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Covid, Brusaferro: “Delta destinata ad essere variante dominante”. Rezza: “Terza dose? Prima o poi servirà”

di Redazione Picenotime

Conferenza stampa pomeridiana sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19 della Cabina di Regia con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza. Il vaccino contro il Covid-19, se si sono completate le due dosi previste, è efficace circa all'80% nel proteggere dall'infezione e fino al 100% nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età. Lo dimostrano i dati elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità provenienti dall'Anagrafe nazionale vaccini e dalla sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus Sars-CoV-2 relativi al periodo tra il 21 Giugno e il 4 Luglio.

BRUSAFERRO: "I dati della campagna vaccinale ci dicono che la variante Alfa è certamente dominante nel nostro territorio ma anche che stanno crescendo le varianti Gamma, Delta (più trasmissibile dell'Alfa e nelle prossime settimane destinata a essere dominante) e la Kappa. Tutte stanno progressivamente crescendo. L'età mediana dei nuovi casi di Covid in Italia è 31 anni, ricoverati 52, 63 anni per la terapia intensiva e 78 l'età media della mortalità. La scorsa settimana abbiamo censito come la decrescita si fosse fermata, oggi censiamo il fatto che ci sono più Regioni che hanno cominciato una lieve ricrescita. Sta crescendo la percentuale di persone che nelle varie fasce di età ha fatto la prima dose. Ma ci sono molte persone che necessitano di completare il ciclo vaccinale. Ed è questa la sfida che ci aspetta in questi giorni e nelle prossime settimane, anche alla luce della circolazione e della ricrescita delle infezioni che stiamo censendo. Rt, come sappiamo, ha un valore di 0.66, che è in leggera ricrescita. Ma bisogna tener conto che, in questa fase epidemica, Rt tiene conto dei casi sintomatici. Non tiene conto delle persone che contraggono l'infezione, ma sono asintomatici. Questo è un indicatore da interpretare con attenzione in questa fase in cui abbiamo tanti asintomatici. La gran parte dei Paesi europei hanno una bassa circolazione del virus c'è però l'area del Portogallo e della Spagna che invece mostra una elevata circolazione questo trova riscontro nelle curve, nel nostro Paese la curva resta ancora piatta".

REZZA: "La situazione epidemiologica è apparentemente buona, con un'incidenza dell'infezione ancora bassa. Da alcuni giorni però i casi stanno salendo sopra i mille al giorno, con una piccola inversione di tendenza. E infatti l'incidenza è passata da 9 a 11 casi per 100mila abitanti. In centro Europa l'incidenza è bassa, come ad esempio in Germania, dove si adottano politiche caute, e la Francia. In Spagna e Portogallo invece l'incidenza tende ad aumentare in modo abbastanza importante. Poi fuori dall'Unione c'è il Regno Unito, che è sui 30mila casi giornalieri nonostante abbia elevata proporzione di popolazione vaccinata. Evidentemente hanno ancora un'ampia popolazione suscettibile, anche se hanno relativamente poche ospedalizzazioni e fortunatamente per ora un numero ridotto di casi gravi. In questa situazione la cosa migliore che si può fare è avere comportamenti individuali prudenti, senza bisogno di nuovi obblighi o norme. Ad esempio domenica c'è la partita. Speriamo di festeggiare ma ricordo che se all'aperto non c'è obbligo di mettere la mascherina, resta quello di indossarla in caso di aggregazioni e situazioni di affollamento. Terza dose? Prima o poi probabilmente servirà. Abbiamo però pochi dati a lungo termine. Sappiamo che a 8-9 mesi la risposta immune è ancora buona, come i dati di protezione. C'è però, specialmente quando c'è una certa circolazione di varianti che hanno una parziale resistenza, cioè riducono parzialmente efficacia, in quei casi se abbiamo risposta di anticorpi elevata le neutralizziamo. Se invece risposta immune si riduce allora qualche problema si può creare. Per questo gli inglesi pianificano una campagna di ottobre. Pensano di ricominciare a vaccinare persone ad alto rischio di malattia grave e probabilmente anche gli operatori. E' possibile quindi che si arrivi a un richiamo, in questo caso si tratterebbe di somministrare una sola dose. Con quale vaccino si potrebbe procedere? Le aziende stanno lavorando a vaccini contro la variante Beta, la sudafricana. Ma si sta pensando anche di usare gli stessi vaccini che abbiamo oggi. Se ne discute proprio adesso perché chiaramente, a parte gli inglesi che hanno iniziato a prefigurare una campagna di autunno, delle certezze non ce ne sono. E' possibile comunque che si cominci dai più fragili".

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Monitoraggio settimanale Covid-19, report 21 - 27 giugno 2021

Si conferma la diminuzione dell’incidenza, sia sull’intero territorio nazionale che in tutte le Regioni/PPAA, con valori molto al di sotto della soglia di 50 casi per 100.000 abitanti ogni 7 giorni. L’effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PPAA.
La stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica.

Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati da varianti delta/kappa è in aumento in Italia. La maggior parte di questi casi è attribuibile a focolai circoscritti riportati in varie parti del paese. Poiché la variante delta sta portando ad un aumento dei casi anche in paesi con alta copertura vaccinale, è opportuno realizzare un capillare tracciamento e un sequenziamento rappresentativo dei casi.

E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità.

Sulla base dei dati e delle previsioni ECDC, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale.

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