Nasce nelle Marche il primo protocollo nazionale per la valorizzazione della filiera vivaistica forestale
di Redazione Picenotime
venerdì 04 luglio 2025
Le Marche diventano la prima regione in Italia a dotarsi di un protocollo d’intesa dedicato alla valorizzazione della filiera vivaistica forestale. Firmato da Coldiretti Marche e da AMAP – Agenzia Marche Agricoltura Pesca, l’accordo redatto in stretta collaborazione con la Consulta nazionale del floroviviaismo di Coldiretti, segna un passo storico per l’intero comparto agroforestale nazionale. Questa mattina, nella sede di Amap, la sottoscrizione del Protocollo alla presenza del vicepresidente Amap, Renato Frontini, Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche, Nada Forbici, coordinatrice Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti, Francesca Severini, direttore di Amap, e Bruno Bernabei, coordinatore della Consulta Regionale Florovivaismo Coldiretti.
“Coldiretti – ha detto la presidente Gardoni - è qui per dare valore economico e rappresentanza a un settore che nelle Marche conta oltre 600 aziende, 1.400 addetti e 42 milioni di fatturato. Il protocollo con AMAP punta allo sviluppo del florovivaismo, alla ricerca, alla formazione, al recupero della biodiversità e alla mitigazione climatica. È un investimento per il territorio, per l’ambiente e per le generazioni future”. L’obiettivo è ambizioso: costruire una filiera certificata e tracciata, basata sulla collaborazione tra vivai pubblici e privati, che garantisca qualità, sostenibilità e valore economico. Cuore operativo dell’intesa è la programmazione condivisa della produzione.
“Oggi – ha spiegato Frontini - raccogliamo i frutti di un lavoro concreto. Le piante autoctone che coltiveremo e metteremo nel territorio saranno preziose anche per rimboschire dove si sono verificati eventi calamitosi o dove ci sono stati danneggiamenti del verde esistente. È fondamentale che una pianta nata qui torni a vivere qui. Questo è il senso del progetto, un modello che altre agenzie possono e devono seguire”.
Ora Amap potrà mettere a disposizione anche il seme raccolto in boschi da seme certificati, lo avvierà nei vivai forestali regionali, e lo consegnerà ai florovivaisti privati per la coltivazione e successiva commercializzazione. “Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia con questo progetto – ha evidenziato Forbici - È il frutto di un lavoro condiviso tra pubblico e privato, che valorizza la filiera forestale, soprattutto nelle Marche. I vivai locali avranno nuovi sbocchi, maggiore redditività e opportunità occupazionali. Speriamo che questo modello venga replicato altrove: quando qualcosa funziona, è giusto prenderne esempio. Investiamo oggi per raccogliere risultati concreti già nei prossimi anni”.
L’elenco delle specie oggetto del protocollo è contenuto nel Repertorio Tecnico, che comprende una trentina di varietà autoctone – dalla roverella all’orniello, dal nocciolo al carpino – tutte destinate a interventi di rimboschimento, recupero ambientale e rinaturalizzazione post-eventi franosi. Il protocollo, della durata triennale, prevede anche azioni congiunte per la formazione tecnica, la divulgazione di buone pratiche vivaistiche, la sperimentazione e il coinvolgimento diretto delle imprese. In agenda anche campagne di sensibilizzazione rivolte a istituzioni e amministratori pubblici. “Un protocollo – spiega la direttrice di Amap, Severini - che dà il via a un progetto ambizioso. Raccoglieremo semi nei boschi marchigiani, certificati e tracciati, e li coltiveremo con l’aiuto dei vivaisti locali. È un lavoro lungo, ma fondamentale per rilanciare la filiera forestale. AMAP coinvolgerà il settore privato in un processo finora gestito solo dal pubblico. Con un aspetto non trascurabile: le Marche sono l’unica regione che nel tempo ha continuato a credere nella vivaistica forestale e questo ci permette di essere appetibili anche per altre regioni”.
Una parte operativa fondamentale è rappresentata dalle Condizioni Generali per la cessione dei Materiali Forestali di Moltiplicazione (MFM) da parte di AMAP ai vivaisti privati aderenti a Coldiretti. Tra i punti chiave: tracciabilità, passaporto fitosanitario, tempi e modalità di ritiro, prezzi da tariffario regionale e rispetto della normativa fitosanitaria. Questo modello all’insegna di una gestione forestale più moderna e responsabile, capace di generare sviluppo economico, tutela del paesaggio e difesa della biodiversità, rappresenta un’opportunità concreta per i vivaisti, che potranno immettere sul mercato piante di provenienza certificata, più appetibili anche per i bandi pubblici e gli interventi con fondi europei.
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