Ascoli & Piceno nel 2030, la cultura muove ancora le montagne. Fioravanti: ''Il viaggio è iniziato''
di Massimiliano Mariotti
giovedì 31 marzo 2022
Ascoli & Piceno viaggiano spediti vero una visione di come sarà la città delle cento torri e del territorio nel 2030. Lo slogan 'La cultura muove le montagne' animerà l'unità di tutti i comuni della provincia che hanno ribadito la propria unità al di là del risultato della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2024 che ha visto l'affermazione di Pesaro.
''Insieme ai colleghi sindaci abbiamo fatto tra tutti i sindaci per portare avanti il progetto Ascoli e Piceno – ha esordito il sindaco Marco Fioravanti -, la cultura muove le montagne. Senza alcun campanilismo tutti abbiamo deciso di portare avanti il progetto al di là del risultato della candidatura di Ascoli a Capitale della Cultura. Un progetto a lungo termine con il coinvolgimento di tutte le associazioni. Ascoli & Piceno nel 2030 rappresenta la visione chiara per promuovere la destinazione ‘Piceno’. Rilancio delle aree interne, sviluppo e promozione della bellezza dei nostri territori con il supporto della tecnologia. Questi saranno gli obiettivi da raggiungere. La volontà è di condividere le risorse del Pnrr in ogni luogo del territorio per consentire a tutti di crescere. La sfida dell’Italia è ripopolare le aree interne e questa sfida parte oggi proprio da Ascoli. Il viaggio è iniziato''.
''Non era importante l’obiettivo ma il percorso da fare – ha aggiunto Angelo Davide Galeati, presidente della Fondazione Carisap -. Allargare l’analisi strategica al di fuori dell’area politica ha incluso nel processo decisionali tante altre visioni. Stavolta nei fatti si è sviluppata una grande strategia di marketing territoriale. C’è una volontà comune, condivisa ed ampia, nel voler creare un valore aggiunto per il territorio e questo è merito di tutta la nostra comunità''.
Senza fare
campanilismi si cercherà di portare avanti un lavoro di squadra
tutti insieme, partendo dal mare fino ad arrivare ai monti. Questo è
ciò che auspica il sindaco di San Benedetto del Tronto. ''Forse sono
stato uno dei primi a credere nel progetto del Piceno – ha
commentato Antonio Spazzafumo -. Lo predico da agosto, poi ci siamo
confrontati con Fioravanti su questa prospettiva che si era
configurata. Quando ti senti parte del progetto poi parli al plurale.
A lui ho parlato del piano B e l’ho sollecitato a prenderlo e
renderlo ancora più vivace. Se vogliamo far conoscere a tutti il
Piceno dobbiamo essere bravi a sollecitare tutte le nostre
particolarità. Di cultura e di bellezze ne abbiamo veramente tante.
Ascoli come capofila sarà il nostro punto di riferimento perché
farà da traino, ma su tutto il territorio poi deve girare la stessa
economia. Si parla di un territorio che interessa anche l’area
portuale così come la comunità montana. Tengo molto al gioco di
squadra. Spero che tutto sia diffuso su tutti i paesi e non
focalizzato solo sul territorio ascolano. Questa è davvero
l’occasione per sfruttare le qualità delle persone illuminate
presenti nel nostro territorio. Sono convinto che se questa unione
sarà concreta i risultati arriveranno. Non creiamo competizione tra
di noi perché in quel caso andremo incontro alla sconfitta. La
persona che viene a trovarci sa che che può spaziare dappertutto. Se
l’economia gira per tutto il Piceno sono sicuro che non ce ne sarà
per nessuno''.
Profondo quanto veritiero l'intervento del professor Stefano Papetti. Il direttore della Pinacoteca Civica ha sottolineato quanto una città chiusa come Ascoli debba aprirsi per stare al passo con la restante parte del mondo. ''Tutti i comuni del territorio sono consapevoli di essere contenitori di opere del passato – ha sostenuto -. Abbiamo però perso di vista il contatto con il contemporaneo. Queste attrattive le dobbiamo riprendere per capire che succede in un passaggio di carattere contemporaneo. Questo non significa disconoscere ciò che ci viene dal passato. Però credo sia importante far soggiornare sul territorio artisti contemporanei che poi, dopo aver ammirato le bellezze delle nostre zone, potranno esprimere il proprio talento e rappresentarle degnamente. Dobbiamo recuperare il rapporto con ciò che accade con il resto del mondo. L’altra cosa poi che dobbiamo cominciare a fare bene è comunicare. Rimboccandoci le maniche. Terremo fede alla progettualità sviluppata''.
Nello sviluppo di Ascoli e del Piceno una fetta rilevante passerà per la tecnologia. ''Quando si lancia una sfida bisogna essere pronti ad affrontare la sconfitta – ha spiegato Roberto Basso, direttore relazioni esterne WindTre SpA -. Vi spiego perché abbiamo deciso di essere al fianco di Ascoli e del Piceno. All'inizio abbiamo subito visto il grande entusiasmo. L’entusiasmo però a volte non basta, ecco quindi che ad esso si è aggiunta la competenza mostrata. I progetti vanno messi a terra e per farlo ci vuole determinazione. Ci siamo realmente convinti quando abbiamo visto che, oltre a tutto questo, c’era una visione. La partecipazione al bando era solo una delle leve. Oggi dobbiamo parlare dell’importanza delle piattaforme. Contano le reti e qui si mettono in gioco sistemi territoriali interi. Ribadiamo il nostro impegno ad essere al fianco di Ascoli e del Piceno in questo progetto. Oltre a portare tecnologie, svilupperemo anche competenze importanti''.
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