“Quanti miracoli pretendiamo dalle imprese?”. Confindustria Ascoli chiede assunzione di responsabilità sull'Ancaranese
di Redazione Picenotime
mercoledì 16 aprile 2025
Confindustria Ascoli Piceno torna a sollecitare un intervento risolutivo sul ponte ancaranese mentre il percorso che porta alla realizzazione del nuovo attraversamento sembra essere arrivato ad una battuta di arresto. “È singolare come questo territorio – dichiara il Presidente degli industriali, Simone Ferraioli – riesca a depotenziare anche i migliori intenti di crescita per la mancanza di pragmatismo quando si tratta di far squadra e di mettere tutti d’accordo nella creazione delle migliori condizioni di sviluppo. La nostra zona industriale è oggi costretta a vivere una situazione kafkiana. Da un lato, abbiamo un territorio che macina record a livello regionale e i recenti dati sull’occupazione lo dimostrano: la provincia ascolana fa registrare la percentuale più alta di occupati con il 53,3%, (superiore al dato complessivo regionale che si attesta al 50,4%) seguita dal 52,7% diPesaro-Urbino, poi dal 49,7% della provincia di Ancona, dal 48,5% di Macerata e, fanalino di coda, dal 47,8% della provincia di Fermo.
Anche per quanto riguarda il tasso di occupazione maschile, la provincia di Ascoli risulta prima con 60% seguita dal 57,6% di Pesaro, dal 56,6% di Fermo, dal 55,5% di Ancona e dal 54,4% di Macerata. Cresce anche il tasso di occupazione giovanile per la fascia di età 15-34 anni: si passa dal 47,9% di fine 2023 al 54,4% (+6,5%). Anche in questo caso si tratta del miglior dato percentuale delle Marche, davanti a Pesaro Urbino (52,7%), a Macerata (51,9%), a Fermo (50,9%) e ad Ancona (47,3%).
E’ cresciuta in maniera importante anche l’occupazione giovanile femminile, che registra un aumento del tasso al 53,4% rispetto al 40,1% di fine 2023.
Un territorio che avrebbe possibilità di continuare a crescere in termini di investimenti e occupazione - prosegue Ferraioli - mentre continua ad essere fortemente penalizzato da tutti quei decisori pubblici che operano in un contesto completamente avulso dalla realtà, trovando ogni possibile freno ed ostacolo al progresso e all’ammodernamento ncecessario. Non serve guardare ai dazi americani, basta ricordare che le nostre imprese sono le uniche della Regione a dover subire i dazi di un consorzio di industrializzazione, mentre nelle altre province sono già stati tutti commissariati e posti in liquidazione”.
“Non bastava il fatto che la nostra provincia fosse quella messa peggio in termini di infrastrutture, a livello autostradale e ferroviario, finanche portuale. Occorreva anche spezzare in due il collegamento industriale della provincia”.
Il riferimento è al ponte ancaranese e all’assurdo vincolo sollevato circa l’interesse culturale dello stesso, che ad oggi bloccherebbe la sua demolizione e la ricostruzione, continuando a creare un disagio a tempo indeterminato in tutta l’area e aggravando di inutili costi e ritardi tutte le aziende insediate.
“Abbiamo contezza del fatto che il ponte in questione, ossia quello nella parte in muratura, sia frutto della ricostruzione post-bellica, con tecniche comuni e per le quali non dovrebbe essere concepibile alcun vincolo proprio perché è stato profondamente e irreparabilmente alterato nella sua immagine architettonica originaria, con un intervento di allargamento della sede stradale mediante mensole in cemento armato finalizzate ad ampliarne la carreggiata. La vicenda è ancora più grottesca se pensiamo al fatto che il commissario alla ricostruzione ha messo a disposizione le somme necessarie per la sistemazione del ponte, l’USR è pronta per la progettazione e il tema resta solo quello del vincolo culturale”.
“Abbiamo già abbondantemente spiegato agli amministratori locali e al commissario stesso che le nostre imprese e altre nazionali che guardano con interresse alla nostra zona sono attualmente in stand by a causa di tuttaquesta situazione. Alcuni investimenti sono già stati delocalizzati per ovviare a queste problematiche. Quante altre occasioni dovremo perdere e quante difficoltà evitabilissime dobbiamo creare alle imprese già insediate che oggi per giunta subiscono glieffetti nefasti degli attuali scenari internazionali? Più dei miracoli non possiamo fare, si rischia di perdere tutto l’eccellente lavoro svolto dagli imprenditori, certificato da quei dati occupazionali, con conseguenti pesanti ricadute sul tessuto socio economico locale”.
© Riproduzione riservata
Commenti
Approfondisci

San Benedetto del Tronto, autocarro a fuoco sulla A14. Fiamme propagate su terreni oltre carreggiata
lun 16 giugno • Cronaca

Ulteriori strategie contro l’invecchiamento muscolare
lun 16 giugno • Salute

Castel di Lama, evento multidisciplinare di yoga e taijiquan/qigong al Borgo Storico Seghetti Panichi
lun 16 giugno • Salute

Evento ‘Studi Aperti’: Koij Atelier e KStudio aprono le porte al pubblico con ‘Mindscape’
lun 16 giugno • Eventi e Cultura

Ascoli Calcio, per Forte non c'è mai stata continuità di rendimento. Solo 26 presenze dall'inverno 2023
lun 16 giugno • Ascoli Time

Ginnastica dolce, fitness e pilates: a Centobuchi torna l’appuntamento estivo con 'Sport al Parco'
lun 16 giugno • Salute

Monteprandone, tra calici e storie autentiche via alla terza edizione del Wine Festival 'Cantine al Borgo'
lun 16 giugno • Eventi e Cultura

San Benedetto, in scadenza ''Premio Piero Alberto Capotosti'' e concerto alla Riserva Naturale Sentina
lun 16 giugno • Eventi e Cultura

Unione Sportiva Acli Marche, tornano gli appuntamenti estivi con lezioni e partite libere di burraco a Offida
lun 16 giugno • Comunicati Stampa

Cna Picena, da NextAppennino ai prossimi bandi: nuove opportunità in arrivo per le imprese
lun 16 giugno • News
