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Covid, Brusaferro: “Scenario verso il peggioramento”. Rezza: “Zone rosse regionali contro varianti”

di Redazione Picenotime

Giovanni Rezza

Giovanni Rezza

Giovanni Rezza

Importante conferenza stampa sull’analisi dei dati Covid-19 del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia alla presenza del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, del presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli e del direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Giovanni Rezza. 

Brusaferro: "Nelle fasce di età più giovani una leggera ricrescita, anche se sempre all'interno di un numero contenuto. Non c'è chiarezza su quale sia l'origine ma è un'indicazione presente anche in altri Paesi. L'incidenza tra gli over 80 è in decrescita, coincide con la partenza della campagna vaccinale. Nelle ultime settimane la forbice si sta aprendo tra l'età più avanzata e le altre. Un primo segnale positivo. In Europa c'è una circolazione del virus in tutti i Paesi. In Italia si segnala una leggera ricrescita in corso ma siamo in una posizione abbastanza favorevole rispetto all'incidenza di altri Paesi, ma l'epidemia è soggetta ad ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione. Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l'incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l'Rt medio sfiora 1. Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti. Servono grande prudenza e interventi ristrettivi per contenere la diffusione delle varianti". 

Rezza: "Il quadro epidemiologico è in fase di transizione, abbiamo una sorta di stabilizzazione con una tendenza a un lieve incremento. Ma quello che preoccupa è che in alcune sub-aree regionali vediamo incrementi di incidenza, come se ci fossero diversi focolai all'interno delle regioni. Questo probabilmente è in parte dovuto alle nuove varianti, che hanno una maggiore trasmissibilità. Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana. Quindi all'interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse. La variante inglese è più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre".

Locatelli: "Siamo arrivati a 3,3 milioni di dosi di vaccino somministrate. Da lunedì a giovedì abbiamo incrementato dosi somministrate e ieri sono state somministrate 82mila dosi, con un incremento. Nella popolazione pediatrica c'è un certo incremento nel numero dei casi, ma per evitare allarmismi bisogna dire che dati disponibili nella letteratura medica ci indicano come a fronte di un incremento dei pazienti pediatrici non c'è evidenza di un peggioramento dei quadri clinici. I dati dimostrano che rispetto alla primavera scorsa il quadro clinico dei bambini è addirittura meno severo". 



L’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95– 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’uno.

Una Regione (Umbria) ha un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Sono 12 (contro le10 della settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui sei ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e otto con rischio basso. Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui nove anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente.

Si confermano per la terza settimana segnali di tendenza ad un graduale incremento nell’evoluzione epidemiologica che richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione. Un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19 in area critica.

Si ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale.

Report regionali


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