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di Redazione Picenotime
A seguito del recente inserimento nella Zona Economica Speciale (ZES) della Regione Marche, come annunciato ad Ancona dal presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, e al fine di chiarire gli aspetti legati alle aree e ai benefici previsti ci siamo subito attivati incontrando lunedì scorso a Moresco il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli insieme anche ad alcuni sindaci dei Comuni della Provincia di Fermo.
Premesso che la ZES darà una spinta molto significativa alla competitività e alla crescita dei territori marchigiani, favorendo investimenti, occupazione e sviluppo economico diffuso, il Presidente Acquaroli ha ricordato che la definizione delle aree ammesse a tutti i benefici è stata effettuata nel lontano 2021 sulla base di complessi criteri stabiliti dalla Commissione europea, quando non erano nemmeno previste alcun tipo di sovvenzioni.
Sulla base di questa vecchia definizione delle aree, alcuni comuni dell’Ascolano (Cupra Marittima, Montefiore dell’Aso e Massignano) e altri del Fermano (Moresco, Petritoli, Monte Giberto, Monterubbiano, Lapedona, Monte Vidon Combatte, Montottone, Grottazzolina e Ponzano di Fermo) non avranno accesso al credito d’imposta sugli investimenti (dal 10% a un massimo del 35%) ma potranno comunque beneficiare per esempio delle norme di semplificazione burocratica e di importanti agevolazioni sulle assunzioni.
Il limite più stringente posto dalla Commissione europea riguarda, infatti, il numero degli abitanti delle aree ZES: la totalità dei benefici può essere applicata alle aree della Regione Marche fino a un massimo di 720.000 abitanti.
"Tuttavia – ha evidenziato Acquaroli – esiste la possibilità di rivedere i criteri applicati prima del 2021 per la determinazione delle aree e in alternativa di definire misure compensative condivise con i Comuni, così da riequilibrare le differenze emerse su alcune zone e garantire pari opportunità di sviluppo a tutti i territori".
I sindaci presenti hanno ringraziato il presidente per la disponibilità e la chiarezza, apprezzando l’apertura al confronto e l’impegno ad affrontare congiuntamente il tema di una possibile rimodulazione delle aree e dei benefici.