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Carabinieri San Benedetto, commiato del Capitano Vaccarini

di Redazione Picenotime

sabato 07 settembre 2013

Pubblichiamo integralmente la lettera di commiato inviataci dal Cap. Giancarlo Vaccarini, che dal 9 Settembre non sarà più il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto dopo otto anni di onorato servizio.

Il prossimo 9 settembre 2013 lascerò l’incarico di Comandante della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto assunto il 26 settembre 2005.

In quella occasione assicurai tutto il mio impegno per onorare il compito di servire il Paese, com’è tradizione dell’Arma dei Carabinieri, in particolare della sua organizzazione territoriale costituita dai Comandi Compagnia e dalle Stazioni Carabinieri, che ne rappresentano la principale e più capillare interfaccia con la collettività, e che assolvono a quella funzione  che oramai si può correttamente definire di “rassicurazione sociale”.

Sono stati otto anni molto intensi ed estremamente significativi, che lasciano una traccia indelebile nel mio animo di uomo e di Ufficiale. E’ stata un’esperienza molto impegnativa, ma piacevolmente vissuta in una splendida cornice, caratterizzata da fattori importanti e non comuni quali la grande sinergia esistente tra tutte le Istituzioni e la fattiva collaborazione con tutte le altre Forze di Polizia e con gli Enti locali.

Questi elementi sono fondamentali per il perseguimento del comune obiettivo di un sempre migliore servizio reso al cittadino e di una maggiore tutela e valorizzazione di questo territorio.

Un’unità d’intenti che auspico possa essere mantenuta anche in futuro, all’insegna del bene comune e di quel sincero spirito di servizio istituzionale che consente il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del territorio, anche attraverso la salvaguardia del “bene sicurezza”, inteso nella sua più ampia accezione.

Non intendo oggi elencare con aridi numeri statistici le molteplici attività istituzionali garantite sul territorio dei quindici Comuni che costituiscono la
giurisdizione della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto, da parte di tutto il personale, ma solo ricordare che tutti i cittadini sanno di poter contare sempre, in qualsiasi momento, su un aiuto tempestivo, professionale e generoso da parte dei Carabinieri.

Sento, pertanto, il dovere di esprimere la mia più sincera gratitudine a tutto il personale di questa Compagnia che con il proprio  silenzioso, quotidiano, lavoro ha contribuito alla crescita professionale dell’Arma, del territorio e della sua popolazione.

A Voi tutti operatori del mondo dei media, on line e della carta stampata, rivolgo un sincero ringraziamento per la preziosa, insostituibile, opera che quotidianamente svolgete. Pur nella diversità dei ruoli, in questi otto anni, molti sono stati i momenti di incontro e confronto, spesso di reciproca critica costruttiva, sempre all’insegna, però, della più ampia condivisione dell’obiettivo di fondo: garantire la più ampia e corretta informazione ai cittadini.

Rinnovando i sensi di profonda stima e gratitudine, saluto cordialmente.

PRINCIPALI OPERAZIONI DI SERVIZIO

Cap. Giancarlo Vaccarini, nato  a Pescara, 49 anni fa, sposato con Lina da 25 anni, due figli: Stefano di 23 anni e Serena, 20 anni.

Ha retto il Comando della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto dal 26 settembre 2005 all’8 settembre 2013 (circa otto anni).

Nell’imminenza della promozione al grado superiore di Maggiore, trasferito presso il Centro Nazionale Amministrativo del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con sede in Chieti Scalo, ove dal 9 settembre 2013 assumerà l’incarico di Capo Nucleo Relazioni con il Pubblico.

Negli otto anni in cui ha retto il Comando della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto ha condotto diverse campagne di prevenzione ed informazione rivolte soprattutto:
- alle categorie sociali più deboli, quali gli anziani e le persone che vivono sole, finalizzate soprattutto a comunicare sicurezza e prevenire i furti in abitazione e e truffe (diffusione di pieghevoli informativi tramite Comuni, parrocchie, centri per anziani);
- ai clienti dei venditori ambulanti abusivi (soprattutto turisti e villeggianti), al fine di renderli consapevoli dei rischi che si corrono, quando si acquista un capo contraffatto;
- ai giovani studenti, nel contesto dei numerosi incontri/conferenze tenute presso le scuole medie e superiori, per “l’educazione alla legalità” (incontrati circa 1500 studenti ogni anno).

