Cna Ascoli, il Piceno piange la morte di 1046 imprese
di Redazione Picenotime
mercoledì 24 luglio 2013
Allarme della Cna di Ascoli per la caduta libera, che ancora non inverte la tendenza, dell’economia del Piceno. Secondo gli ultimi dati (aggiornati al 30 giugno 2013) della Camera di Commercio ed elaborati dalla Cna Picena, nei primi 6 mesi dell’anno in tutta la provincia hanno chiuso i battenti 1.046 imprese mentre hanno aperto 894, con un saldo negativo di oltre 150 unità.
“Recessione praticamente dal 2010 – commenta Gino Sabatini, presidente della Cna di Ascoli – visto che a quell’anno nella nostra provincia avevamo attive 21.340 imprese mentre oggi ne contiamo 21.313. Un problema generalizzato, in quanto i dati si riferiscono all’artigianato, all’industria, al commercio, all’agricoltura e ai servizi, che testimonia come manchino ancora interventi concreti per ridare fiato alle imprese che non ce la fanno più. Credito sempre a maglie più strette, pagamenti della pubblica amministrazione liberati, forse, con il contagocce. L’allarme della Cna, che rilancia a tutte le istituzioni del territorio, è di operare al più presto altrimenti l’autunno in arrivo potrebbe essere il più pesante dall’inizio di questa crisi”.
La triste lista delle attività che non hanno resistito all’impatto della recessione vede, sempre in base ai dati del Centro studi Cciaa riferiti al 30 giugno 2013, al primo posto il commercio (221 imprese cessate dall’inizio dell’anno in tutta la provincia), al secondo le costruzioni (161 ditte che hanno chiuso i battenti) e al terzo il manifatturiero (111 ditte in meno rispetto al 2012).
“Sostegno al credito, innovazione e incentivazione per il lavoro dei giovani – aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – sono le direttrici su cui la Cna sta concentrando la sua azione. Solo un’azione sinergica di tutti gli attori di questo territorio può avere la speranza di arginare quella che questi ultimi dati stanno dipingendo come una vera e propria caduta libera”.
A San Benedetto del Tronto il non invidiabile primato delle imprese cessate: 302 dall’inizio dell’anno, seguita da Ascoli Piceno (meno 225), da Grottammare (meno 76) e da Monteprandone (meno 56). Per quanto riguarda i comparti, invece, nel 2010 le costruzioni nel Piceno contavano 3.250 ditte attive, il 30 giugno 2013 erano scese a 3.115. Sempre nel 2010 ce n’erano 4.984 attive nel commercio, oggi sono 4.906. Nel manifatturiero, infine, erano 2.236 e ora sono 2.228.

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