Coronavirus: azienda Montegranaro passa da produzione suole scarpe a mascherine certificate
di Redazione Picenotime
giovedì 28 maggio 2020
Dalla produzione delle suole per scarpe da lavoro e antinfortunistiche, a quella di mascherine certificate. È la riconversione produttiva su cui sta puntando l’azienda Errepi s.r.l. di Montegranaro che ha partecipato al bando Invitalia per realizzare dispositivi medici e di protezione individuale anti-Covid19. È in attesa dei benefici stanziati dal #CuraItalia, rientrando tra le 102 ammesse ai finanziamenti. Ora l’azienda, accanto al tradizionale calzaturificio, svilupperà – con l’arrivo dei fondi nazionali - una linea produttiva per mascherine certificate UNI EN 14683:2019+AC:2019 in uno stabilimento da realizzare nell’area del Maceratese colpita da sisma.
“Abbiamo passato mesi desiderando mascherine. È stata un’emergenza nell’emergenza, il fatto di essere sempre sotto alle necessità in termini di dispositivi di protezione individuale. Uno stimolo di questa natura è diventato un prodotto come questo, dentro il quale c’è tutta la sapienza e l’intelligenza del manifatturiero della nostra regione”. È quanto ha evidenziato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto alla presentazione aziendale del nuovo presidio di protezione individuale. “Dentro questo prodotto – ha rimarcato - vedo le Marche, con la loro capacità di trasformare, in maniera geniale, un processo produttiva del settore calzaturiero. Marche che riescono a immaginare qualcosa di assolutamente nuovo, innovativo e lo fanno con la serietà di chi cerca le prescritte certificazioni, per disporre di prodotto valido su scala mondiale”. Il presidente ha ringraziato l’azienda “per essere riuscita a trasformare in economia un’esigenza, un problema in opportunità, con un percorso di grandissima innovazione che racchiude l’originalità del nostro manifatturiero, capace di inventarsi e innovare per vincere sfide importanti”. Anche per l’assessore regionale, Fabrizio Cesetti, presente all’incontro, “l’azienda ha saputo avviare un percorso di riconversione attraverso l’innovazione e la qualità del prodotto, nella consapevolezza che solo così si possa competere sul mercato. Ha saputo anche abbracciare la solidarietà, con l’idea di destinare parte dei ricavi al volontariato e con la volontà di recarsi a produrre in un luogo colpito dal sisma per dare lavoro che incoraggi il senso di una rinascita e di ripartenza di cui abbiamo bisogno”. Alla presentazione sono intervenuti il consigliere regionale Francesco Giacinti e il sindaco di Montegranaro Ediana Mancini. I presidi hanno superato le prove di traspirabilità, filtrazione batterica, pulizia microbica e valutazione della resistenza agli spruzzi. Sono costituiti da un componente stampato in TPE medicale, due componenti stampati in PP medicale, una componente filtrante in PP SMS formata da tre strati accoppiati di PP spunbound, meltblown e spunbound, due elastici in 61% Poliestere – 39% fibra di gomma e quattro bottoni in Nylon PA6.
“Il dopo Covid ha bisogno di un’economia che spinge e, nel settore dell’edilizia, abbiamo un’opportunità enorme. Speriamo che il governo realizzi l’obiettivo, che ha più volte dichiarato, di semplificare il meccanismo dei lavori pubblici del nostro paese. Il nostro desiderio è quello di accelerare la ricostruzione perché racchiude le aspettative delle persone di avere una casa e riveste il ruolo di grande volano economico”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, intervenendo poi a Tolentino insieme all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, alla consegna dei lavori per 66 alloggi nel Piazzale Battaglia. Il Comune ha visto assegnati 20,85 milioni di euro per realizzare 130 strutture abitative in sostituzione delle Sae (Soluzioni abitative di emergenza). Quattro dei sei interventi previsti sono stati affidati, con una convenzione, all’Erap Marche che ha provveduto alla progettazione, affidamento dei lavori e alla gestione dell’appalto. Ceriscioli ha ricordato che “pur nella situazione eccezionale determinata dal Coronavirus, Erap e Comune non hanno mai interrotto le attività per poter giungere al rapido avvio dei lavori. Ma ritardi ci sono stati, perché, purtroppo, nel sisma, sono anni che ci battiamo, inascoltati, per semplificare le procedure”. Il presidente ha ribadito la necessita di avere “strumenti semplificati adeguati all’eccezionalità degli eventi, percorsi preferenziali capaci di accelerare i lavori. Ora sembra che le proposte per la ricostruzione pubblica, che abbiamo sempre fatto, possano diventare la normativa ordinaria per i lavori pubblici in Italia. Quello che non ci è stato dato per il terremoto, auspichiamo diventi legge per tutti”.
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