Fondi Europei 2021-27: chiuso primo tour di Regione e Svem. Cinque priorità, dalla semplificazione all’assistenza
di Redazione Picenotime
venerdì 03 marzo 2023
Un miliardo di euro
dall’Europa, questa la quota dei fondi europei
2021/2027 a disposizione della Regione
Marche. A quali progetti destinarli e in che modo? Per non sbagliare
e rendere il percorso più agevole a
Comuni e privati, Regione e Svem hanno organizzato cinque incontri,
uno per provincia, con sindaci, associazioni di categoria, ordini
professionali, sindacati.
Ogni
appuntamento ha visto una grande partecipazione di stakeholder,
confermando che nelle Marche c’è
grande spirito di comunità e consapevolezza che questa è
l’occasione da non perdere per
uscire dal regime di transizione e tornare a essere motore economico
del centro Italia.
Il confronto ha
permesso di definire le migliori azioni in vista dell’uscita dei
bandi, che sarà continua nei prossimi
mesi. Questo grazie alla volontà del presidente della Regione
Francesco Acquaroli, del presidente
della Svem, Andrea Santori, della sua vice Monica Mancini Cilla, e
degli assessori regionali che hanno
preso parte agli incontri: Andrea Maria Antonini, Goffredo
Brandoni, Stefano Aguzzi,
Filippo Saltamartini,
Francesco Baldelli
e Chiara Biondi.
“La grande partecipazione
ci dice che abbiamo preso la strada giusta, per cui ciclicamente
ripeteremo questi incontri. E grazie
agli uffici della Svem, uno per provincia, saremo ancora più vicini
ai territori, che hanno anche esigenze
specifiche” ha sottolineato il presidente Santori che lavora a
stretto contatto con gli assessori
Antonini (Sviluppo Economico), Brandoni (Politiche Comunitarie) oltre
che con il governatore
Acquaroli.
Cinque le priorità alla
fine del tour. La prima riguarda la richiesta di assistenza nella
ricerca e poi nella compilazione dei
bandi. Aspetto fondamentale per i comuni sotto i 5mila abitanti che
non hanno personale
a disposizione.
La seconda è
la fruibilità,
quindi la
semplificazione delle procedure.
La terza è il coinvolgimento preventivo, dove possibile, nella
stesura dei bandi stessi. La quarta è
la finalità che deve essere legata al rilancio e all’investimento,
non più al recupero di
quanto perso
nel passato. La quinta è la durata dei bandi, che deve essere certa,
massimo 18 mesi, senza quelle deroghe
che in passato hanno fatto perdere credibilità al sistema.
“Abbiamo
presentato un nuovo portale internet che permetterà di ricercare i
bandi e restare aggiornati sulle
opportunità inserendo il codice d’avviamento postale per i Comuni
o il codice Ateco per le attività
economiche. Abbiamo creato una rete di professionisti per fornire un
supporto continuo gratuito a enti
pubblici e privati. E abbiamo chiesto agli ordini professionali –
conclude Andrea Santori, presidente
della Svem - di fare parte di un team in grado di aiutare imprese ed
enti locali in modo da evitare di
perdere opportunità”
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