Ascoli Piceno, gli allevatori lanciano un grido di aiuto. Al Piceno Consind acceso confronto sulla questione del latte
di Massimiliano Mariotti
venerdì 25 febbraio 2022
Mattinata decisamente calda alla Piceno Consind dove si è svolto il confronto tra allevatori, istituzioni e Cooperlat. Il momento che si sta vivendo nel settore agroalimentare è decisamente drammatico. A lanciare un grido di aiuto sono stati i tanti produttori di Marche e Abruzzo che non riescono più a produrre e vendere il proprio prodotto alle condizioni imposte. ''Poniamo alla Regione questa sfida – ha esordito Giuliano De Santis presidente Coalac -. Con la necessaria fermezza parliamo di un momento molto delicato per questo settore. Ringraziamo il Vescovo che ha risposto presente al nostro grido di aiuto. Il rispetto dell’uomo viene prima delle problematiche di qualsiasi natura. Veniamo dal mondo della cooperazione da sempre legata ai valori del mondo cristiano. La situazione è drammatica. La nostra parte l’abbiamo fatta, la stiamo facendo e continueremo a farla misurandoci con la struttura Cooperlat. Restare fuori dal mercato costituirà una situazione molto sfavorevole. Abbiamo fatto decine di riunioni. Vogliamo rimanere con i piedi per terra, ma ogni decisione presa dall’azienda deve essere messa a conoscenza della base sociale costituita dagli allevatori. Dobbiamo rispondere in primis a loro. Facciamo appello affinché certe decisioni non vengano più imposte dall’alto, ma vengano condivise con la base. Oltre al prezzo del latte andremo a trattare con gli allevatori e il presidente. Di certo bisognerà porre un freno. Restare fermi così come stiamo vorrà determinare la morte delle stalle e di conseguenza la morte del nostro territorio. Questo non l’accetteremo mai. Certe imposizioni devono essere riviste dal prezzo del latte al concetto di filiera. Gli allevatori sono i proprietari di Cooperlat e devono essere i primi ad essere messi al corrente perché i problemi vanno condivisi e affrontati nella maniera giusta. Non ci sono più le condizioni per imporre niente a nessuno. Questa struttura è vissuta e vive con un consistente aiuto da parte della regione. Fcciamo appello alle istituzioni affinché ci sia una regolamentazione in grado di non fare figli e figliastri. Parlo del QM qualità Marche. Gli investimenti non devono spettare solo ad alcuni ma a tutti coloro che hanno i requisiti necessari. Il marchio QM non può andare solo a qualcuno. Stesso discorso per i trasporti. Vogliamo sapere dove lo dobbiamo portare e che tipo di latte vogliamo portare. Ma tutto deve essere concordato. Pensare di tagliare i trasporti oggi la ritengo una cosa demenziale. Sulle analisi c’è stata una guerra feroce in cda, ma tutto va ricondotto sempre alla logica di cooperativa. Le analisi del latte vanno fatte soltanto all’interno alla stalla. L’allevatore non può rispondere di ciò che accade quando il latte viene portato via dalla stalla. Concludo con il latte di pecora che merita un discorso a parte. Abbiamo 16 produttori che non riescono a consegnare il latte per motivi che non riusciamo a comprendere e sono costretti a fare il giro d’Italia per consegnarlo. Sono soci e iscritti e vanno tutelati anche i loro interessi. Cooperazione significa decidere insieme. Qualsiasi altro tipo di decisione può essere presa in una società privata che non è la nostra''.
Presente il
Vescovo Monsignor Palmieri: ''Prometto a tutta la cooperativa di dare
la mia disponibilità per affrontare insieme e parlare di questa
situazione. La tendenza è sempre di risolvere i problemi dividendosi
invece la cooperazione vuol dire affrontare le questioni insieme.
Questo contraddistingue il mondo delle cooperative. Un mondo che si
divide non riesce più a gestire i conflitti. Auspico di difendere e
mantenere l’assetto della cooperativa''.
A seguire si sono poi susseguiti gli interventi delle istituzioni rappresentate dai politici presenti.
Onorevole Roberto Cataldi, Camera dei Deputati: ''Porto i saluti del presidente della Commissione Agricoltura alla Camera. Abbiamo a cuore questo problema. Non è semplice risolverlo e si sta aggravando dopo questa crisi in Ucraina. Stiamo cercando di valorizzare le risorse che abbiamo. Mi ha parlato del rinnovo degli incentivi. Investiremo 2 miliardi per il rinnovo degli impianti del gas. E sappiamo che il 40% del gas è russo. Si sta aprendo un tavolo di lavoro con il quale si affronterà il discorso relativo al presso del latte per portarlo a 0,41 centesimi. Il Vescovo parlava di una visione d’insieme e di una coesione. Fattore adesso divenuta una visione fondamentale. Il nostro territorio è stato falcidiato dalla crisi del comparto economico, terremoto, e poi dalle recenti vicissitudini. Stiamo andando incontro ad uno spopolamento preoccupante. Nessun settore può fare a meno dell’altro. Dobbiamo iniziare ad avere uno sguardo d’insieme che riguardi tutti i comparti. Il Piceno ha bisogno di questo. Dobbiamo far dialogare i vari interessi per poi ricominciare a costruire''.
