Ascoli Piceno, il dibattito sull'emergenza in A14 resta aperto. Galanti: “Ancora non vediamo nessuna viabilità civile”
di Redazione Picenotime
martedì 21 febbraio 2023
Il dibattito apertosi da tempo nel territorio delle Marche sud, in particolare nella provincia di Ascoli, in merito alle problematiche connesse alla A14 è molto importante per l’esercizio di una responsabilità da parte di tutta la comunità che, attraverso un processo di partecipazione, intende arrivare alla individuazione della soluzione migliore per il futuro dell’assetto viario di questa area. '
'Dopo il sit-in di alcuni giorni fa organizzato da un importante gruppo politico (On. Augusto Curti, Anna Casini e Francesco Ameli) con la partecipazione di molti sindaci e la creazione di un comitato di tecnici e cittadini favorevoli all’arretramento dell’A14 - commenta il segretario generale di Pmia Autotrasporto e coordinatore nazionele di Prima Tras e Unilavoro Roberto Galanti -, ci troviamo a parlare dell’ennesimo (notizia di ieri) incidente nel tratto autostradale tra Pedaso e Grottammare. Per la cronaca, c’è chi è favorevole alla terza corsia e chi per un evidente arretramento. Secondo me, indipendentemente dalle varie posizioni, ritengo che nella prima e nella seconda ipotesi, i tempi di realizzazione saranno decisamente arcaici considerando che per pochissimi km attualmente interessati ai lavori, dopo anni, ancora non si riesce ad avere una viabilità civile''.
''Riteniamo - dice il portavoce del comitato Massimo Valentini -, che l’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio sino al casello della Val Vibrata, con eventuale ricongiungimento con l’A24, sia la soluzione che più risponde alle esigenze presenti e future del territorio. Con l’arretramento avremmo un decongestionamento definitivo del traffico attualmente tutto concentrato sulla costa, lasciando l’attuale autostrada come veloce strada statale tangenziale ai centri abitati costieri. Porteremmo nelle medie vallate delle Marche sud l’autostrada con i relativi caselli, riconnettendo le aree interne con una primaria via di comunicazione e sostenendone così l’auspicato sviluppo''.
''Riteniamo la realizzazione della terza corsia in sede o i piccoli arretramenti di un senso marcia non sono adeguati, si sostiene, anche, per i tempi di realizzazione - aggiunge Galanti -. I propositori della terza corsia chiedono tempi certi per la realizzazione e progetti approvati per la realizzazione della terza corsia. Da troppo tempo, sostengono i promotori del sit-in, questa strada è una trappola mortale, bisogna evitare che per altri anni si continui a tenere aperti i cantieri nelle gallerie senza mai ultimare i lavori mettendo a rischio ogni giorno le vite di chi la percorre. Registriamo anche la posizione di una importante rappresentanza associativa. Non è possibile che la realizzazione di un’opera necessaria per la nostra regione, debba costare un prezzo di vite così alto. Se la realizzazione della terza corsia in A14 avrà tempi biblici come la messa in sicurezza delle gallerie, allora no grazie! Come si vede le proposte e prese di posizione sono tante. A noi del mondo autotrasporto interessa che si trovi a breve anzi a brevissimo, una soluzione. Non è pensabile attendere lavori decennali perché il problema da risolvere è “ieri” e non tra due generazioni. Se la tempistica è palesemente assurda, ipotizzata ed ingiustificata, allora che si chiuda il tratto interessato ai lavori (!?!) con la certezza, che in tempi brevi, si restituisca, a chi ogni giorno percorre, con un pagamento per disservizi, l’arteria non per ammirare i panorami, ma per lavoro, una viabilità decente ed in assoluta sicurezza''.
''La questione A14, a mia memoria, la si sta provando a risolvere da almeno 30 anni - conclude Galanti -. Ricordo le tante manifestazioni. Una per tutte, la famosa "straffichiamoci" tra Pesaro e San Benedetto con migliaia di partecipanti lungo la A14 e comizio finale a San Benedetto. Anche allora le ipotesi erano: nuovo tracciato con spostamento in quota da Civitanova Marche alla Val Vibrata, oppure terza corsia. Bilancio? Dopo oltre 30 anni non abbiamo né l'uno né l'altra e siamo pericolosamente al nastro di partenza''.
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