Sul fronte del contrasto a tutte le forme di criminalità i risultati conseguiti si possono definire senz’altro lusinghieri: i dati della delittuosità sono in costante
calo da anni, frutto dello sforzo sinergico di tutti gli operatori del comparto della sicurezza, ma certamente frutto - soprattutto - delle risorse messe in campo da tutte le articolazioni di questa Compagnia che ha destinato ai prioritari servizi di controllo del territorio circa il 75% della forza lavoro, senza contare l’altrettanto preziosa attività di ricezione del pubblico (in Provincia di Ascoli Piceno circa l’80% delle denunce e querele vengono presentate presso Reparti dell’Arma).

OMICIDI E TENTATI OMICIDI

L’unico omicidio riconducibile alla criminalità organizzata verificatosi in questa giurisdizione è quello di KECI Petrit (scomparso da Porto d’Ascoli la sera del 19 gennaio 2008), il cui cadavere, crivellato di colpi e semi carbonizzato, venne rinvenuto all’interno di un casolare abbandonato di Acquaviva Picena il 25 gennaio 2008. Il difficile caso fu brillantemente risolto dai Carabinieri con il sinergico sforzo del personale di questa Compagnia, del Reparto Operativo di Ascoli Piceno e del ROS di Ancona. I tre connazionali, accertati autori dell’efferato crimine, legato al controllo della prostituzione sulla “Bonifica del Tronto” furono arrestati in tre distinte operazioni il primo il 30 gennaio 2008 in San Benedetto del Tronto, il secondo il 4 febbraio in Arezzo, il terzo, mandante dell’omicidio, fu arrestato il 14 febbraio 2008 a Tortosa (Spagna) ed  estradato il 22 febbraio successivo in Italia. Tutti sono stati condannati in 1° grado a pene variabili dai 18 ai 30 anni di reclusione.

Un altro grave fatto di sangue è stato brillantemente risolto il  6 febbraio 2013 a Grottammare con l’arresto in flagranza di reato di SETTAI Sami, responsabile del tentato omicidio del fratello Ali. Entrambi i fratelli avevano bevuto molti alcoolici ed è questo uno degli elementi che ha fatto trascendere la lite, il cui movente va ricercato in un contesto familiare di forte degrado sociale ed economico.

RAPINE

Numerose le operazioni per il contrasto al fenomeno delle rapine a Banche ed Uffici Postali, manifestazioni criminali che risultano in costante calo, con una
percentuale di rapine scoperte decisamente molto elevata. Va senz’altro ricordata la brillante operazione che ha portato alla disarticolazione di una pericolosa batteria di rapinatori cerignolani, quattro dei quali furono arrestati il 12 novembre 2007 in Cerignola . Agli stessi furono contestate una decina di rapine compiute in Emilia Romagna, Marche e Puglia. L’indagine prese avvio il 28 agosto 2007, dopo la commissione della rapina in danno della Banca Picena Truentina di Viale de Gasperi.

Da ricordare l’arresto, il 3 agosto 2011, in Porto d’Ascoli del rapinatore solitario delle farmacie, un 47enne, pregiudicato di Civitanova Marche che poco prima aveva perpetrato l’ennesima rapina in danno della farmacia Parisani, di via mare a Porto d’Ascoli.

SPACCIO DI STUPEFACENTI

Un impegno particolarmente incisivo è stato rivolto al contrasto al fenomeno endemico dell’uso personale, e dello spaccio di sostanze stupefacenti con numerosissime operazioni di servizio con conseguenti arresti, denunce e consistenti sequestri di droga. Su tutti il maxi sequestro di 15 Kg. di eroina purissima operato a San Benedetto del Tronto il 6 agosto 2009, con l’arresto in flagranza dei due corrieri albanesi. Pesante l’accusa: “Traffico internazionale di stupefacenti”. Si trattò del più ingente sequestro di eroina del tipo “brown sugar” e di elevato grado di purezza, mai operato dalle forze dell’ordine nelle Marche negli ultimi 20 anni.

SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

In questi anni costante è stato lo sforzo di tutti i militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto  per il contrasto al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, anche in relazione alla vicinanza con la S.P. “Bonifica del Tronto”. Particolarmente incisiva l’attività di contrasto ad organizzazioni criminali nigeriane operanti nel citato luogo di prostituzione ed in altri, siti nel fermano e in Emilia Romagna, i cui capi sono stati tratti in arresto in questa giurisdizione (vi sono operazioni ancora in corso) per “Favoreggiamento all’ingresso illegale sul territorio nazionale e sfruttamento della prostituzione”.

LAVORO NERO E SFRUTTAMNENTO MANODOPERA CLANDESTINA

Non meno importante è stata l’attività di contrasto al fenomeno della lavoro nero e del connesso fenomeno dell’immigrazione clandestina condotta, in particolare fino al 2009 presso i numerosi opifici tessili gestiti da cinesi, insistenti in questa giurisdizione. Molti i capannoni posti sotto sequestro, così come i macchinari. Numerosi gli imprenditori denunciati in stato di libertà per sfruttamento del lavoro clandestino e favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Un fenomeno che, complice anche la crisi congiunturale che ha colpito il settore tessile, si è notevolmente ridimensionato negli ultimi anni.

SEQUESTRI DI MATERIALE ESPLODENTE

Da ricordare, il maxi sequestro di fuochi d’artificio operato il 7 dicembre 2008  con l’arresto di un imprenditore del settore. 29,425 tonnellate di materiale
pirotecnico di I, IV e V categoria, uno dei più consistenti sequestri di botti illegalmente importati e stoccati, mai operato in Italia, materiale esplodente
recentemente distrutto in un poligono militare in Abruzzo.

ESTORSIONI

Come non menzionare, ancora, l’attività di contrasto al fenomeno (per la verità molto contenuto) delle estorsioni. Tutte le estorsioni denunciate a quest’Arma sono state scoperte. Su tutte le operazioni condotte il 14 novembre 2006 con l’arresto di due pregiudicati residenti a Monteprandone, un uomo ed una donna, per “Estorsione continuata ed aggravata” in danno di un imprenditore del luogo al quale avevano sottratto oltre 300.000 Euro per non rivelare alla coniuge un presunto rapporto extraconiugale.

L’arresto di un imprenditore, sempre di Monteprandone, per estorsione e violenza sessuale in danno di due dipendenti e i successivi cinque arresti, il 7 dicembre 2010 del gruppo dei “siciliani” per “Tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio e lesioni personali gravi, in concorso e continuato”, incaricati da quest’ultimo imprenditore per far ritrattare un teste del procedimento penale a suo carico (ex socio), prima brutalmente picchiato e poi destinatario di una richiesta estorsiva di 2 milioni di euro. (operazione “TORMENTONE”).

Il 31 ottobre 2012,  l’arresto di due  degli autori della “Tentata estorsione” in danno del Presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto Marco Calvaresi; il 7 novembre successivo  l’arresto del terzo complice, su provvedimento cautelare emesso dall’A.G. di Ascoli Piceno.

FURTI DI RAME

Ultima, ma buon ultima, l’operazione “Aur Rosu” (oro rosso) che ha portato alla disarticolazione di una agguerrita associazione criminale dedita ai furti di rame, in particolare, presso impianti fotovoltaici, attiva ed operante nelle province di Ascoli Piceno, Teramo e Macerata dal novembre del 2012 al maggio di quest’anno. Il 23 luglio di quest’anno, l’operazione conclusiva che ha portato all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare (di cui 9 a carico di rumeni) per “Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di rame”.
 
IMPORTAZIONE ILLEGALE DI ANIMALI DA COMPAGNIA

Come non ricordare, infine, l’operazione congiunta Carabinieri - Corpo Forestale dello Stato che il 1 marzo del 2013 ha portato al sequestro di 38 cuccioli di cane di varie razze importati illegalmente in Italia dalla Slovacchia. Due persone denunciate in stato di libertà, un italiano 36enne, pregiudicato, residente a Valle Castellana (TE) ed un 40enne, slovacco, per entrambi l’accusa di  “maltrattamento di animali in concorso” e “traffico illecito di animali da compagnia”. I cuccioli superstiti, sono stati recentemente venduti all’asta ed il ricavato è stato versato in un fondo del Ministero della Giustizia.

capitano giancarlo vaccarini

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