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Covid-19, Draghi: “Ci avviciniamo al Natale più sicuri, fate la terza dose il prima possibile”

di Redazione Picenotime

Mario Draghi

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in vista del Consiglio Europeo del 16 Dicembre, ha parlato stamane a Montecitorio analizzando anche la situazione relativa alla pandemia dopo che il Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 31 Marzo 2022.

"Il Governo ha deciso di rinnovare lo stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron - dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti - ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia - ha sottolineato il premier -. I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297mila. Dodici mesi fa erano 675mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri - ha aggiunto Draghi -. Questo miglioramento è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione. Oggi in Italia più dell’85% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi e circa il 20% ha fatto anche la terza. Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora. Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti. I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. L’Unione Europea ha dichiarato di voler donare 357 milioni di dosi e ne ha già consegnate 134 milioni, principalmente tramite il meccanismo COVAX. L’Italia ha allocato 48 milioni 250 mila dosi e ne ha già consegnate 15 milioni tramite COVAX. Dobbiamo accelerare le consegne e dobbiamo aiutare i Paesi beneficiari a superare i problemi logistici e migliorare la capacità di somministrazione”.


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