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di Redazione Picenotime
Incidenza sempre più su in Italia, arrivata a toccare quota 241 casi per centomila abitanti, in forte aumento rispetto ai 176 per centomila di una settimana fa. Ancora in leggero calo l'indice Rt invece, che scende da 1,18 a 1,13. Sono i dati della Cabina di regia per il monitoraggio settimanale, forniti dall'Istituto Superiore di Sanità.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 dicembre) contro l'8,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 dicembre) della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% (rilevazione giornaliera ministero Salute al 16 dicembre) contro il 10,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 dicembre). La soglia di allerta è fissata al 10% per le intensive e al 15% per i reparti. È in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (42.675 contro 37.278 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (31% contro 34% la scorsa settimana). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro il 40%), mentre è stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26%).
Nell'ultima settimana di monitoraggio una regione è classificata a rischio alto, 18 regioni risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, tre regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, mentre per una regione non è stato possibile valutare la progressione. Due Regioni sono classificate a rischio basso. 13 regioni riportano un'allerta di resilienza. Una regione riporta molteplici allerte di resilienza.
Da Lunedì 20 Dicembre passano in zona gialla Veneto, Marche, Liguria e provincia autonoma di Trento.
Continua per l’ottava settimana consecutiva l’aumento generalizzato del numero di nuovi casi di infezione. A livello nazionale l’incidenza settimanale ha ormai quasi raggiunto la soglia dei 250 casi per 100,000 abitanti. Le fasce di età che registrano i più alti tassi di incidenza settimanali per 100.000 abitanti sono quelle pediatriche (324, 0-9 anni; 302, 10-19 anni) e quelle tra 30 e 49 anni (215, 30-39 anni; 243, 40-49 anni).
La velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio si mantiene al di sopra della soglia epidemica nella maggior parte delle regioni Italiane.
L’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati a livello nazionale si mantiene oltre la soglia epidemica, pertanto persiste l’aumento del numero di persone ricoverate nei reparti ospedalieri di area medica e terapia intensiva.
Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.
Alla luce delle nuove evidenze provenienti da altri Paesi Europei relative alla circolazione della variante Omicron, si raccomanda il rigoroso rispetto delle misure comportamentali, sia a livello individuale che collettivo, quali distanziamento, uso della mascherina, aereazione dei locali ed igiene delle mani.
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