Uil Marche: regione in ripresa ma crisi affossa i consumi. Provincia Ascoli registra diminuzione ore cassa integrazione
di Redazione Picenotime
mercoledì 16 novembre 2022
Lavoro ed economia in ripresa nelle Marche ma non siamo ancora ai livelli di prima della pandemia a giudicare dalle ore di cassa integrazione autorizzate nei primi 9 mesi del 2022. Sono state 13,4 milioni di ore tra cassa integrazione e fondi di solidarietà, in diminuzione (-80%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma ancora il 55% in più rispetto al 2019 secondo un’elaborazione dell’ufficio studi della Uil Marche su dati Inps. Tra le province marchigiane l’unica che è riuscita a migliorare il dato pre Covid è quella di Ascoli dove si registra un -26% delle ore. Cresce anche l’occupazione e aumenta, pur rimanendo minoritaria, l’occupazione stabile con contratti a tempo indeterminato. Rispetto al 2021 il tasso di occupazione è cresciuto di 1,2 punti percentuali attestandosi al 66,5%, mentre è sceso di mezzo punto il tasso di disoccupazione (6%). In generale secondo l’ultimo report di Bankitalia nelle Marche la ripresa continua anche se nel terzo trimestre i rincari energetici stanno alimentando il clima di incertezza e frenano gli investimenti. Tuttavia i consumi potrebbero mostrare, secondo il report “un rallentamento nell'anno in corso, risentendo della perdita del potere d'acquisto dovuta ai diffusi rincari e del marcato peggioramento del clima di fiducia dei consumatori”. “Proprio per questo è necessario un taglio dell’Irpef sulle 13esime erogate a dicembre – commenta Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – un intervento di questo tipo sarebbe conveniente anche per redistribuire, in tempi brevi, risorse economiche a lavoratori dipendenti e pensionati, fortemente in difficoltà a causa degli effetti dell’inflazione”.
Secondo lo studio effettuato dalla Uil già con un Irpef al 10% i lavoratori con un reddito tra i 12mila e i 35mila euro l’anno si ritroverebbero un beneficio medio di 257 euro mentre i pensionati tra i 10mila e i 35mila euro avrebbero un assegno con una maggiorazione media di 193 euro. Nell’ipotesi di un’esenzione totale dall’Irpef le maggiorazioni medie sarebbero rispettivamente di 407 e 335 euro. “Un provvedimento che in concomitanza con le festività natalizie darebbe alle persone una maggiore capacità di spesa e la possibilità di affrontare questo periodo con più serenità oltre a rappresentare un primo passo verso quella minor pressione fiscale sugli stipendi e sulle pensioni che il sindacato chiede da tempo” conclude la segretaria Mazzucchelli.
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