Sergio Loggi, presidente della Provincia Ascoli Piceno: ''Per me questo è un mondo che inizio a conoscere proprio in questi giorni. Non vi nascondo che il campo dell’agricoltura e delle cooperative l’ho conosciuto recentemente. Essendo sindaco di Monteprandone conoscevo meglio la zona a ridosso della costa. Ho cercato di capire tutte le varie problematiche che sono serie. Il problema va affrontato e risolto senza spostarlo avanti. La politica deve essere brava a dare risposte serie. Voi date una produzione fondamentale. Il prezzo del latte, la qualità del prodotto e i trasporti sono problematiche che vanno risolte. Sono a disposizione per dare supporto e risposte serie e concrete. Questo mondo è un patrimonio culturale e di tradizione che va tutelato. Vedo tanti giovani e questo è importante. La Provincia è aperta ad un confronto e per cercare di parlare con l’ente Regione e il Governo nazionale. Si parla di Ascoli e Piceno per la candidatura a capitale della cultura 2024. Gli slogan vanno bene, ma bisogna anche entrare nel merito. Dobbiamo portare avanti il nostro marchio. Il marchio del Piceno e gli allevatori del Piceno''.
Anna Casini, consigliere regionale Marche: ''Sono state dette cose molto importanti. Mi focalizzo sul perché è importante che gli allevatori costituiscono una risorsa. È importante il lavoro che fanno e se si abbandonano quelle zone poi a valle avremo problemi gravi tutti quanti. Il secondo punto è la qualità del latte. Questo è un tema molto importante. Il futuro delle produzioni è un prodotto di altissima qualità, certificato e in filiera. In filiera perché deve essere tutelato il primo anello che sono gli allevatori. Non è accettabile che chi vende il latte di pecora deve andare in giro ramengo per consegnarlo. Questo è inaccettabile. Credo che dovremmo attivare anche un ragionamento culturale per far capire che se un prodotto è di valore e prodotto in filiera deve essere pagato di più''.
Andrea Maria Antonini, consigliere regionale Marche: ''Le istituzioni e la politica devono dare una risposta. In Regione mi sto occupando di energia. Dobbiamo dare due livelli di risposte. Una di carattere immediato perché gli allevatori stanno affrontando una situazione seria: si sta lavorando sottocosto. Un aumento dei costi di produzione è grave. La parola d’ordine credo sia quello di un intervento immediato. Ho sentito Carloni. A breve ci saranno imisure dirette. Interventi tampone per mettere una pezza al problema. La Regione a breve varerà una serie di interventi su questo settore e il Governo pure dovrà agire. Poi c’è il discorso della prospettiva. Va immaginato un percorso che da un lato deve capire le esigenze del territorio che merita maggior attenzione da parte della Regione. Maggior attenzione e verifica della regione dei fondi che si vanno ad erogare. Tutto finalizzato a garantire il marchio e la qualità del prodotto. Un’attenzione particolare va rivolta verso il mondo della zootecnia e agricoltura. Usciranno anche altri bandi per rispondere in modo concreto. Una visione sulla questione del risparmio energetico e qui cito l’esempio della comunità energetiche degli agricoltori di Ragusa. La regione c’è e raccogliamo l’invito di verificare bene le risorse erogate dchiedendo sempre una qualità del prodotto''.
Dino Pepe, consigliere regionale Abruzzo: ''La discussione di stamattina è stata molto importante. Un tema che va assolutamente ascoltato. Il problema è grave. Tutti i prodotti sono aumentati per il consumatore ma il latte no. Questa situazione è gravissima e non è possibile continuare a lavorare in questa maniera. Solo il latte è rimasto fermo a 0,37-0,38 centesimi. Neanche il premio stalla di 0,04 centesimi è stato fatto. La politica deve intervenire nel breve termine con l’effetto tampone. Interventi immediati per consentire agli allevatori di restare dove sono. Il prezzo del latte è un altro terremoto. L’aggregazione è fondamentale per uscire da questa situazione ma deve essere un’aggregazione di qualità. Gravissimo che non stati concessi i premi stalla dopo 4 mesi. Colpa dello Stato ma anche della Regione. Gli allevatori stanno svolgendo un’attività eroica''.
Infine a replicare a tutte le teorie e i pensieri esposti è stato Paolo Fabiani, presidente della Cooperlat, finito sotto l'occhio del ciclone: ''Rispondere a tutti i quesiti posti dagli allevatori è lunga. Conosco benissimo le situazioni e di questo non ne vado fiero. Mi dispiace. Lavoro in questo mondo da una vita. In passato non si è mai parlato di prezzi ma sempre di aspetti tecnici. C’era un sistema che funzionava. Ci troviamo davanti ad una situazione complicata. Qua ci vogliono i tecnici e bisogna dire le cose per come stanno. Se vogliamo risolvere la questione i sistemi ci sono ma bisogna andare tutti verso lo stesso punto. Il settore agroalimentare è sotto attacco molto più degli altri settori. Rispetto gli allevatori e capisco i sacrifici che si fanno. Se abbiamo un’idea di dove vogliamo andare allora la politica ci può dare una mano. Bisogna avere le idee chiare. Ci stiamo ammazzando tra di noi. La situazione stava degenerando già da tempo, soprattutto a fine 2020 con aumenti mais e soia. Ho chiesto un altro aiuto alla Regione Marche. A novembre è stata messa a punto un’attività che andrà a vantaggio della zootecnia bovina da carne e da latte. C’è un intervento e ne arriveranno altri sulle attività e sul Psr. Senza un sistema zootecnico valido le aziende sono in pericolo. La situazione è in allarme rosso. C’è stata data una disponibilità importante da parte della rrgione Marche. Metteremo in campo azioni in sinergia. Non si trova più uno straccio di tecnico. Non abbiamo nelle Marche una struttura tecnica funzionale. Tutti i controlli arrivano da Bologna. Vuol dire che dobbiamo mettere insieme una serie di necessità da presentare al settore zootecnico. Se volete tirarmi i pomodori potete farlo tranquillamente. Io cerco solo di dare una mano e risolvere il problema''.
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