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di Redazione Picenotime
"Sembra che stiamo arrivando ad una specie di 'plateau'. Dobbiamo confermarlo, ma certamente questo è un dato che ci dice che le misure stanno funzionando". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso del secondo incontro oggi a Roma sull'andamento epidemiologico e gli aggiornamenti tecnico-scientifici relativi al Covid-19. Tre sono infatti le fasi di una curva: oltre al picco, cioè al punto in cui si registra il numero massimo complessivo di contagiati, c'è quella in cui il numero rimane fermo nel tempo (il plateau, appunto), fino ad una ultima fase di calo, quando non solo non ci sono nuove diagnosi ma diminuisce anche il numero totale dei malati complessivi e aumenta quello dei guariti. "La scommessa ora è certamente quella di continuare a far rimanere bassa la circolazione del virus in quelle aree dove già lo è - ha aggiunto Brusaferro -. Questo è l'obiettivo a cui puntiamo e ciò accade se continuiamo a rispettare le restrizioni e il distanziamento sociale in questo momento attivi nel nostro Paese. In italia ci sono tre aree: quelle del nord a più alta circolazione, quelle a circolazione intermedia, con un numero di casi limitati, ma comunque nell'ordine delle migliaia, e quelle che possiamo definire a limitata circolazione, in cui c'è un numero contenuto di casi. In Lombardia ci sono oltre 40mila persone contagiate, ma la curva conferma in qualche modo una forma di decrescita. Però il numero dei casi è ancora significativo e questo vuol dire che dobbiamo continuare ad avere alta l'attenzione. Le scelte che dovranno essere prese in una fase di curva discendente dovranno evitare comunque di perdere il controllo dell'epidemia. Bisognerà comunque tenere sotto controllo strettissimo i moltiplicatori dell'epidemia, tra cui le case di cura. Ora è prematuro immaginare di allentare le misure perchè occorre vedere la velocità di discesa della curva e ad oggi è difficile immaginare un azzeramento dei contagi".
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