Alloro di Grottammare nel Parco della biodiversità: eccellenza del territorio che guarda all’ IGP
di Redazione Picenotime
giovedì 14 settembre 2023
L’alloro di Grottammare crescerà nel nascente Parco della biodiversità nella Fortezza medicea di Lucignano, in Toscana. Il coordinamento marchigiano dei Borghi più belli d’Italia lo ha scelto, insieme all’olivo da tenera ascolana, per rappresentare le Marche nell’ambito di un progetto di valorizzazione che riunirà 20 essenze arboree provenienti da tutta la penisola. La consegna di un esemplare di Alloro di Grottammare, donato dall’Associazione Vivaisti Grottammare, è avvenuta domenica scorsa, nella località aretina, in occasione del XV Festival nazionale de I Borghi più belli d’Italia.
“Una scelta originale rispetto ai doni di altri territori – osserva il vice sindaco e assessore al Turismo, Lorenzo Rossi, che ha consegnato materialmente la pianta di alloro -, l’unica di una pianta apparentemente comune, normalmente usata per la siepistica, ma che ha permesso di ricordare la quantità e la qualità della produzione grottammarese e picena dell’alloro. Ho avuto modo di spiegare l’importanza del nostro distretto vivaistico e la candidatura che si vuole portare avanti verso il riconoscimento IGP dell’Alloro di Grottammare”.
Tramandato da secoli da generazioni di vivaisti, l’Alloro di Grottammare è una produzione di eccellenza sulla quale puntano progetti di valorizzazione e di internalizzazione del territorio e di riscoperta dell’identità locale. Dalla fine del 2017, la pianta è al centro di un percorso finalizzato al riconoscimento della certificazione europea IGP.
È quasi tutto pronto per la presentazione della candidatura, come conferma il presidente dell’Associazione Vivaisti Grottammare, Francesco Balestra, in prima linea insieme al Comune nel condurre in porto il progetto: “In questi primi anni di attività della nostra associazione, nonostante il blocco dovuto alla pandemia, abbiamo messo in campo parecchie iniziative di promozione e partecipato a numerose manifestazioni. Accanto a ciò, abbiamo raccolto materiale storico documentativo sul vivaismo e nello specifico sulla nostra eccellenza e abbiamo realizzato una relazione socio-economica sul nostro settore e sulla produzione di Alloro di Grottammare. Contiamo di terminare questo lavoro di ricostruzione entro l’anno, per presentare tra qualche mese la pratica ufficiale di candidatura alla Regione Marche”.
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