• / Picenotime
  • / News
  • / Arquata del Tronto, nove anni fa il terremoto che causò 51 vittime. Commozione, ricordo e sguardo al futuro

News

Arquata del Tronto, nove anni fa il terremoto che causò 51 vittime. Commozione, ricordo e sguardo al futuro

di Valentina Trenta

1

Arquata del Tronto

Arquata del Tronto

Arquata del Tronto

Nella notte tra il 23 e il 24 Agosto 2016 alle ore 3.36 un violento terremoto colpì Arquata del Tronto causando 51 vittime.

Una notte che ha segnato per tutta la vita i cuori dei famigliari di chi non c'è più, che ha modificato per sempre la geografia dei paesi, che ha cambiato persino la prospettiva e il punto di vista sulla visione della vita in generale.

Come ogni anno, verranno ricordate le vittime dopo nove anni nel Parco della Memoria a Pescara del Tronto alle ore 2.30 e verrà recitato il Rosario. Alle 3.36 verranno letti i nomi delle vittime nel silenzio del dolore e del ricordo. Il programma delle celebrazioni culminerà con la messa alle ore 18:30 nella chiesa dell'area Sae di Pescara del Tronto presiedute dal Vescovo di Ascoli Piceno monsignor Gianpiero Palmieri.

Arquata prova ad andare avanti, chi ancora nelle soluzioni abitative d'emergenza, qualcuno è riuscito a rientrare nelle proprie abitazioni, alcune aree ancora in zona rossa, si procede giorno per giorno nella speranza che prima o poi questi paesi ritroveranno ripartenza e rinascita, due termini che sono state promessi e a volte abusati.

La popolazione, dove nove anni, abbraccia il proprio territorio e cerca di trovare il modo per non rassegnarsi. Cos'è una ricostruzione? Sono le case, quelle abitazioni piene di sacrifici, di soldi spesi, di momenti familiari vissuti all'interno, di voci di familiari che non ci sono più.

Sono le attività agricole, commerciali, artigianali, che chiedono di essere tutelate per continuare ad esistere. Sono le tradizioni che devono necessariamente andare avanti, altrimenti cosa sarebbe un territorio senza ciò che caratterizza ogni frazione di questo comune montano? E allora come quest'anno è tornata la Festa Bella a Spelonga, tornerà il prossimo anno La Leggenda delle Fate a Pretare, si rinnova ogni anno la Discesa della Regina a Borgo d'Arquata, e tutte le celebrazioni religiose e non come a Capodacqua, comunità che pur non avendo Sae nel paese resiste e porta avanti con orgoglio usanze, costumi, e memorie di folclore e storie.

Sono le seconde case, che per Arquata rappresentavano un connubio perfetto tra popolazione residente e “quelli che tornano da Roma o da Ascoli”. Quante amicizie e quanti amori sono nati così?

E allora si aspetta. La ricostruzione di Pescara del Tronto, con una parte delocalizzata a Piedilama, quella di Arquata capoluogo che prevederà un progetto complesso con la realizzazione di due pozzi sotterranei in cemento armato per rinforzare la collina. I primi passi, con la consegna parziale dell'avvio dei lavori, sembrano essere stati fatti. Cosa chiedono gli arquatani? Null'altro che una ricostruzione che proceda in maniera sera, con un monitoraggio puntuale sul lavoro svolto dalle ditte edili, un concreto progetto di strutture ricettive che possano rilanciare in senso turistico il territorio, ci sono gli anziani che vorrebbero riavere indietro la loro abitazione ma hanno il terrore di non riuscire a fare in tempo, tanti di loro nel corso di questi nove anni se ne sono andati e hanno lasciato ai loro figli e nipoti il testimone per tornare a vivere un giorno le loro case. Si chiede che i bambini, speranza e punto cardine di ogni territorio, vengano tutelati sopratutto con la scuola. Confermata la deroga per evitare la pluriclasse ma i genitori chiedono che questa deroga per Arquata diventi definitiva e non temporanea per un comune che faticherà ancora per molti anni.

Quel barlume di speranza si legge nelle giovani coppie che decidono di rimanere ad Arquata, nelle piccole vite che mettono al mondo, negli imprenditori che continuano a scommettere sul territorio, nonostante le difficoltà decisamente superiori a quelle di qualunque altro luogo ma trattati come se fossero simili. C'è Arquata Potest, associazione di giovani arquatani residenti e non, che hanno recuperato in questi nove anni, 150 chilometri di sentieri e sistemato dieci aree sosta. Sono volontari animati solo dalla voglia di creare per Arquata quel terreno fertile per farla decollare quando la ricostruzione sarà completata. Già ora, portano spesso ad Arquata un fermento positivo, collaborando con tutte le frazioni e le feste che raccontano questi luoghi magici sospesi tra i monti Sibillini e i Monti della Laga. Proprio ieri, all'interno della Festa Bella a Spelonga, hanno portato diversi autori che hanno raccontato Arquata nelle loro opere letterarie. Un lavoro quello di Arquata Potest che tenta in ogni modo di tenere accesi i riflettori sostenendo anche le attività commerciali.

In questa notte, nono anniversario dal terremoto, ci si prepara al silenzio pieno di emozione, di commozione, di dolore, di ricordo. Tutto il territorio arquatano, vicino e lontano, questa notte stringerà le mani dell'altro, con la consapevolezza che Arquata non morirà finchè ci sarà chi saprà amarla, celebrarla, apprezzarla, festeggiarla in maniera sincera.



autore Valentina Trenta****

Riproduzione riservata

Commenti

Caste300
sabato 23 agosto 2025

BELLISSIMO ARTICOLO...PER NON DIMENTICARE