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Coronavirus, Borrelli: “Previsto inasprimento misure se contagi dovessero ripartire”

di Redazione Picenotime

giovedì 07 maggio 2020

"E’ in corso un monitoraggio, è previsto un inasprimento delle misure di contenimento se ci fossero fenomeni che dovessero rimarcare la ripartenza del virus". A dichiararlo oggi è stato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, in audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera. "Sui vari scenari per le riaperture predisposti dal dossier so che il ministero della Salute ha lavorato insieme al Cts sulle ipotesi che hanno permesso di fare valutazioni e di adottare misure per il potenziamento delle strutture e delle strumentazioni sanitarie. Finchè sara operativo, il Comitato Tecnico Scientifico fornirà il contributo della scienza al decisore politico dando tutto il supporto possibile. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus sono state emanate 29 ordinanze di protezione civile per disciplinare alcuni interventi come il il rientro degli studenti italiani presenti nei territori internazionali e in aree a rischio, la possibilità di usufruire di deroghe da parte del ministero dell’Istruzione per la conclusione del’anno scolastico e l’incremento del personale medico. La task force messa in campo dalla Protezione Civile è composta da 500 medici, 500 infermieri, di 1.500 operatori socio-sanitari - ha spiegato Borrelli -. Sul conto corrente della Protezione Civile sono stati raccolti fino oltre 142 milioni, di cui 117 milioni già spesi per l’acquisto di dpi. Al 3 maggio Consip ha provveduto a consegnare 3.975.540 dispositivi di protezione individuale e 3.034 ventilatori polmonari. Il sistema ha funzionato bene per sussidiarietà orizzontale e verticale nei rapporti tra Regioni, Dpc e Cts. Non faccio mistero che ho vissuto situazioni di difficoltà nella prima fase dell’emergenza, era difficilissimo trovare risposte e interlocutori per le forniture di dpi e mascherine. A fine di marzo c’era una carenza dei tamponi, ma ora non abbiamo piu’ problemi. Dall’inizio dell’emergenza abbiamo dovuto gestire 10 navi da crociera con 9mila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio. Sono 4 milioni i passeggeri monitorare nei nostri aeroporti, 191 mila persone controllate a bordo di oltre un migliaio di navi transitate nei porti italiani. Su 4 milioni di passeggeri monitorati negli aeroporti, 2.966 sono risultati sopra la soglia di 37,5 di febbre”.

Ecco invece quanto dichiarato dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro in audizione in video conferenza alla XII Commissione Affari Sociali della Camera sulle iniziative volte al monitoraggio dei contatti interpersonali nell’ambito delle misure di sanità pubblica legate al contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19. “Siamo ancora nella fase pandemica”. È vero che possiamo chiamarla fase 2 ma ad oggi abbiamo ancora nuovi casi ogni giorno, un po’ in tutte le Regioni. Abbiamo tutta una serie di indicazioni che ci mostrano come la situazione stia migliorando, anche rispetto alle persone ricoverate soprattutto nelle terapie intensive, ma comunque quotidianamente vengono individuati nuovi casi. Conoscere quante sono le persone immuni e’ importante. Oggi sappiamo che la percentuale è molto bassa, con delle variazioni tra Regioni. Ma globalmente siamo molto lontani dal 70-80%, che sono le soglie della cosiddetta ‘immunità di gregge’. Questo è un obiettivo che si potrà raggiungere solo quando arriverà il vaccino. Tenere l’indice RT al di sotto dell’1 in tutti i contesti del nostro Paese e’ l’obiettivo principale che ci poniamo per questa fase 2. In questa fase - ha aggiunto Brusaferro - dobbiamo certamente contenere la circolazione del virus. Non siamo ancora in grado di immaginare la sua eradicazione o eliminazione, perchè questo scenario sarà raggiunto quando avremo il vaccino, pero’ possiamo fare in modo che la circolazione sia piuttosto limitata. Il secondo obiettivo da raggiungere è fare in modo che la quantità di nuovi casi sia sostenibile o gestibile dalle strutture sanitarie, con disponibilità di letti in terapia intensiva, negli ospedali e nei pronto soccorso, con le terapie domiciliari che devono essere fatte. Terzo obiettivo, è quello di capire se le misure di apertura o di rilassamento che stiamo adottando sono sostenibili, compatibili, e se ci consentono di non tornare in una fase di crescita dell’epidemia. Tale fase si caratterizza quando l’RT è superiore a 1, quindi quando una persona riesce a contagiare più di una persona. Noi sappiamo che, lasciato libero, il virus per ogni persona infetta ne infetta dalle due alle tre, che è un numero significativo, anche se non altissimo, rispetto ad altre malattie infettive. In ogni caso è tale da poter facilmente facilitare una rapida diffusione nella popolazione del virus stesso”.


Angelo Borrelli (Dire.it)

Angelo Borrelli (Dire.it)

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Commenti

1959.poletti@gmail.com
giovedì 07 maggio 2020

Borelli, previsto l'inasprimento se il contagio, dovesse ripartire. Il capo della Protezione Civile Borelli, parlando in questa intervista, ha detto che se il contagio dovesse ripartire la Protezione civile e pronta a ritornare e a inserire un'asprimento delle regole. Speriamo che questo non avvenga e che si vada piano piano al miglioramento della situazione dell'emergenza Corona Virus. Comunque fa bene il capo della Protezione Civile a monitorare e tenere sotto controllo l'andamento della pandemia. Il grande lavoro che ha fatto la Task Force, è stato grande e difficile, nel gestire i numeri, che venivano dati giorno per giorno. Ma anche ha gestire i passeggeri delle navi crocera nei primi momenti, che erano un numero abbastanza grande, per loro non è stato facile. Vediamo poi il 18 maggio, quando scade la fase due e si dovrà decidere forse di entrare in un'altra fase, quella fase tre. Per noi cittadini, comunque non cambia assolutamente niente, rimarranno le stesse norme di adesso. La mascherina i guanti, e la regola di quando si va all'interno di un negozio di non assieparsi tutti in una volta, e stare lontani uno dall'altro, un metro, un metro e mezzo circa.