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Preoccupazione di Federfarma Marche per la diffidenza verso i farmaci equivalenti

di Redazione Picenotime

lunedì 17 aprile 2023

I farmaci equivalenti rappresentano un’opportunità di salute per tutti, oltre ad essere un’opportunità di sostenibilità economica per il Servizio sanitario nazionale grazie al prezzo “calmierato” rispetto ai farmaci di marca , risultano anche strumento per limitare il disagio causato dalle carenze di farmaci. Eppure queste certezze si scontrano ancora con una scarsa informazione dei cittadini-pazienti sui farmaci equivalenti e i pregiudizi che ruotano attorno al tema. E seppur il farmaco equivalente sia entrato nella vita del paziente marchigiano, ogni giorno  spende circa 80.000 euro in più preferendo i farmaci di marca rispetto agli equivalenti. In un mese la spesa dei cittadini marchigiani sfiora i 2.5 milioni di euro. Se ne è parlato nelle Marche, a Senigallia, nell’evento “IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION” organizzato da Motore Sanità.

“Dall’ultimo rapporto OsMed emerge che nelle Marche la quota procapite di compartecipazione alla spesa si attesta su valori elevati rispetto al reddito medio, causando quindi un impatto maggiore su fasce di popolazione socialmente più deboli”, ha spiegato Francesco Freddo, Segretario amministrativo SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie Ancona. Per questo è necessario intervenire, e sicuramente il medico di famiglia ha un ruolo centrale nel promuovere comportamenti prescrittivi efficaci, anche sotto l’aspetto farmaco-economico, essendo la figura sanitaria di riferimento in grado di prendersi cura dei propri pazienti a trecentosessanta gradi non solo dal punto di vista strettamente sanitario”.

Sulla sostenibilità e sulla valorizzazione della figura del farmacista a garanzia di una corretta informazione, Federfarma Marche, rappresentata dal vice presidente Marco Meconi,  ha rimarcato, inoltre, che in una regione come le Marche, con 530 farmacie di cui quasi il 50% rurali, il ruolo del farmacista è basilare specie nel dialogo a supporto della popolazione più anziana e residente in aree interne distanti dagli ospedali.


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