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Ascoli Piceno, Brugni: “Un onore la carica di vicesindaco. Noi vicini alle fasce più deboli della cittadinanza”

di Davide Ciampini

giovedì 22 agosto 2024

Archiviato il successo elettorale di Marco Fioravanti sullo sfidante Emilio Nardini, si è costituita la nuova giunta comunale di Ascoli Piceno. Forte del risultato incassato, il primo cittadino potrà contare su 25 dei 32 seggi a disposizione. Abbiamo quindi raggiunto Massimiliano Brugni, neo vice sindaco e - confermato - assessore ai servizi sociali. Secondo più votato dell'Arengo con 948 preferenze, ha voluto fare il punto sul suo mandato, tra progetti futuri e valutazione del suo operato nella scorsa legislazione. Queste le sue parole.

L'ultima tornata elettorale ha confermato il gradimento nei confronti della amministrazione Fioravanti. Cos'è che hanno apprezzato maggiormente i cittadini del suo operato?

"Le elezioni si sono concluse con un successo non indifferente da parte del nostro sindaco e di tutta la maggioranza. La cittadinanza ha apprezzato la nostra capacità di ascolto e le risposte fornite. Abbiamo infatti cercato, sin dalle prime ore del nostro insediamento, di essere al passo con quelle che sono le esigenze degli ascolani. Credo inoltre che la giunta si sia distinta anche in virtù dei progetti innovativi presentati. Questi hanno fatto sì che la città di Ascoli andasse incontro ad una crescita importante. Il supporto ricevuto dalle persone nell'ultima tornata elettorale è stato quindi una conseguenza del lavoro svolto".

In questo mandato lei si appresta a ricoprire una carica importante quale quella di vicesindaco: quali sono le sue sensazioni a riguardo?

"Logicamente è per me un grande onore ricoprire questa carica. Fare il vicesindaco, specie in una città come la nostra, è sì un piacere ma anche una responsabilità. La stima che provo verso il sindaco Fioravanti - che dimostra giornalmente il suo impegno verso la città - mi dà tuttavia la forza per ricoprire questo ruolo. Naturalmente proseguirò con il mio incarico nei servizi sociali, che è estremamente importante. Ho la fortuna di poter essere giornalmente in contatto con la cittadinanza e le sue esigenze. Nel nostro settore abbiamo a che fare con le fragilità della nostra città. Abbiamo competenze per ciò concerne l'indigenza economica, la disabilità, le problematiche dei minori e le politiche per gli anziani. Insomma, stiamo parlando di un ambito molto vasto. In questi cinque anni lo abbiamo curato con progetti importanti ed innovativi, per cui la città di Ascoli si è distinta sotto questo profilo. Ringrazio pertanto il sindaco e i cittadini, che hanno premiato la mia lista e la mia persona".

Le recenti crisi internazionali hanno portato ad un aumento dell'inflazione, da cui ne è conseguita la diminuzione del potere di acquisto degli italiani. Com'è cambiata la situazione sociale dal 2019 ad oggi? Vi sono state più richieste di aiuto?

"Al fine di tracciare un quadro completo, è necessario prendere in considerazione tutti e cinque gli anni appena trascorsi. Il Covid è stato senza dubbio il periodo più difficile. Abbiamo dovuto gestire qualcosa che non si era mai visto prima. Non immaginavamo quindi ciò che potesse succedere. Di conseguenza, abbiamo gestito il tutto in ossequio con quella che era la scienza - e la conoscenza - a nostra disposizione. Si trattava ovviamente di un avvenimento unico nel suo genere. Emblematico l'esempio nell'ambito economico. Molte persone, il cui tenore economico era ottimo prima della chiusura dell'attività, si sono poi ritrovati in una situazione di indigenza. Siamo dunque intervenuti con provvedimenti straordinari ad hoc. Il nostro è stato un comune distintosi per la mole di risorse economiche messe in campo. Quello trascorso è stato un periodo estremamente complesso. Ciononostante, vi è un dato positivo che abbiamo riscontrato di recente. Questo riguarda la chiusura del bando per le case popolari. Le domande pervenuteci il 7 giugno - giorno di chiusura del medesimo bando - sono state 327, mentre nell'ultimo fatto a fine 2020 erano state 370. C'è stata quindi una contrazione delle richieste pari a circa 50 istanze. Un dato importante, dunque. Nel corso di questi cinque anni abbiamo messo a disposizione, anche in virtù della collaborazione con l'Erap, oltre 140 case. Le politiche messe in campo sono state congrue rispetto al problema dell'emergenza abitativa. Una dinamica molto complesso; la più grande della città, forse. Questo - ribadisco - è un piccolissimo risultato positivo ma che, forti di quanto fatto sinora, registriamo. Sosterremo le famiglie non solo con la concessione delle case popolari, ma anche con l'affiancamento delle persone attraverso gli affitti, con bandi ad hoc su tutti. L'attenzione sarà rivolta in particolar modo verso le famiglie con una basso ISEE. Dobbiamo infatti sostenere questi nuclei familiari per scongiurare l'eventualità di uno sfratto".

Quali gli obiettivi da qui a cinque anni?

"Rendere la città aperta e inclusiva. Ascoli sarà alla portata di tutti, finanche delle persone con fragilità. Di particolare riguardo sarà l'attenzione verso quelle affette da disabilità, che hanno la necessità di attingere a servizi sempre migliori. Saranno inoltre garantiti servizi alla prima infanzia ed alle fasce over 65 della città. Noi sappiamo che questa fascia d'età rappresenta la spina dorsale di Ascoli, pertanto nessuno resterà escluso".


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Massimiliano Brugni

Massimiliano Brugni

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