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di Redazione Picenotime
Nel periodo 27 ottobre-9 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,14-1,26), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. È invece in leggera diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,09 (1,04-1,14) al 9/11/2021 vs Rt=1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021). Questi i dati che emergono dal monitoraggio della Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute sul Covid-19.
L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 98 per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021) vs 78 per 100mila abitanti (05/10/2021-11/11/2021). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 5,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 18 novembre) contro il 4,4% della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 7,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 18 novembre) contro il 6,1% all’11 novembre. Tutte le Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto, secondo il dm del 20 aprile 2020. Sono invece 11 le regioni/Province autonome che riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: sono 15.773, contro gli 11.001 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (34%). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 48%). Aumenta, invece, la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% contro 18%).
"La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d’età 40-59 anni“. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una nota. La campagna per la dose ‘booster’ dei vaccini anti-Covid in Italia è partita a fine settembre per gli anziani, gli immunocompromessi, il personale sanitario e delle Rsa. La strategia del ministero della Salute prevedeva inizialmente l’estensione alla fascia d’età 40-59 anni dal 1° dicembre. Ma per evitare un’escalation dei contagi, come quella che si sta verificando in Germania, il Governo anticipa i tempi. Il nuovo richiamo verrà effettuato con uno dei due vaccini a mRna – Pfizer e Moderna -, anche se Johnson&Johnson nei giorni scorsi ha chiesto all’Ema l’autorizzazione a somministrare una seconda dose del suo prodotto. E potrà ricevere la nuova dose solo chi ha completato il primo ciclo vaccinale da almeno sei mesi.
Continua per la quarta settimana consecutiva l’aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione che, a livello nazionale, è ormai prossimo a 100 casi per 100,000 abitanti.
È stabile, a livello nazionale, la velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio corrente con un Rt elevato nella maggior parte delle regioni Italiane, sempre al di sopra della soglia epidemica.
L’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati si mantiene oltre la soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva.
Nell’attuale contesto di riapertura, una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali vigenti, in particolare gli ultraottantenni, rappresentano gli strumenti principali per prevenire significativi aumenti di casi clinicamente gravi di COVID-19 e favorire un rallentamento della velocità di circolazione del virus SARS-CoV-2.
In considerazione dell’attuale trend epidemiologico e della contemporanea circolazione di altri virus respiratori come l’influenza, si sottolinea l’importanza di rispettare rigorosamente le misure raccomandate sull’uso delle mascherine, del distanziamento fisico - prevenendo le aggregazioni - e dell’igiene delle mani.
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