Regione Marche, fondi per specializzandi e percorsi universitari relativi a professioni riabilitative
di Redazione Picenotime
mercoledì 05 agosto 2020
La Giunta Regionale, riunita questa mattina a Palazzo Raffaello, ha formalizzato la volontà di valorizzare l’apporto dei medici specializzandi agli enti del Servizio sanitario regionale nelle fasi acute dell’emergenza Covid nonché dell’esposizione allo specifico rischio lavorativo, così come già previsto per il personale dipendente. Il riconoscimento economico sarà graduato sulla base dell’intensità dell’impegno e del rischio nelle aree rosse e grigie e nel numero verde dedicato al Covid.
La decisione è contenuta in una delibera proposta dal presidente Luca Ceriscioli in qualità di assessore alla Sanità, che, in accordo con il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, prevede anche l’incremento dell’offerta di formazione nell’area delle professioni sanitarie, attivando il corso di laurea in Scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e introducendo percorsi triennali riguardanti i profili di logopedista, fisioterapista e terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.
“Questi corsi, condivisi con l’Unvpm – afferma il presidente Luca Ceriscioli – oltre che rispondere alla domanda di formazione di professionisti sanitari evidenziata dal territorio, è coerente con le richieste del mercato anche a livello nazionale e quindi contribuisce a qualificare ulteriormente il nostro sistema universitario, con cui la Regione ha scelto da sempre di costruire sinergie e saldi rapporti di collaborazione e di crescita”.
L’ultimo rapporto nazionale di Alma Laurea 2020 pubblicato nel mese di giugno ha evidenziato l’andamento positivo del tasso di occupazione di tutte le professioni sanitarie, la cui crescita occupazionale è stata registrata in particolare nell’area delle professioni riabilitative dove i profili di logopedista, fisioterapista e terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva sono compresi tra le prime cinque professioni sanitarie in base al tasso di occupazione (pari, rispettivamente all’88%, 86% e 84%). Il costo complessivo del finanziamento dedicato a questi progetti e ai premi per gli specializzandi è di 882 mila euro.
FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA REGIONE MARCHE E IL MINISTERO DELL’INTERNO PER L’ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO NUMERO UNICO DI EMERGENZA EUROPEO NUE 1-1-2
“E’ stato compiuto un importante passo avanti verso l'attivazione del 1-1-2, il Numero unico europeo per tutte le emergenze, un percorso che favorisce la risposta immediata ai cittadini nelle emergenze grazie anche all’utilizzo di tecnologie avanzate”. Così il presidente della Giunta Regionale Luca Ceriscioli, alla firma del protocollo del 31 luglio con il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, per l'attuazione del NUE 1-1-2, il Numero Unico per le Emergenze.
Si tratta di un salto di qualità di grande valore che aumenta la sicurezza secondo gli standard europei: ”L’intento è garantire la massima efficacia ed efficienza dell’azione di soccorso prestata ai cittadini da parte di tutte le centrali operative responsabili della gestione delle emergenze” aggiunge Ceriscioli. Il NUE 1-1-2 avrà una serie di vantaggi per la cittadinanza, mettendo in rete quattro numeri di emergenza e le rispettive centrali: 118, 112, 113, 115, attraverso una Centrale Unica di Risposta con sede ad Ancona dove sono in fase di realizzazione gli ultimi adeguamenti.
L’investimento per l’infrastruttura tecnologica da parte della Regione Marche è di 3 milioni di euro. Il sistema consentirà un primo filtro delle chiamate, che poi, una volta geolocalizzate, saranno indirizzate alla centrale operativa di competenza. L’attivazione definitiva avverrà alla fine dell'anno. La Centrale Unica di Risposta delle Marche garantirà il servizio anche per la Regione Umbria in forza del protocollo d’intesa firmato il 22 Febbraio 2018. Nella stessa data è stato firmato un protocollo con la Regione Toscana, affinché le due centrali di risposta, Marche-Umbria e Toscana, svolgano un servizio di reciproco vicariamento (Disaster Recovery) in caso di malfunzionamenti o sovraccarichi, garantendo così la continuità del servizio.
La CUR Marche-Umbria, coordinata dall’Agenzia Regionale Sanitaria, servirà un'utenza di 2.426.000 persone (1.538.055 nelle Marche e 888.908 in Umbria), rispondendo a circa 3.500 chiamate al giorno. La centrale sarà dimensionata per gestire, in caso di necessità, anche le chiamate della Regione Toscana. Verranno pertanto assunte 44 persone a tempo indeterminato.
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