Ascoli Piceno, la 'Don Giussani' abbraccia lo sviluppo di una didattica orientativa. Fioravanti: “Progetto innovativo”
di Massimiliano Mariotti
venerdì 04 marzo 2022
L'Istituto Comprensivo 'Don Giussani' di Monticelli sarà il primo ad abbracciare la trasformazione digitale e la didattica orientativa. Nel corso della mattinata è stata presentato il progetto dell'avviso pubblico per la provincia di Ascoli che sarà realizzato con alcuni residui fondi eropei erogati dalla Regione Marche. L'obiettivo perseguito è aiutare i giovani studenti a fare una scelta consapevole alla fine del percorso di studi delle scuole secondarie di primo grado. ''Ringrazio la preside Pettinelli e l'assessora Latini perché sono due donne determinate che stanno portando un valore aggiunto notevole nella nostra città – ha commentato il sindaco Marco Fioravanti -. Sotto il profilo della formazione scolastica la regione è molto presente nel nostro territorio. Negli ultimi anni abbiamo avuto un sostegno importante sia sotto il punto di vista della progettazione che in quello relativo ai fondi erogati. All’interno del dossier della candidatura di Ascoli a Capitale della Cultura 2024 una parte importante è stata dedicata alla capacità di saper sfruttare la transizione digitale e tecnologica. Non dobbiamo abbandonare il valore del contatto delle relazioni umane, ma dobbiamo allo stesso tempo utilizzare le piattaforme digitali per tirare fuori il meglio dagli alunni. Ogni ragazzo apprende in un modo diverso. Questo è un progetto pilota innovativo da estendere poi anche alle altre scuole''.
Nel 2022 i fondi stanziati sono di 150mila euro, ma per il 2023 si riuscirà ad avere un ampliamento della somma in modo tale da favorire lo sviluppo anche agli altri istituti. ''Questo bando che l’Istituto Don Giussani ha vinto per la provincia di Ascoli Piceno guarda al futuro dei nostri ragazzi – ha aggiunto l'assessora regionale Giorgia Latini -. La scuola è il fulcro della nostra società, il sistema scolastico ha bisogno di essere innovato. Questa azione è stata effettuata con dei fondi europei residui, nel prossimo bando del 2023 i fondi saranno più ampi, per fare in modo che più scuole possano partecipare. Il bando prevede due azioni principali: formare gli insegnanti e acquisire nuova strumentazione tecnologica. Vogliamo che la Regione Marche sia un modello nazionale per l’innovazione scolastica''.
''Il progetto avrà la durata di 18 mesi – ha spiegato la dirigente scolastica Cinzia Pettinelli -. Iniziamo già adesso con un un gruppo di ricerca interno coordinato dalla fondazione Golinelli di Bologna. Faremo un lavoro di rivisitazione per analizzare tutte le attività e quindi riformularle alla luce dei nuovi obiettivi. Una serie di azioni che saranno spostate verso l'esigenza di una personalizzazione delle attività. Una didattica in grado di intercettare i vari tipi di bisogni dei ragazzi. La tecnologia e la digitalizzazione ci aiuterà a captare questi segnali per intervenire in una quotidianità di dati più movimentata. Il covid possiamo dire che è stato un acceleratore di innovazione tecnologia. Nel gruppo di ricerca sono state selezionate persone che veramente conoscono la scuola e le nostre abitudini. A seguire ci sarà una fase di formazione. Tutto andrà chiaramente riversato nelle classi per agire concretamente. Costituirà un fattore molto importante la formazione delle famiglie. Istruirle sarà fondamentale''.
Lo sviluppo e la realizzazione è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con l'agenzia formativa Tecform Srl. Si agirà in prima battuta sui programmi che dovranno includere questo tipo di nuova didattica, poi saranno i formatori ad essere formati. Nella terza fase si cercherà di dare ai ragazzi la possibilità di sapersi orientare, non solo nella scelta della scuola superiore, ma per tutta la vita. ''Gli imprenditori sono interessati all’educazione dei ragazzi – ha sostenuto il presidente Massimiliano Di Paolo -, cercano in loro le competenze trasversali come ad esempio quella di saper lavorare insieme. Determinati strumenti devono essere conosciuti dagli studenti sin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado. Proprio le piccole e medie imprese, cardine dei nostri territori, hanno più bisogno di professionisti con questo tipo di formazione''.
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