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Ascoli, 'Restare, partire, tornare': al Teatro Filarmonici si ragiona sul futuro dell'Appennino Centrale

di Davide Ciampini

Contestualmente al successo del Festival della Restanza e della Tornanza, torna l'appuntamento con le storie di chi ha scelto di credere nel territorio dell'Appennino Centrale. Storie intense, suffragate da sogni e speranze di chi, ogni giorno, vive quei territori. Incontrare chi ha il coraggio di immaginare il futuro, accogliere le istanze giovanili. Va dunque in tal senso 'Ripartiamo insieme', il road show in sette tappe che sta animando l'hinterland dell'Italia centrale. Il progetto, promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al commissario di Governo per la Ricostruzione e Riparazione Sisma 2016, arriva nell’area del cratere con un messaggio chiaro: i vostri luoghi hanno bisogno di voi, e voi avete tutto quello che serve per trasformarli.



"Il festival nasce dall'esigenza di ripopolare i territori del sisma - ha asserito il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Il mio impegno, così come quello del sindaco di Ascoli Piceno, va in tal senso. Vogliamo evitare l'obbligatorietà di lasciare il territorio, demandando - cà va sans dire - al singolo la volontà di farlo. Abbiamo coniato un neologismo - 'la restanza'- come anelito verso la voglia di rimanere nel territorio natale. I dati ci parlano che le nostre azioni stanno producendo una flessione della curva demografica, con una controtendenza rispetto al calo paventato in questi anni. Il nostro compito è pertanto quello di correggere il tiro, con particolare attenzione verso l'offerta formativa che potrebbe portare, mediante il percorso universitario, nuovi giovani sul territorio".



"La folta presenza dei ragazzi ci dà la cifra dell'interesse dei giovani nei confronti dei predetti temi - ha proseguito il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti -. Sono tanti i tasselli che devono seguire una visione, un coordinamento. L'evento di questa estate è andato dunque in tal senso, evento cui va da dato merito al commissario Guido Castelli. Necessario sarà comunicare le iniziative del territorio, che porteranno alla creazione di nuove opportunità. L'evento odierno non è autoreferenziale e autocelebrativo, ma mira all'ascolto verso le istanze giovanili. Vi è infatti un bisogno impellente di comprensione, che può essere supplito mediante eventi quali quelli in cui ci troviamo".



"Dialoghiamo quotidianamente con il mondo universitario e della scuola tutta - ha precisato la presidente del Consorzio Universitario Piceno Roberta Faraotti -. Il Piceno conta all'incirca 2500 studenti universitari, comunità che auspichiamo possa crescere vorticosamente. Cerchiamo, in sinergia con le istituzioni, di creare nuove opportunità per loro. I nuovi progetti, che verranno avviati nel corso dei prossimi anni, si svolgeranno in un territorio ricolmo di eccellenze".



"Nella giornata odierna - ha infine chiosato Angelo Mellone, direttore Day time Rai - ho attraversato la Salaria, e farlo mi ha suscitato molteplici emozioni. Tutto ciò mi ha tuttavia fatto sorgere un barlume di speranza, in quanto vedo giorno per giorno un nuovo cantiere. La differenza tra l'Italia e il resto del mondo sta in un evento avvenuto pochi giorni fa, ossia il riconoscimento della cucina Italia come patrimonio dell'UNESCO. A differenza delle altre nazioni, la nostra nazione è un'unione di province, piccole realtà. Non siamo una nazione di metropoli, infatti la nostra essenza è fatta di differenze e tradizioni. Conoscete la differenza fra tradizione vivente e una che vive nel museo? Quella vivente lo è in quanto qualcuno, ogni giorno, prende le vecchie arti antiche e le fa vivere. È infatti innegabile la maggiore qualità della vita all'interno dell'hinterland italiano: grazie alla tecnologia, alla socialità. Ecco, questo territori sono in perfetta antitesi rispetto all'universalismo imperante: ci ricorda le nostre radici, sinonimo di calore, affetto, casa".






autore Davide Ciampini****

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