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Montegallo, approvato l’intervento di riparazione e adeguamento sismico della chiesa di Santa Maria in Pantano

di Redazione Picenotime


Approvato, in Conferenza permanente, l’intervento di riparazione e adeguamento sismico della chiesa di Santa Maria in Pantano a Montegallo. A seguito degli eventi sismici del 2016 la chiesa , che sorge a 1159 mt ed è raggiungibile solamente dopo 30-40 minuti di cammino provenendo da Colle di Montegallo, risulta essere gravemente danneggiata soprattutto a causa della seconda scossa del 30 ottobre 2016 dove gran parte del suo volume è crollato. E’ crollato quasi tutto l’apparato murario sommitale perimetrale, la facciata principale, la vela della torre campanaria, il totale crollo della copertura, degli arconi e degli orizzontamenti voltati. Nei mesi successivi al sisma sono stati eseguiti interventi di messa in sicurezza del bene con opere di copertura provvisoria, recupero e accantonamento del materiale lapideo costruttivo derivante dai crolli, raccolta dei frammenti e distacco degli affreschi delle Sibille per la ricollocazione in fase di intervento di ripristino della chiesa. E’ prevista la realizzazione di nuova copertura in legno con capriate in legno lamellare e catena metallica, arcarecci, tavolato ligneo, pannello in compensato fenolico, impermeabilizzazione e coppi antichi, la ricostruzione delle pareti crollate con murature a sacco e paramento in pietra arenaria locale, la ricostruzione della vela campanaria e ricollocazione della campana, incatenamento della vela campanaria mediante tiranti metallici verticali e il consolidamento delle fondazioni mediante realizzazione di micropali. L’intervento ha un costo totale di 1.721.450,91 euro
Con il cambio di passo ormai intrapreso, andiamo a recuperare una chiesa molto importante del territorio piceno – dichiara il commissario straordinario sisma 2016 Guido Castelli –, E’ un patrimonio di edilizia religiosa, punto di riferimento vitale per le comunità del cratere. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Arcivescovo Gianpiero Palmieri, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Sante Capanna per la loto collaborazione”.

Prosegue con numeri importanti il percorso di ricostruzione privata nelle Marche dopo il sisma del 2016/2017. Ad oggi sono stati raggiunti 5 miliardi di euro di contributi erogati per interventi su abitazioni e attività produttive, con oltre 8.000 cantieri già conclusi e circa 6.500 attualmente in corso in tutta la regione.
Un risultato che testimonia la forte accelerazione impressa negli ultimi anni: al 31 ottobre 2022 la spesa liquidata ammontava a 1,67 miliardi di euro, mentre oggi, a distanza di tre anni, si registrano 3,3 miliardi di nuovi contributi erogati: in pratica, il 66% dei 5 miliardi sono stati liquidati nell’ultimo triennio. Un incremento che riflette l’efficienza raggiunta dal sistema della ricostruzione e la crescente capacità di spesa delle strutture operative regionali.
«Questi numeri – spiega il commissario straordinario, Guido Castelli – raccontano l’impegno concreto di un intero sistema: cittadini, professionisti, imprese, uffici regionali e struttura commissariale. Aver superato i 5 miliardi di euro di spesa nella ricostruzione privata significa restituire case, comunità e fiducia ai nostri territori. È il segno che la macchina della ricostruzione funziona e che la semplificazione amministrativa, unita alla collaborazione istituzionale, produce risultati tangibili e misurabili».
«Questo nuovo traguardo rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di ricostruzione privata, frutto del lavoro congiunto tra Governo, l’Ufficio Speciale Ricostruzione, Regione Marche e la Struttura Commissariale, che continuano a operare in piena sinergia per garantire tempi certi, qualità degli interventi e sostegno concreto alla ripartenza delle comunità colpite dal sisma», conferma il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
Il 2025, in particolare, si avvia a diventare l’anno con il più alto ammontare di contributi liquidati per la ricostruzione privata e produttiva. Ad oggi infatti risultano già erogati oltre un miliardo di euro e, secondo le proiezioni, entro la fine dell’anno si supereranno i 1,27 miliardi.
Negli ultimi anni l’andamento delle liquidazioni ha mostrato una crescita costante e significativa. Dopo una fase iniziale più contenuta, il processo ha preso slancio a partire dal 2020 con 282 milioni di euro liquidati, per poi accelerare nel 2021 e negli anni successivi. Il 2023 si è chiuso con circa 969 milioni, il 2024 ha superato 1,1 miliardi e il 2025 è destinato a oltrepassare ogni record, confermando un trend positivo e strutturale.

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