fondata la scuola di
Polizia scientifica. Siamo stati i primi al mondo, un’intuizione
che poi si è consolidata. I migliori laboratori e i migliori
contributi sono proprio quelli della Polizia Scientifica e del Ris.
Quando si fa un sopralluogo le possibilità sono infinite a livello
procedurale. C’è una tradizione che nasce in Italia e che ha
proseguito il suo percorso fino ad avere oggi una struttura
straordinaria".
L’evento, che ha visto la partecipazione di molti funzionari sia della Polizia di Stato che dell’Arma dei Carabinieri e delle altre forze di Polizia è stato moderato da Remo Croci, giornalista ed ex inviato del TG5 e ha visto gli interventi di Umberto Gioele Monti, Procuratore Capo della Repubblica di Ascoli Piceno, Gian Luca Gregori, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche oltre che dello stesso Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale.
La presentazione è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Funzionari della Polizia con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Ascoli Piceno.
Il testo, curato dallo stesso Prefetto Rizzi con Anna Maria Giannini, raccoglie vari contributi tecnici che spaziano dai sopralluoghi sulla scena del crimine al ruolo della genetica, della chimica e della balistica; dallo studio della psicologia delle vittime fino alle varie forme che assume oggi la criminalità organizzata. Non mancano approfondimenti sulla internazionalizzazione dei reati, sul controllo dei territori e sul giornalismo investigativo. «I contributi di cui si compone questa pubblicazione - scrive Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nella prefazione - mi richiamano alla mente le parole del filosofo greco Aristotele "l’intelligenza non consiste solo nella conoscenza, ma anche nella capacità di applicare la conoscenza alla pratica". Credo che questo sia il miglior incipit per questo trattato di criminalistica.
In primo luogo, perché Aristotele fu uomo dal poliedrico sapere, infatti affrontò studi di fisica, biologia, psicologia, etica. Questo approccio interdisciplinare dovrebbe necessariamente
Caratterizzare chiunque si avvicini alla criminalistica, una disciplina composta da elementi di biologia, chimica, dattiloscopia, diritto, fisica, geologia, informatica, medicina legale, per citarne solo alcuni. Ma la riflessione aristotelica sembra attagliarsi a questo testo ancor di più per un "pregio" molto raro che lo arricchisce. Si avvale, infatti, del contributo di esperti del settore, che hanno una competenza specifica e consolidata nel tempo ma, soprattutto, hanno il valore aggiunto del riscontro nella pratica quotidiana del loro sapere». Il prefetto Rizzi, laureato in Giurisprudenza e in
Scienze della pubblica amministrazione, è Vice Capo della Polizia, direttore della Polizia Criminale. Insegna Criminologia nel dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma. Anna Maria Giannini è ordinaria di Psicologia generale, giuridica e forense, alla Sapienza di Roma. Il testo è arricchito dalle testimonianze di Stefano Guarnieri e Stefania Lorenzini (genitori di Lorenzo Guarnieri e fondatori della onlus Lorenzo Guarnieri) e della senatrice Liliana Segre.
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