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Ascoli, Fioravanti: “Al momento no spostamenti in altri comuni per servizi alla persona”. Cna Picena chiede uniformità

di Redazione picenotime

giovedì 19 novembre 2020

In merito alla questione degli spostamenti verso altro comune per i servizi alla persona, in particolar modo centri estetici e parrucchieri, nel tardo pomeriggio odierno il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, con una nota diffusa attraverso i propri canali ufficiali social, ha dichiarato quanto segue: "A differenza di quanto comunicato in precedenza, in seguito a una nota del Prefetto di Ancona e alla successiva comunicazione da parte della Regione Marche, è stata sospesa l'iniziale interpretazione favorevole allo spostamento verso comuni limitrofi per usufruire dei servizi alla persona (quali parrucchieri e centri estetici). Per tale ragione, al momento NON è consentito recarsi in un comune diverso rispetto a quello di residenza per usufruire di tali servizi", ha precisato il primo cittadino del capoluogo piceno.

Ecco quanto comunicato in merito oggi dalla Prefettura di Ancona in una nota ufficiale: "In relazione ai numerosi quesiti pervenuti sulla possibilità di spostarsi in altro comune per fruire di servizi alla persona, questa Prefettura chiarisce che tali spostamenti non sono previsti dal vigente dettato normativo, inteso alla salvaguardia del bene primario della salute. Non risulta, infatti, contemplato tra i motivi giustificativi dello spostamento in altro comune, l'aspetto fiduciario che può caratterizzare il rapporto tra cliente e fornitore dei servizi alla persona. Quanto sopra è stato anche rappresentato dal Prefetto alla Regione Marche, che con una nota in data 18 novembre scorso a firma del Presidente, ha condiviso tale interpretazione. Pertanto, eventuali spostamenti di cittadini al di fuori del territorio del comune di residenza o domicilio per recarsi in altro comune per fruire di servizi alla persona non sono consentiti e potrebbero essere passibili di sanzioni".

Anche la Cna Picena, attraverso il sistema Associativo nazionale, ha sollecitato una definizione chiara dei parametri che al momento risultano difformi da territorio a territorio, anche a prescindere dal livello (rosso, arancione o giallo) dell'allerta Covid. "Come Cna Picena vogliamo ribadire la gravissima difficoltà economica di molte piccole imprese dei settori come benessere, sanità e del piccolo commercio al dettaglio, formalmente aperte, ma che nei fatti si trovano con la necessità di affrontare un’operatività minima, pur avendo investito energie e risorse in sicurezza proprio per poter lavorare a pieno regime. Questa situazione trova particolare criticità nei piccoli comuni e nell’entroterra, dove la realtà è fatta da interscambi di relazioni fiduciarie, personali ma anche economiche, che vanno fisiologicamente oltre i piccoli confini di un singolo comune".


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