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di Redazione Picenotime
"Il passaggio in zona arancione mi preoccupa molto. Non tanto perché cambi qualcosa di sostanziale nella gestione del Covid quanto perché è uno schiaffo all’impegno che i marchigiani hanno messo e alla serietà con cui hanno fatto i vaccini. Come rappresentante della Conferenza delle Regioni per le attività produttive sono molto preoccupato per la situazione economica perché il passaggio in zona arancione genera una situazione di paura e questo impatta nei consumi e nelle attività economiche che sono già disperate”. A dichiararlo via social è il vicepresidente della Mirco Carloni dopo che il ministro della Salute Roberto Speranza ha inserito le Marche in zona arancione a partire da Lunedì 7 Febbraio.
"E’ una cosa profondamente sbagliata perché ritengo che, come hanno giustamente proposto tutti i presidenti di Regione al Governo e al ministro Speranza, il momento della normalizzazione non si concilia più con questa fase delle fasce di colore - ha aggiunto Carloni -. Dobbiamo superare definitivamente il sistema dei colori e delle zone di rischio. Fare una revisione anche sulla sorveglianza sanitaria distinguendo tra sintomatici e asintomatici e soprattutto va gestito diversamente sia l’isolamento dei lavoratori sia la sorveglianza nelle scuole. Si può mettere in quarantena una classe se ci sono persone sintomatiche: questo è un accanimento burocratico che i marchigiani non si meritano. Non cambierà nulla con la zona arancione ma passerà sicuramente un messaggio negativo nonostante i sacrifici fatti dai marchigiani e dalle imprese che hanno rispettato le regole. Se uno si è vaccinato e poi non cambia mai nulla perché si torna in arancione per la valutazione dei posti letto, per me è un errore. Io credo che oggi il mondo economico marchigiano subisca un danno da una scelta che è da cambiare. Uno schiaffo che il Governo dà a una Regione che non si merita di entrare in zona arancione”.
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