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Arcuri: “Da inizio pandemia un italiano su 25 ha contratto virus. Vaccinate 910mila persone”

di Redazione Picenotime

Domenico Arcuri

Domenico Arcuri

Domenico Arcuri

"Dall'inizio della pandemia ha contratto il virus un italiano su 25". Lo ha sottolineato il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri nella conferenza stampa convocata per fare il punto settimanale sulle attività di contenimento e contrasto alla pandemia. "Il virus è ancora tra noi, cresce il tasso di moltiplicazione del contagio, ma per fortuna da qualche giorno la pressione sulle terapie intensive diminuisce così come l'occupazione dei posti letto. La partita è ancora in corso e non è stata ancora vinta. Dobbiamo aspettare che i vaccini e i vaccinati siamo tanti. Abbiamo vaccinato oltre 910 mila persone e abbiamo somministrato il 64% delle dosi arrivate. La maggior parte delle regioni, infatti, ha messo da parte il 30% delle dosi per il richiamo: sostanzialmente tutte le dosi sono somministrate in tempi brevi - ha aggiunto Arcuri -. In Italia è stato vaccinato finora l'1,5% della popolazione, in Germania l'1% e in Francia lo 0,37%. E' tutt'altro che un segno di un trionfalismo, siamo all'inizio di un lungo cammino che abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Ema e Aifa hanno deciso che ogni fiala di vaccino Pfizer contiene sei dosi e non piu' 5, per cui inizieremo a ricavare sei dosi per ogni fiala. Siamo pronti ad aumentare la forza del sistema di distribuzione e somministrazione dei vaccini. Ci stiamo attrezzando per non perdere nemmeno un'ora nel caso di una disponibilità ulteriore di dosi. Penso che il patentino vaccinale non sia una cattiva idea, aspetto che venga presa una decisione definitiva al riguardo - ha spiegato ancora Arcuri -. Pensiamo che sia necessario incrementare la capacità di somministrare aggiungendo alle strutture regionali, i medici, i medici di medicina generale e i farmacisti. Attiveremo queste categorie in finzione della progressiva disponibilità di dosi. Dobbiamo considerare le tipologie di vaccini che rendono complicata questa operazione. Cosa non deve succedere? Che non abbiamo forza per somministrare tutte le dosi. Ma neanche che sovrapponiamo piani di somministrazione. Io non credo che l'attivazione dei farmacisti, sia immediata nè ravvicinata perché non ci sono dosi sufficienti. Più imminente l'attivazione dei medici di medicina generale e pediatri".


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