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EY Human Smart City Index 2022, classifica trasformazione di città 'a misura di persona'. Ascoli migliora sua posizione

di Redazione Picenotime

martedì 28 giugno 2022

La sesta edizione dello Smart City Index di EY analizza le 109 città capoluogo di provincia, classificando il loro sviluppo in termini di investimenti e iniziative del territorio da un lato (readiness) e comportamenti dei cittadini dall’altro, sui tre assi strategici della transizione ecologica, della transizione digitale e dell’inclusione sociale.

In particolare, dal report di EY emerge che:

  • Milano si conferma la città in cima alla classifica sia per readiness (86,83 su una scala da 1 a 100) sia per comportamenti dei cittadini (83). Il punto di forza di Milano è legato perlopiù alla transizione digitale, sia per quanto attiene alle infrastrutture (ultra-broadband, 5G e IoT) sia per le competenze dei cittadini e l’utilizzo dei servizi online;

  • Segue Bologna, grazie al primato in termini di inclusione sociale (soprattutto per le spese sociali e per il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica della città), con una readiness particolarmente elevata (86,70);

  • Torino consolida la presenza sul podio – pur passando dal secondo posto del 2020 al terzo posto del 2022 - grazie alla componente legata ai comportamenti dei cittadini (82,32), soprattutto in termini di transazione ecologica;

  • Le città delle Marche si posizionano complessivamente all’11° posto nella classifica regionale delle città “a misura di persona”, con tutte le città in seconda fascia (senza top performer, quindi, ma anche senza situazioni di particolare ritardo): Ancona (41°), Pesaro (50°), Ascoli Piceno (54° - nel 2020 era al 64° posto), Macerata (57°) e Fermo (60°). Quasi tutte sono in lento miglioramento di posizioni rispetto agli anni precedenti, soprattutto Fermo, mai così in alto nel ranking delle smart cities italiane. Le Marche appaiono molto equilibrate tra readiness delle amministrazioni e comportamenti dei cittadini (10° posto per entrambi). La regione è al 9° posto per la transizione ecologica, al 13° per la transizione digitale e soprattutto al 6° per inclusione sociale.

«La domanda di città “a misura di persona” sta emergendo in maniera molto forte e anche le aziende si trovano a dover comprendere e gestire l’impatto dei nuovi trend urbani sui loro dipendenti: lo smart working, una nuova visione del lavoro e dei valori a esso legato sono la parte più evidente, ma la maggiore attenzione all’ambiente, il desiderio di spostamenti più sostenibili e un miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata sono trend irreversibili. Le città che saranno più capaci e più veloci nel riprogettarsi e nel riqualificare gli spazi residenziali e di lavoro diventeranno più attrattive. La Human Smart City è la città che (ri)progetta infrastrutture e servizi coniugando centralità della persona, innovazione tecnologica e sostenibilità e rappresenta un’opportunità sia per le aziende sia per le amministrazioni locali di attrarre lavoratori e cittadini», commenta Andrea D’Acunto, People Advisory Services leader di EY in Italia.


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