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Grano, male la raccolta. Cia Agricoltori Ascoli Piceno: “Ci sono misure da attuare non più rinviabili”

di Redazione Picenotime

venerdì 21 luglio 2023

Grano, il maltempo ha inciso sulle rese. Si stima un calo di produzione che supera il 30%, il prodotto perde anche nella qualità. E’ quanto stima la Cia Agricoltori provinciale di Ascoli. «Con la trebbiatura in corso – spiega Matteo Carboni presidente della Cia Agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata - i dati raccolti sono purtroppo anche per quest'anno negativi. Le forti precipitazioni registrate nei mesi scorsi, in particolare a maggio e giugno, hanno influito negativamente sulla stagione. Il maltempo ha portato ad un forte calo delle rese superiore al 30% ed ha inciso negativamente anche sulla qualità del prodotto, soprattutto per quanto riguarda quello con un basso peso specifico».

«Considerando che i prezzi del grano sono crollati di oltre il 40% rispetto allo scorso anno, mentre i costi di produzione sono rimasti invariati per le aziende agricole si prospetta un vero proprio dramma – aggiunge Carboni – Come Cia provinciale riteniamo che ci siano delle misure da mettere in atto e non più rinviabili come, ad esempio, riconoscere ai cerealicoltori i costi minimi di produzione, ricostituire la Cun, Commissione unica nazionale e l'avvio immediato del Registro telematico dei cereali. Si tratta di una serie di strumenti indispensabili per garantire trasparenza del prodotto e dei prezzi a tutela del produttore e del consumatore».

Un fermo “no” di Cia a chi non vuole riconoscere i costi minimi di produzione ai cerealicoltori e alle frodi che rovinano l’immagine di un prodotto simbolo dell’Italia, e un chiaro “si”, e subito, a maggiori controlli sull’etichettatura, al potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e al Registro telematico dei cereali con avvio immediato. «Inoltre, va prorogata a livello comunitario la sospensione dei dazi all’importazione su ammoniaca e urea – proseguono dalla Cia - Fondamentale, poi, incentivare la ricerca pubblica e privata per garantire migliori rese e qualità, così come per favorire percorsi di aggregazione produttiva e organizzativa, inclusa l’ipotesi di una interprofessione dei cereali, con una specificità per il grano duro. Si tratta di una serie di strumenti indispensabili per garantire trasparenza sui prezzi e sugli scambi del prodotto a tutela del produttore e del consumatore». Un primo passo in questa direzione si è avuto ieri con la presentazione al ministro della raccolta firme e del dossier delle richieste e delle proposte per salvare il grano al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, il quale ha garantito che convocherà entro l’estate il tavolo di filiera e il ripristino della Commissione Unica Nazionale.

Il presidente nazionale Cristiano Fini precisa: «Stiamo portando avanti una battaglia di civiltà, per costruire un futuro per i nostri territori la cui economia deve tutto alle produzioni agricole autoctone. È arrivato il momento di dare concretezza a quella sovranità alimentare che al momento appare solo come scritta sulla targa del ministero».


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