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di Redazione Picenotime
Di fronte ad un crisi economica senza precedenti, in un momento così difficile per imprenditori, lavoratori e cittadini marchigiani, arriva dal Sud delle Marche un fortissimo e chiaro segnale di unità, che fa ben sperare per il futuro e che è destinato a cambiare per sempre la storia dell'associazionismo datoriale regionale.
"Abbiamo il piacere e l'orgoglio di informare tutta la nostra comunità che oggi il Consiglio di Presidenza, il Consiglio Generale e l'Assemblea straordinaria di Confindustria Centro Adriatico, hanno formalmente deliberato la nascita del potenziale sodalizio tra le associazioni degli industriali di Ascoli Piceno e Fermo e quelle di Ancona e Pesaro, dando una svolta finalmente decisiva alla realizzazione di una Confindustria unica a perimetro regionale. Naturalmente l'auspicio di tutti è che ci sia presto anche il parere favorevole di Confindustria Macerata che, a questo punto, completerebbe il progetto aggregativo marchigiano. Il sogno di unificare tutte le associazioni territoriali delle cinque province marchigiane - afferma Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico - è ora ad un passo dal concretizzarsi”.
Quella vissuta dai tantissimi associati che hanno partecipato all'Assemblea è stata davvero una giornata indimenticabile, da raccontare: dopo giorni complicati, tutti gli imprenditori, piceni e fermani, compatti, hanno ritrovato unità d'intenti, rinnovando la loro piena ed incondizionata fiducia al presidente Simone Mariani e convergendo sulla sua proposta coraggiosa e lungimirante di credere in un percorso sinergico a livello regionale.
“Sono entusiasta delle decisioni maturate dai nostri organi - continua il presidente Mariani -. Da sempre abituati ad anteporre gli interessi collettivi a quelli individuali è stato naturale e spontaneo fugare ogni incomprensione e raggiungere una coesio e unanime confermata dalle delibere odierne. Ancora una volta dal Sud delle Marche, come accaduto tre anni fa con la nascita di Confindustria Centro Adriatico, soffia forte il vento del rinnovamento e della responsabilità verso il bene comune, oggi più che mai, indispensabili per rilanciare l'economia e ritornare a crescere".
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