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Piano Strategico Aree Interne, Franchi: ''Lavoreremo affinchè venga rivisto e implementato''

di Valentina Trenta

giovedì 03 luglio 2025

La linea di indirizzo strategico dello Stato verso centinaia di Comuni delle aree interne sta seguendo un paradigma di vero e proprio abbandono calcolato e normalizzato. Nel nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-2027 (P SNAI) da poco approvato si parla di percorso irreversibile e di impossibilità a invertire la tendenza.

Abbiamo chiesto a Michele Franchi, sindaco di Arquata del Tronto, un commento su questo piano e su ciò che rappresenterebbe per questi territori, soprattutto quelli colpiti duramente dal sisma.

Una strategia per le aree interne per noi è importantissima, in particolar modo per noi comuni colpiti dal sisma. Se non si investe sulle aree interne, con una strategia seria e una zona franca urbana come quella extra doganale di Livigno, si rischia che questi territori nonostante si ricostruiscano non abbiano un futuro.

Sono convinto che tutti i sindaci di qualsiasi colore politico debbano farsi sentire con il Governo per far capire che queste strategie debbano essere riviste, programmando anche nuove risorse. Noi comuni montani abbiamo bisogno di una marcia in più, poiché abbiamo anni e anni di difficoltà che il terremoto e il Covid hanno acccentuato, le nostre terre chiedono di invertire questo declino. Per noi questa strategia deve essere rivisitata, implementata, per fare in modo che tutti i Comuni che hanno sofferto sopratutto con il terremoto del Centro Italia abbiano una speranza. Credo si possa lavorare tutti insieme per migliorarla. Capisco che in termini di riscontro economico non rappresentiamo una risorsa attrattiva, ma in queste aree si vive bene se tutto funzionasse. Anzi puntiamo a farle riscoprire. Se ricostruiamo le case ma non diamo alle persone gli strumenti per viverle adeguatamente, rischiamo di fare cattedrali nel deserto. É una questione che interessa tutti i sindaci, a prescindere dallo schieramento politico, è una battaglia che dobbiamo fare e sono convinto che ci ascolteranno. Le aree interne sono importanti per il futuro dell'Italia stessa. Il lavoro della ricostruzione deve esse portato avanti parallelamente ad azioni che promuovano la crescita economica, la coesione sociale, garanzia di accesso a servizi come istruzione, sanità e trasporti. 

Quel passaggio del Piano strategico in cui si parla di “accompagnare queste aree in un percorso di declino e invecchiamento” ci ha fatto male, quindi è importante fare in modo che diventi un semplice “un errore di battitura”, lavoreremo affinchè i nostri territori vengano riscoperti e valorizzati, e non abbandonati."

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