• / Picenotime
  • / News
  • / Ascoli Piceno, riapre la storica Pizzeria Diaz. Gestori: "Un nuovo inizio nel cuore di Campo Parignano"

News

Ascoli Piceno, riapre la storica Pizzeria Diaz. Gestori: "Un nuovo inizio nel cuore di Campo Parignano"

di Redazione Picenotime


Dopo la chiusura, avvenuta nell’agosto 2024, la storica Pizzeria Diaz, situata ad Ascoli Piceno in via Fabio Filzi 1 (adiacente alla rinnovata e qualificata Piazza Diaz), riapre le sue porte, a partire da oggi, 19 settembre , grazie alla volontà di Patrick Ciabuschi, Mattia Mummolo e Gianluca Bartolozzi, tre soci decisi a ridare al quartiere un luogo di incontro e convivialità.
La signora Domenica, insieme al marito, negli anni ’60 aprì una rosticceria nel quartiere e, nel 1983, si trasferì nei locali della celebre pizzeria, famosa per il suo impasto unico che ha segnato generazioni di ascolani. Oggi questa tradizione viene consegnata ai tre ragazzi che hanno scelto di rilanciare la pizzeria come punto di riferimento per Campo Parignano.
Il nostro obiettivo – spiegano i gestori Patrick Ciabuschi, Mattia Mummolo e Gianluca Bartolozzi – è ridare a Campo Parignano un punto di incontro vero e autentico, un luogo familiare e accogliente in cui le persone possano ritrovarsi e condividere momenti di socialità, una sfida che nasce dall’amore per questo quartiere. La pizzeria sarà un punto di riferimento, anche per vedere sul maxischermo le partite di Serie A, B, coppe europee e ovviamente tutte le partite dell’Ascoli Calcio. Sarà anche uno spazio da vivere per tante altre occasioni - proseguono - : feste di quartiere, compleanni, cene scolastiche di fine anno, momenti speciali che meritano un luogo dove sentirsi a casa. Nei prossimi mesi stiamo già pianificando una serie di iniziative utili a ridare vita a tutto il quartiere. Per noi riaprire la Diaz significa raccogliere un’eredità importante e vogliamo che la pizzeria torni ad essere un locale che unisce, che accoglie e che continua a scrivere la sua storia”, concludono Patrick Ciabuschi, Mattia Mummolo e Gianluca Bartolozzi.



Riproduzione riservata

Commenti