Oltre 500 ragazzi protagonisti alla 2ª giornata del Festival 'Restanza e Tornanza' a Colli. Entusiasmo, idee e futuro

Una straordinaria partecipazione ha caratterizzato la seconda giornata del Festival della Restanza e della Tornanza, che ha visto oltre 500 giovani – studenti delle scuole superiori del Piceno e ragazzi del Servizio Civile Universale – animare il Parco della Pace di Colli del Tronto con energia, curiosità e voglia di futuro.

La giornata si è aperta con la coinvolgente lezione spettacolo “La fisica del cibo” di Vincenzo Schettini, il celebre professore e influencer tra i più seguiti in Italia (CLICCA QUI PER DETTAGLI). Subito dopo, si è tenuto il laboratorio “Dal cibo all’intelligenza artificiale: il racconto del territorio diventa un’impresa”, moderato da Peppone Calabrese con la partecipazione degli Agri Influencer Michele Monopoli, Daniele Paci e Andrea Micale. Momento seguito con entusiasmo dai ragazzi, che hanno potuto confrontarsi su come trasformare il racconto del territorio in opportunità imprenditoriale e creativa. Nel corso della giornata, si sono susseguiti laboratori tematici su imprenditoria giovanile, comunicazione digitale, cinema e intelligenza artificiale, che hanno visto una partecipazione attiva da parte degli studenti, dimostrando come il futuro delle aree interne possa essere riscritto con strumenti innovativi, consapevolezza e immaginazione. Il pomeriggio ha acceso i riflettori sul confronto istituzionale con “Next Appennino”, incontro con i sindaci del cratere sismico 2016, e l’evento “Restanza e Tornanza: nuove opportunità per i giovani”, con gli interventi del commissario alla ricostruzione Guido Castelli e del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Il momento si è concluso con la consegna di una pergamena di riconoscimento ai sindaci del cratere per l’impegno nella ricostruzione.

"Desidero anzitutto porgervi il saluto del ministro Abodi, che ha voluto fortemente questo evento. - ha dichiarato Michele Sciscioli, Capo Dipartimento per le Politiche Giovanili . -  Nel merito delle questioni trattate, il governo è stato molto chiaro:  i giovani tornano al centro dell'agenda politica. Allo stato atttuale, viviamo in un Paese largamente compsoto da over 65 (15 milioni); gli under 35, invece, sono appena 10 milioni. In territori come questo il sisma ha messo in luce diverse porblematice, già presenti da tempo. Ogni giorno i Ministeri lavorano in sinergia per fare sì che la nostra attività sia coordinata e congiunta. Ciò che è più difficile è creare reti virtuose di giovani: per fare ciò è necessario tempo, fatica e capacità di interlocuzione con gli attori del territorio. Tutto ciò non può prescindere dalla ricostruzione della fiducia verso le istituzioni, perduta da tempo immemore. Registriamo quanto la classe poltiica abbbiamo perso il contatto con i ictatdini, in particolare giovani. In tal senso abbiamo proposto delle attività, tra cui la facoltà di partecipare al servizio civile digitale".

Guido Castelli: "Il tema è quello che stiamo affrontando da ieri pomeriggio:  abbiamo affrontato la questione da un punto vista scientifico con il contributo del presidente Istat e il 36% delle famiglie italiane è composta da una persona sola. Tra i giovani il 38% si arrende a migrare per aver un salario adeguato un 40% resta ma principalmente per una questione affettiva. Vogliamo porre il cratere nella condizione di essere un modello per le aree appenniniche. Le aree interne non sono parti d'Europa svantaggiati da assistere con un reddito. Credo pertanto che la sfida che stiamo vincendo è dire ai ragazzi di trovare la convinzione di potercela fare, dato che niente è impossibile".

Francescp Acquaroli: "Il ruolo della regione è stato quello mettere in campo diverse strategiee maggiore consapevolezza rispetto al tema dei giovani. La questione natalità ha fatto si che le aree interne si spopolassero. Abbiamo messo insieme una visione a tutto tondo partendo dalle infrastrutture passando per i servizi e le politiche del lavoro, cercato di intercettare carenze dando ad esse delle risposte. Un giovane che vive a Roma va a Fiumicino, parte, e la sera torna. Un giovane dei borghi è invece impossibilitato in questo: basti pensare alla difficoltà a raggiungere Roma. C'è un Italia che ha avuto uno sviluppo infrastrutturale diverso rispetto ad altri luoghi. Dobbiamo far sì che il mondo sia a misura di uomo e che esso sia accessibile a tutti, nessuno escluso. Vogliamo dare opportunità ai giovani di poter crescere nella professionalità: con la specializzazione, con la scuola con i corsi di formazione così facendo creeremo salario elevato. C'è difficoltà a fare incontrare domanda e offerta e questo è un tema importante. La demografia ci condanna ragion per cui abbiamo fatto un investimento sui borghi. Il giovane vuole risposte ed opportunità. Negli ultimi 40 anni l'Italia non ha creato l'habitat necessario alla costruzione dei suoi sogni. Il raggiungimento dei nostri obiettivi non può prescindere da un grande lavoro di squadra. Se come accade buon parte dei giovani non va a votare è perché c'è un distacco tra istituzioni e nuove generazioni. E' nostro preciso compito recuperare questo rapporto con loro che saranno gli imprenditori e gli amministratori del domani. Questo è ciò che vorrei realizzare". 

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