• News
  • Anno scolastico 2023/2024, vescovo Ascoli Piceno: ''Il merito? Ogni ragazzo ha il suo''

Anno scolastico 2023/2024, vescovo Ascoli Piceno: ''Il merito? Ogni ragazzo ha il suo''

di Redazione Picenotime

lunedì 11 settembre 2023

Il vescovo di Ascoli Piceno, Monsignor Gianpiero Palmieri, ha voluto scrivere una lettera per l'inizio dell'anno scolastico 2023/2024. 

"Carissimi,

vorrei rivolgere un saluto e un augurio a tutti i ragazzi e gli insegnanti che cominciano l’avventura di un nuovo anno scolastico. 

Dedico loro una frase pronunciata dal Cardinale Matteo Zuppi in un’intervista dell’aprile scorso. 

Al giornalista che gli chiedeva cosa ne pensasse del cambiamento del nome del Ministero (ora si chiama: Ministero dell’Istruzione e del Merito), don Matteo ha sottolineato:

“Il merito? Ogni ragazzo ha il suo. E la scuola si deve dannare per trovarlo!”

Mi sembra una sottolineatura bellissima.

Il merito “indica il diritto che una persona con le proprie opere o le proprie qualità si è acquisito all’onore, alla stima, alla lode, oppure a una ricompensa” (Enciclopedia Treccani).

Ebbene… “Ogni ragazzo ha il suo”. Mi sembra sacrosantamente vero. 

I bambini e i ragazzi delle nostre scuole hanno diritto ad essere riconosciuti nelle loro qualità, perché ognuno ha le sue: il suo tipo di intelligenza, le capacità che nei primi anni dell’infanzia ha sviluppato, le sue potenzialità espresse o ancora da esprimere.

Ma aggiungo: ogni bambino e ogni ragazzo ha diritto di essere riconosciuto come persona umana e in quanto tale ha diritto di essere aiutato attraverso le relazioni che la scuola gli offre, quella con gli insegnanti e gli altri alunni, quella con i dirigenti e il personale della scuola. Ogni minore ha diritto di essere educato e in questa maniera scoprire il suo personalissimo “Merito” (con la M maiuscola), cioè la straordinaria ricchezza della sua personalità unica; e quanto più ha sperimentato nel suo ambiente familiare e sociale di origine privazioni, povertà educativa, mancanza di relazioni affettive rassicuranti, tanto più la scuola si deve “dannare” per aiutarlo a scoprire il suo Merito. Solo così, con questa base buona di partenza, arricchito dal percorso che la scuola gli offrirà, potrà dare il suo contributo alla vita sociale e al bene comune, potrà sperimentare il gusto e la soddisfazione di contribuire con le sue opere e il suo particolare apporto alla vita di tutti.

Capite? La suola si deve “dannare”, cioè non si deve dare pace finché non ha realizzato il suo compito, facendo alleanza educativa con tutte quelle istituzioni (Chiesa compresa) che hanno a cuore il Merito dei ragazzi. Perché “il Padre vostro non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli”, dice Gesù (Mt 18,14). E’ in gioco la loro vita. 

Invece? Lo sguardo sulla scuola del dopocovid non può non cogliere che le criticità sono aumentate. Lo stesso Zuppi, dati alla mano, sottolinea che “Sia l’abbandono scolastico sia le disuguaglianze sono in aumento. Ci serve una verifica, perché l’emergenza educativa va sempre peggio. Ci sono tanti giovani che lasciano la scuola. questo ci deve interrogare tanto. Dobbiamo chiederci perché va peggio”.

In Italia la dispersione scolastica registra una delle incidenze più elevate d’Europa (12,7%). E’ un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, dove sono stati registrati importanti progressi. Siamo ancora lontani dall’obiettivo del 9% entro il 2030 stabilito dalla UE. E’ terribile la a percentuale di NEET nel nostro Paese (ossia dei 15-29enni che non studiano e non lavorano): raggiunge il 23,1% (con una media UE del 13,1%). 

Non è possibile! E’ un’emergenza educativa che ci coinvolge tutti. Perché se un bambino lascia la scuola prima del tempo, se non realizza le sue potenzialità, se non diventa quello che è impresso nel suo Merito unico e originale… siamo tutti più poveri. 

Buona anno scolastico a tutti!".

Questo il messaggio di Monsignor Carlo Bresciani, vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto delle Marche. 

"Carissimi docenti, studenti e personale scolastico,

riparte un anno scolastico nuovo e mi è grata l'occasione per manifestare la vicinanza mia e della Chiesa al mondo della scuola. Mi piace vederlo come il mondo della solidarietà attiva tra gli adulti (la società in genere) e le giovani generazioni, il mondo in cui ci si prende cura degli altri e li si aiuta a crescere apprendendo le regole, i valori, la cultura, le corrette relazioni del vivere. 

La trasmissione del sapere, che attraverso l'educazione viene attuata, è anche la trasmissione del sapore più vero della vita, di una vita che merita di essere vissuta facendo tesoro del meglio che le generazioni, che ci hanno preceduto, hanno maturato. 

Si tratta di un tesoro che non solo non va disperso, ma che potrà essere arricchito proprio dal contributo che voi studenti siete chiamati ad apportare. La scuola, infatti, è chiamata rendervi a pieno titolo partecipi creativi della grande impresa culturale e umana che tutti ci arricchisce.

Come ogni impresa richiede impegno intelligente e tanta passione da parte di tutti, perché non tutto è facile, non tutto è scontato, non tutto dobbiamo aspettarci solo dagli altri. 

Ognuno è chiamato a fare la propria parte e, se la si fa insieme, nella reciproca indispensabile fiducia anche da parte delle famiglie, si riuscirà a dare il meglio possibile per il bene degli studenti. L'educazione, infatti, è opera collettiva e, come ogni opera collettiva, ha bisogno dell'opera concorde di tutti.

La sfida educativa è una sfida entusiasmante per tutti. Richiede di mettere al centro lo studente e le sue reali necessità formative, coltivando una effettiva alleanza tra tutti gli attori coinvolti. Accogliamo con coraggio questa sfida. 

Prego, perché sia per tutti un anno scolastico ricco di buoni frutti. 

Dio benedica tutti voi".


Mons. Gianpiero Palmieri

Mons. Gianpiero Palmieri

© Riproduzione riservata

Commenti