Ascoli Piceno, piano accoglienza rifugiati ucraini provenienti dalla Moldova. Il Console Onorario Galanti: ''Aiutateci''
di Massimiliano Mariotti
martedì 01 marzo 2022
Un piano di disponibilità all'ospitalità temporanea rivolte a mamme, bambini e famiglie presso le case degli italiani. Il dramma della guerra in Ucraina sta provocando la disperata fuga di tantissimi sfollati oltre il confine, nella speranza di essere accolti dagli altri paesi europei. Tra questi ogni giorno sono decine di migliaia le persone che arrivano in Moldova in attesa poi di essere dirottate verso l'Italia e il cuore dell'Europa. Proprio per questa ragione i quattro Consoli Onorari presenti nella penisola (precisamente ad Ascoli Piceno, Bari, Torino e Firenze), hanno lanciato un'iniziativa che sta riscuotendo un enorme successo a livello nazionale.
''Abbiamo
pensato che anziché fare la classica raccolta di viveri fosse più
utile creare un database per gestire meglio l'ospitalità – ha
spiegato Roberto Galanti, Console Onorario Repubblica Moldova per le
regioni Marche e Abruzzo -. Chi ha voglia di dare la propria
disponibilità ad accogliere chi sta arrivando potrà farlo
iscrivendosi con nomitativo e contatto telefonico in un sistema che
stiamo sviluppando di comune accordo con gli altri Consoli Onorari
presenti qui in Italia. Quando ho avuto questa illuminazione gli
altri l'hanno subito accolta senza battere ciglio. Credo che non
sarebbe stato affatto inutile ad esempio far arrivare qui 500
famiglie se avevamo la disponibilità per accoglierne 100. Così
grazie a questo database riusciremo a gestire meglio gli arrivi
dirottando gli ucraini provenienti dalla Moldova nelle città in cui
abbiamo disponibilità''.
Il numero delle famiglie che si sono rifugiate nella piccola repubblica continuano a crescere rapidamente, così come avviene in Polonia, Romania e negli altri paesi confinanti. In attesa che le autorità diplomatiche definiscano l'apertura dei cosiddetti 'corridoi umanitari' è già iniziata la raccolta delle adesioni.
''La nostra zona sta rispondendo bene – ha proseguito -. Non volevamo sovrapporci alle associazioni umanitarie impegnate. Andare a raccogliere cibo o indumenti sarebbe stato superfluo. Invece ci siamo concentrati nel non far mancare coperte e medicinali soprattutto per curare i bambini. Adesso sto contattando le parrocchie e domani pomeriggio incontrerò un'associazione. Sono davvero tantissime le persone che stanno arrivando. Difficile quantificare i numeri dato l'incessante flusso. Chiediamo, a chiunque abbia la possibilità e la volontà di ospitare i piccoli e i genitori, di contattare i numeri telefonici che i Consolati hanno dedicato a questo servizio in base alla relativa zona di riferimento. Le disponibilità indicate saranno immediatamente poste a disposizione delle organizzazioni internazionali per il trasferimento in sicurezza dei rifugiati''. I contatti telefonici predisposti per sviluppare il sistema di accoglienza sono i seguenti: 3483582588 (Ascoli Piceno e Torino); 3312646241 (Bari e Torino); 3341766164 (Firenze e Torino).
Nel frattempo l'arcivescovo di Kiev-Halyč ha esortato i fedeli a non lasciarsi sopraffare dall'odio, invitando tutti a prepararsi per il giorno delle Ceneri di domani. Papa Francesco ha indetto per l'occasione la Giornata di digiuno e preghiera per l'Ucraina. I presidenti delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) dal mercoledì delle Ceneri e per tutto il tempo di Quaresima, celebreranno la messa ricordando i morti causati dalla guerra e dal covid. Il conflitto in Ucraina vede mobilitata l’intera rete internazionale Caritas. Sono 19 i centri sparsi nell’intero paese ucraino nei quali vengono erogati beni d’urgenza come pasti, docce, indumenti, forniture igieniche, supporto psico-sociale e servizi di trasporto. Cinque i 'Child Friendly Spaces' allestiti nella parte ovest del paese per accogliere, accudire ed educare i minori in fuga. Intense le attività delle Caritas di Polonia, Moldova e Romania. I flussi dei profughi in cerca di rifugio sono composti soprattutto da donne, bambini e anziani. In Polonia sono stati allestiti 2.500 i posti letto. In Moldova invece sono stati aperti 3 centri per 500 posti letto complessivi.
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