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di Redazione Picenotime
"Rispetto alla scorsa settimana, l’indice Rt in Italia resta stabile a 1,56, mentre l’incidenza sale da 50 a 62 casi per 100.000 abitanti". È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale del Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. “Nel periodo compreso tra il 14 e il 27 luglio 2021- si legge nel report – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56 (range 1,25- 1,82), stabile rispetto alla settimana precedente (quando si attestava a 1,56) e chiaramente al di sopra della soglia epidemica. Si osserva quindi una diminuzione dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.24 (1.18-1.32) al 27/7/2021 vs Rt=1.46 (1.38-1.55) al 20/7/2021), che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica- La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Continua poi l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 62 per 100.000 abitanti (26/07/2021-01/08/2021) vs 50 per 100.000 abitanti (19/07/2021-25/07/2021), al di sopra della soglia di incidenza settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti, che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. La buona notizia è che nessuna Regione/Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in leggero aumento al 3%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021). I numeri dei ricoveri portano tutte le Regioni/Province autonome a essere classificate a rischio moderato, secondo il dm del 30 aprile 2020. “Sedici Regioni/PPAA riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea – prosegue il report – ed è associata ad un aumento del numero di nuovi casi di infezione anche in altri Paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale e il“completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano dunque gli “strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È quindi opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione e applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale. Aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (12.683 vs 10.076 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (30% vs 28% la scorsa settimana). Rimane stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 46%). Infine, il 24% è stato diagnosticato attraverso attività di screening".
Hanno poi fatto il punto in conferenza stampa il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ed il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza.
BRUSAFERRO: "La curva in Italia sta crescendo, c'è un segnale di lenta ripresa del numero di nuovi casi: c'è una crescita in molte regioni, anche se la crescita è più limitata rispetto alle settimane precedenti, e sempre la fascia 10-20 è quella più colpita e sono quasi 5mila i comuni con almeno un caso. L'Rt ha una previsione di decrescita a 1.23. oggi siamo a 1.56, ma comunque resta sempre in crescita. Il numero dei casi quindi cresce anche se più lentamente. E' richiesta dunque molta attenzione".
REZZA: "E' importante rendere possibile l'accesso al vaccino in tutti i Paesi, anche i più poveri, però non credo che ciò debba influenzare le scelte dei Paesi che hanno vaccini a disposizione, e che possono fare donazioni, ma è giusto valutare con attenzione le eventuali necessità legate alla terza dose. In questo momento c'è una discussione in atto e non ci sono certezze: bisogna studiare la tempistica e potrebbe essere considerata una rivaccinazione entro l'anno per persone più fragili e grandi anziani. Va invece valutata la terza dose per altre categorie".
L’incidenza settimanale a livello nazionale evidenzia un forte aumento dei casi diagnosticati e supera la soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti.
Tutte le Regioni/PPAAA sono classificate a rischio epidemico moderato.
L’attuale impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica.
La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in Paesi con alta copertura vaccinale.
Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.
È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.
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