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di Redazione Picenotime
Ennesima morte sul lavoro. E’ successo a Rotella nella mattinata odierna. Un operaio edile di 56 anni, di Monterubbiano, è precipitato da tre metri di altezza, perdendo la vita e lasciando moglie e due figli.
"In attesa che si faccia chiarezza sulla dinamica dell’incidente, riteniamo intanto opportuno come Cgil e Fillea Cgil esprimere il nostro cordoglio per una tragedia immane e la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia", si legge in una nota ufficiale. “E’ incredibile uscire di casa per andare a lavorare e non fare ritorno - dichiara Graziano Gorla, segretario Generale della Fillea Cgil Ascoli e Fermo -. Siamo indignati. Non è più possibile leggere di situazioni come queste. La sicurezza sul lavoro deve essere al centro delle nostre priorità, sempre. Ogni giorno. Mandiamo la nostra solidarietà alla famiglia, e siamo a disposizione per qualsiasi cosa possa essere d’aiuto in un momento così terribile". Daniele Lanni, segretario confederale commenta: “Leggere di notizie come questa fa male al cuore. Ci dice che la battaglia per la sicurezza sul lavoro deve continuare con più forza senza arrestarsi mai. Non si può abbassare la guardia mai, e soprattutto in giornate di caldo come queste bisogna che le aziende applichino le disposizioni di legge alla lettera. E, come ci dice la normativa, se il caldo va oltre una certa soglia, è giusto anche arrivare a fermare l’attività, dove ci sono lavoratori che operano al caldo in situazioni più esposte. Non vogliamo più leggere di situazioni come questa". Conclude Gorla: “Come Fillea Cgil siamo in prima linea ogni giorno in tutti i tavoli, nazionali e territoriali, su questo tema, e non intendiamo abbassare la guardia, perché ogni volta che un lavoratore esce per andare a lavorare e non torna a casa è una ferita per tutto il sistema. Le morti sul lavoro non sono mai una fatalità, nascono sempre dalla mancata prevenzione. Su questo come Fillea e Cgil, come abbiamo dimostrato promuovendo un Referendum anche sul tema della sicurezza, da anni chiediamo maggiore prevenzione formazione, che sono gli unici strumento per non veder più accadere tragedie come questa. La sicurezza sul lavoro deve essere al primo posto, sempre".
Di fronte a questa tragedia, anche la Filca Cisl Marche esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima, ribadendo che la tutela della vita e della salute dei lavoratori deve essere una priorità assoluta. “Assistiamo a un susseguirsi di infortuni gravi e mortali – dichiara il segretario generale della Filca Cisl Marche, Tonino Passaretti – che dimostrano come i controlli, la prevenzione e la formazione non siano ancora sufficienti a garantire condizioni di lavoro sicure, in particolare nei cantieri edili. A questo si aggiunge il caldo eccezionale di queste settimane, che aumenta i rischi e richiede misure straordinarie di protezione e vigilanza.” La Filca Cisl Marche chiede alle istituzioni e agli enti preposti ai controlli di alzare al massimo livello l’allerta e l’attenzione sui luoghi di lavoro, intensificando le ispezioni, il monitoraggio del rispetto delle norme di sicurezza e l’applicazione di eventuali sospensioni delle attività in caso di condizioni climatiche che mettano a rischio l’incolumità dei lavoratori. “Non possiamo più accettare che la vita delle persone sia sacrificata per mancanza di prevenzione o per ritardi nell’adeguamento delle misure di tutela – aggiunge Passaretti –. Occorrono interventi immediati, investimenti in sicurezza e controlli rigorosi, senza deroghe o compromessi.” La Filca Cisl Marche invita tutte le istituzioni, le imprese e le parti sociali a un impegno comune per fermare questa strage silenziosa e garantire che chi lavora possa farlo con dignità e in condizioni di sicurezza effettive, anche di fronte alle sfide del cambiamento climatico e delle temperature estreme.
L'incidente mortale di ieri accaduto a
un operaio edile in un cantiere di Rotella (Ascoli Piceno) è
l'ennesimo fatto di cronaca dell'infinita strage sul lavoro: una
piaga alla quale da tempo la Feneal Uil e la Uil stanno chiedendo
risposte concrete al Governo. "Ci stringiamo al dolore della
famiglia - commenta Christian Fioretti, segretario generale della
Feneal Uil Marche - e al tempo stesso ribadiamo la denuncia che
portiamo avanti da anni: il tema della sicurezza, come spieghiamo con
la campagna Zero Morti sul Lavoro, deve essere la priorità
nell'agenda politica. Lo abbiamo ricordato anche lo scorso 28 aprile
quando, in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza, abbiamo
incontrato tutti i prefetti delle Marche per presentare loro un
dossier con le criticità riscontrate e con proposte sulle quali ci
aspettiamo delle risposte concrete da parte delle istituzioni".
"L'incidente mortale di ieri, avvenuto in una giornata
particolarmente calda, evidenzia come la condizione di alte
temperature possa essere cause di malori e provocare cadute dall'alto
- prosegue Fioretti - Per tali ragioni auspichiamo che si adotti
definitivamente un provvedimento strutturale che vada a regolamentare
tali criticità".
I sindacati confederali avevano già
chiesto lo scorso 13 giugno un'ordinanza ad hoc per affrontare la
tematica. Un incontro è fissato in Regione per il 3 luglio. "In quell'occasione - evidenzia la
segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli -
ribadiremo con forza la necessità di adottare una misura d'urgenza
che, come hanno già fatto tante Regioni prima di noi, preveda la
sospensione dell'orario di lavoro nelle ore più calde e la
rimodulazione dell'orario laddove possibile". "In particolar modo - conclude
Fioretti - chiederemo con altrettanta determinazione che, per i
cantieri mobili nel settore dell'edilizia, dove alcuni lavoratori
impiegano anche 2 ore tra andata e ritorno per il trasferimento,
venga prevista anche l'obbligatorietà dell'utilizzo della cassa
integrazione per evitare che gli stessi vengano esposti ad una
giornata lavorativa di oltre 13 ore".
Si terrà giovedì in Regione un incontro con le associazioni sindacali, di categoria e datoriali, per concertare il provvedimento contro lo stress termico a tutela dei lavoratori che in questi giorni di caldo estremo devono svolgere attività lavorativa. A comunicarlo il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e l’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi.
“Siamo al lavoro per replicare il provvedimento per tutelare i lavoratori, in particolare quelli che svolgono la loro attività all’aperto, e principalmente nelle ore più calde, come era già avvenuto lo scorso anno – ha dichiarato il presidente Acquaroli – per scongiurare che le alte temperature possano mettere a rischio la loro incolumità. Vogliamo dare una risposta per la sicurezza di chi è esposto a questo rischio ma soprattutto vorremo creare un meccanismo che non serva solo a tamponare una fase di criticità ma possa assumere un carattere sistematico di fronte a un’esigenza ormai puntualmente ricorrente”.
“Lo scorso anno – ha ricordato l’assessore Aguzzi - abbiamo approvato un’ordinanza che vietava il lavoro all’aperto in determinate fasce orarie. Quest'anno ho convocato le parti datoriali, tutte le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali dei lavoratori in un incontro durante il quale proporrò di intervenire seguendo lo stesso criterio. Le nostre estati presentano ormai queste caratteristiche con temperature elevate e lavorare in queste condizioni diventa davvero rischioso. Cercheremo con tutti i soggetti coinvolti di trovare le migliori soluzioni per garantire la salute dei lavoratori”.
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