• / Picenotime
  • / News
  • / Coronavirus, Brusaferro: “Rt aumenta ma epidemia non sta ripartendo”. Rezza: “Massima cautela”

News

Coronavirus, Brusaferro: “Rt aumenta ma epidemia non sta ripartendo”. Rezza: “Massima cautela”

di Redazione Picenotime

Silvio Brusaferro

Silvio Brusaferro

Silvio Brusaferro

“Questa settimana l’Rt è stimato a 0,89 in lieve aumento ma con un intervallo di confidenza ben sotto al valore di 1 (0,85-0,91). Ciò vuol dire che in questa fase l’epidemia non sta ripartendo“. Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha presentato i dati dell’ultimo monitoraggio, relativo al periodo 26 aprile-2 Maggio. "L’Rt sale rispetto allo 0,85 di venerdì scorso e al dato ancora precedente (0.81). Va ricordato però che l’indice si basa solo sui casi sintomatici e l’attuale stima ancora non riesce a fotografare le conseguenze delle riaperture disposte il 26 aprile. Parallelamente, arrivano segnali positivi dall’incidenza per 100mila abitanti che continua a calare, passando dai 146 positivi su 100mila di una settimana fa a 127 su 100mila. La curva in Italia è in decrescita mentre in altri paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le Regioni e province autonome è registrata una decrescita - ha affermato Brusaferro -. L’età media dei casi scende a 41 anni e anche l’età media dei ricoveri scende a 65 anni. I casi però segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni. Cominciamo a vedere ora gli effetti di un calo anche rispetto alla mortalità ma la curva è ancora in fase iniziale. Ci sono segnali positivi per la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e aree mediche e sale da 24mila a oltre 27mila il numero dei casi per cui è possibile il tracciamento e in varie regioni. Ci si sta avvicinando al valore di 50 casi per 100mila che è il valore soglia per rendere possibile il tracciamento”.

Ha preso poi la parola Gianni Rezza, direttore generale del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute: "C'è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica in questo momento e per la prima volta abbiamo sotto la soglia critica sia l'occupazione delle terapie intensive sia dei reparti ospedalieri, c'è dunque una decongestione, ma la situazione esige sempre la massima cautela. Ciò per effetto delle misure prese e della campagna vaccinale - ha detto Rezza -. Naturalmente la situazione esige sempre la massima cautela però, a parte l'Rt che è più o meno stabile - aumenta veramente di poco e resta al di sotto di 1 in maniera significativa - i dati di incidenza mostrano una tendenza a una graduale diminuzione. Superiamo molto frequentemente le 500mila vaccinazioni al giorno che è un dato estremamente positivo. Dobbiamo continuare a mantenere un atteggiamento prudente perché dovremmo vedere l'effetto lungo di questo miglioramento epidemiologico, che speriamo perduri e che sia proprio accompagnato dall'impatto della campagna vaccinale che dovrebbe essere molto più forte, soprattutto nei mesi di maggio e giugno. Ci saranno sempre più dosi di vaccino a disposizione e, fermo restando questo ritmo della campagna vaccinale, dovremmo riuscire a coprire gran parte della popolazione e vedere un effetto sempre più forte".

L’incidenza è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Di conseguenza, è necessario continuare a ridurre il numero di casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione.

La pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in alcune Regioni/PA.

Si osserva per la seconda settimana consecutiva un lieve aumento della stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, che tuttavia rimane al di sotto della soglia epidemica.

La ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia.

riservata 1****

Riproduzione riservata

Commenti

Argomenti

#coronavirus