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Covid, Draghi: “Riaperture? Decideranno i dati”. Speranza: “Crescita significativa vaccinazioni”

di Redazione Picenotime

Roberto Speranza e Mario Draghi

Roberto Speranza e Mario Draghi

Roberto Speranza e Mario Draghi

"Vaccini? Maglie più larghe da parte dell'Unione Europea per permettere lo stop all’export delle dosi prodotte in Europa non solo in caso di non rispetto del contratto da parte di una società, ma anche in base al comportamento del Paese che quelle dosi dovrebbe ricevere. Questa norma, comunque, non vuole colpire la Gran Bretagna quanto le società che non rispettano i patti: si ha la sensazione che alcune società si siano vendute le cose due o tre volte”. A dichiararlo in conferenza stampa oggi è stato il premier Mario Draghi. Sulla campagna vaccinale il presidente del Consiglio torna a richiamare le Regioni a rimettere al centro il criterio dell’età, frena sull’acquisto autonomo da parte delle Regioni del vaccino Sputnik che “non sarà autorizzato da Ema prima di tre o quattro mesi” ed annuncia un intervento del Governo per l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari. "Riaperture? Decideranno i dati. Scuole? Ci sono state scelte dei governatori sulla chiusure delle scuole che dovranno essere riconsiderate. La scuola fino alla prima media è fonte di contagio in maniera molto limitata. L’obiettivo è riaprirle dopo Pasqua - ha aggiunto Draghi -. Io mi vaccinerò con AstraZeneca, spero la prossima settimana: ho fatto la prenotazione e sto aspettando che mi rispondano. Io posso rassicurare tutti gli italiani che avranno tutte le dosi. L’obiettivo del mezzo milione di dosi ad Aprile comincia a vedersi con un po’ più di probabilità. E’ desiderabile riaprire. Dopo di che la decisione se riaprire, cosa riaprire e quando, dipende esclusivamente dai dati a disposizione“, sottolinea Draghi che concorda con quanto affermato dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia che prevede un’estate senza troppi problemi: “Io sono d’accordo con lui, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri. Bisogna certamente tornare ad avere quell’imprenditorialità che ha caratterizzato gli imprenditori italiani, più che gusto del rischio direi una reazione alla depressione e alla perdita d’interesse nell’attività, nel lavoro e nel futuro che quest’anno ha portato in tutti". 

In conferenza stampa è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza: "Le misure ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio. Oggi l'RT segna 0,8, la settimana passata 1,16 ed erano diverse settimane che cresceva. Il tasso di incidenza è sceso sotto i 250: c'è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci in un quadro prudenziale una scelta di apertura della scuola. Una norma per valutare l'obbligo di vaccinazione anti-Covid per i sanitari è al vaglio. Però bisogna anche riconoscere che l'adesione del personale sanitario è stata  straordinariamente rilevante. Noi interverremo su una quota che è molto residuale, e credo che questo vada riconosciuto. Tutti gli operatori sanitari hanno svolto un lavoro straordinario e  hanno dato anche un esempio positivo. C'è un pezzetto, molto minimale, che ora stiamo provando anche a  formalizzare sul piano quantitativo, e su questo stiamo valutando  l'intervento con una norma. Ma la stragrande maggioranza dei nostri medici e dei nostri infermieri in maniera del tutto volontaria ha risposto positivamente, dando anche il buon esempio rispetto all'obiettivo della vaccinazione. Per noi è indispensabile che le agenzie regolatorie possano garantire che un vaccino sia efficace e sicuro, a prescindere dalla nazionalità degli scienziati che vi hanno lavorato. Aspettiamo che Aifa ed Ema facciano il loro lavoro - ha aggiunto Speranza -. Negli ultimi due giorni abbiamo avuto crescita piuttosto significativa delle somministrazioni di vaccino. Sono state 238mila due giorni fa e 243 mila ieri. Sono numeri che vogliamo crescano ancora in maniera significativa: entro la fine di Marzo aspettiamo almeno 4 milioni di dosi, e poi 50 milioni per il secondo trimestre e 80 per il terzo. Ci sarà anche il vaccino Johnson&Johnson con 7,3 milioni di dosi e 15,9 nel terzo, che con una sola dose consente l'immunità. Il vaccino made in Italy Reithera? Siamo fiduciosi possa essere pronto entro l'autunno, e nel frattempo vanno avanti gli accordi con le case farmaceutiche per la produzione in Italia. E' una situazione da seguire con la massima attenzione, ma ci possiamo permettere una scelta rilevante per un pezzo decisivo della società. Abbiamo deciso di spendere una parte del tesoretto per la scuola per la sua funzione sociale. In base ai dati della Cabina di Regia il Lazio passa dalla prossima settimana in zona arancione. Il passaggio arriva a scadenza dell'ordinanza vigente. Quindi il Lazio diventa arancione da martedì prossimo". 


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