Ascoli Calcio: alla scoperta di Addae, il colosso del centrocampo
di Redazione Picenotime
venerdì 18 luglio 2014
E' il 21enne Bright Addae l'ultimo rinforzo che il direttore generale dell'Ascoli Gianni Lovato ha messo a disposizione di Mario Petrone per rinforzare la linea mediana. Il possente centrocampista ghanese, medaglia d'oro ai Campionati Mondiali Under 20 con la sua Nazionale nel 2009, ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno con il club di Corso Vittorio Emanuele e punta a diventare uno dei pilastri del modulo 4-2-3-1 che il nuovo tecnico predilige. Grazie alla preziosa collaborazione di Luca Tosti, giornalista di Trg Gubbio che lo ha seguito passo dopo passo nella sua breve esperienza nella squadra umbra, scopriamo caratteristiche e peculiarità dell'ultimo arrivato in casa Ascoli.
Luca, sorpreso del trasferimento di Addae nel Piceno?
Sinceramente sì, quando ho letto la news sul vostro portale non ti nego un pizzico di dispiacere. Addae ha fatto molto bene qui a Gubbio e tutti speravano che rimanesse, sia i tifosi che gli addetti ai lavori. Si era parlato di un suo possibile ritorno in prestito al Nova Gorica, ma con mister Apolloni non s'era trovato bene ad inizio stagione e quindi non c'erano i presupposti per tale operazione. Sembravano esserci tutte le condizioni per una sua permanenza in maglia rossoblù, invece è spuntato fuori l'Ascoli che è stato abile a chiudere subito la trattativa. Complimenti ai dirigenti bianconeri.
Che tipo di giocatore è ed a chi lo paragoneresti?
Fatte le debiti proporzioni mi ricorda Nigel De Jong, più strutturato fisicamente ma meno tecnico. E' un classico mediano, bravissimo in fase di interdizione e dotato di una forza fisica impressionante, con una massa muscolare fuori dal comune. In campo dà tutto e lotta su ogni pallone, sa farsi valere nel gioco aereo e quando gli capita l'occasione tira con potenza da fuori con il destro. Tatticamente è molto intelligente ed è adattissimo a giocare da centrale in un 4-2-3-1. Quando il Gubbio incontrò l'Ascoli a fine Aprile fu provato sulla linea dei trequarti, ma si trattò di una soluzione sporadica di mister Roselli nel contesto di una gara che aveva pochissimi significati agonistici. Difetti? A volte è troppo irruento. Tecnicamente ha ampi margini di miglioramento e non è propriamente un "fulmine di guerra", a causa soprattutto di una stazza fisica notevole.
Dal punto di vista umano che ragazzo è?
E' molto umile, educato e rispettoso, sia con i colleghi che con gli addetti ai lavori. A Gubbio si è subito ambientato, sa trasmettere allegria ai compagni e durante le partitine di allenamento regala spesso simpatici siparietti quando magari sbaglia un gol o un passaggio. Deve migliorare nella conoscenza della lingua italiana, per metterlo a proprio agio noi l'abbiamo sempre intervistato in inglese.
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