Strage nazifascista di Offida, iniziativa di Anpi in memoria dei tre fratelli Gabrielli
di Redazione Picenotime
mercoledì 14 giugno 2023
Sì terrà venerdì 16 giugno alle ore 18.30 presso la Cantina di Paglia (lungo la strada provinciale 43 a Offida) un'iniziativa organizzata dalla locale sezione dell'Anpi dedicata alla memoria della strage nazifascista di Offida, in cui persero la vita, il 14 giugno 1944, Antonio, Cesare e Luciano Gabrielli, trucidati in Contrada Lava, dove erano sfollati.
Saranno presenti il presidente provinciale Anpi Pietro Perini, il sindaco di Offida Luigi Massa e lo storico Costantino Di Sante, che presenterà il suo ultimo libro, "Il Piceno in camicia nera", un approfondito studio sul fenomeno dello squadrismo e della violenza nel territorio piceno durante il regime fascista. Di Sante traccerà un ritratto dei personaggi e descriverà alcuni degli episodi più importanti di cieca violenza avvenuti nella zona durante il Ventennio. Alla presentazione del libro seguirà un aperitivo offerto dalla Cantina di Paglia e dall'Anpi di Offida, con degustazione gratuita di vini. Con l'occasione verrà formalizzata anche l'intitolazione della sezione Anpi di Offida a Luciano, Cesare e Antonio Gabrielli.
Cosa avvenne il 14 giugno 1944: L'episodio in cui vennero trucidati Luciano, Antonio e Cesare Gabrielli avvenne il 14 giugno 1944. I tre erano sfollati e nella zona si trovava uno dei capisaldi della famosa Rat-line (“linea del sorcio” perché fatta a zig zag), comandata dal maggiore scozzese Mc Kee, che aveva lo scopo di assistere i P.O.W. alleati, fuggiti dai campi di concentramento dopo l’8 settembre per condurli in salvo oltre il fronte tedesco, nelle linee alleate. Essa offriva fermate ristoro vigilate a Offida, Appignano, Porchia, Cupramarittima. Quella di Offida era a casa dell’ingegner Luigi Stipa, inventore del motore a reazione. I Gabrielli aiutarono come poterono i prigionieri fuggiti e i partigiani della zona. Il 14 giugno 1944, durante la ritirata, truppe tedesche provenienti da Castel di Lama si fermarono a Offida, cercando rifugio nelle case di campagna, pretendendo vitto, alloggio e generi alimentari da portare con sé. Alcuni soldati entrarono anche nella casa dove si trovavano i Gabrielli, proprio mentre Luciano stava cercando di nascondere due bombe a mano che avrebbe dovuto consegnare ai partigiani. A quel punto, tra le grida e le preghiere delle donne, i tre Gabrielli furono prelevati e, insieme ad altri due contadini, fatti incamminare verso Castel di Lama, sotto la sorveglianza di tre SS a cavallo e con le armi spianate. Fermatisi presso una casa colonica per ristorarsi, mentre i tedeschi si rifocillavano, i due contadini riuscirono a fuggire. Presso quella stessa casa i tre giovani Gabrielli, alle prime luci della sera, furono invece uccisi con raffiche di mitra.
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