Vertenza Beko, al Mimit raggiunto accordo. Scongiurata la chiusura dello stabilimento di Comunanza
di Redazione Picenotime
mercoledì 09 aprile 2025
Stanotte dopo dodici ore di confronto presso il Mimit, è stato raggiunto l'accordo su un testo preliminare di intesa per quanto riguarda la vertenza Beko. L'accordo preliminare nei prossimi giorni sarà portato a conoscenza delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee che si svolgeranno nei singoli stabilimenti del territorio nazionale e sottoposto a referendum.
In caso di approvazione da parte dei lavoratori, l’accordo sarà siglato la prossima settimana, sempre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Per ciò che riguarda gli stabilimenti nelle Marche, a Fabriano gli esuberi sarebbero di circa 190 unità tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro Sviluppo e Ricerca, e sarebbero gestiti con uscite incentivate e contratti di solidarietà. Per quanto riguarda lo stabilimento di Comunanza gli esuberi individuati sarebbero fino a un massimo di 80 lavoratori, e non ci sarà la dismissione del sito che anzi vedrebbe nel giro di poco tempo l'avvio di una nuova linea di prodotto.
“Grazie al governo Meloni e al lavoro del Ministro Urso la crisi industriale di Beko è stata scongiurata - ha dichiarato la senatrice Elena Leonardi -. E' stata raggiunta l’intesa sul testo preliminare dell’accordo quadro tra azienda, sindacati e ministeri che sarà ora sottoposta al consenso dei lavoratori. Si tratta di un’ottima intesa che conferma gli obiettivi posti alla proprietà dal Ministro Urso. Quanto deciso su Beko prevede oltre 300 milioni di investimenti, nessuno degli stabilimenti italiani verrà chiuso e non è previsto alcun licenziamento. Davvero una grande notizia. Ci tengo a sottolineare che è stata scongiurata la chiusura di Comunanza che vedrà l’avvio di una nuova linea di prodotto e confermato il mantenimento del centro di ricerca sull’elettronica a Fabriano”.
Queste le dichiarazioni del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Nessuno stabilimento Beko sarà chiuso, neanche nelle Marche, e non ci saranno licenziamenti collettivi. La vertenza Beko è stata certamente una trattativa difficile in uno scenario internazionale complesso, che ha visto le istituzioni a tutti i livelli e parti sociali fare fronte comune per salvaguardare un comparto strategico per l’Italia e per le Marche come quello degli elettrodomestici. L'esito dell'intesa raggiunta la scorsa notte, grazie anche al ricorso lungimirante alla Golden Power da parte del Governo, è un risultato che non si è visto nel resto d’Europa ed è stato il migliore risultato ad oggi possibile. Relativamente alle Marche, si era partiti infatti dall’ipotesi della chiusura dello stabilimento di Comunanza e da un taglio occupazionale superiore al 50%. Oggi, nell’intesa tra le parti sul testo preliminare dell’accordo quadro - raggiunta nella notte al Mimit, dopo oltre dodici ore di trattativa tra azienda, sindacati e ministeri – vengono annunciati oltre 80 milioni di investimenti da parte dell’azienda negli stabilimenti marchigiani, oltre alla piena salvaguardia dello stabilimento di Comunanza che vedrà un investimento dedicato di 15 milioni e l’avvio di una nuova linea di prodotti. Confermato, inoltre, il mantenimento del centro di ricerca sull’elettronica a Fabriano. Gli esuberi inizialmente previsti sono stati più che dimezzati e verranno gestiti attraverso uscite volontarie e incentivate, con l’attivazione di ammortizzatori sociali in deroga, senza il ricorso a licenziamenti collettivi. Su alcuni aspetti soprattutto relativi alla sede impiegatizia di Fabriano avremmo auspicato un esito più favorevole, ma purtroppo non è stato possibile per scongiurare il rischio concreto del fallimento delle trattative. Relativamente agli impiegati si è comunque mantenuta una parte della Ricerca e Sviluppo, quella collegata all’elettronica, ritenuta una delle figure chiavi per supportare la sostenibilità del sito nel medio lungo periodo. Ringrazio il Governo Meloni, in particolare il ministro Urso e il sottosegretario Bergamotto i sindacati e tutte le istituzioni coinvolte - a partire dalla Regione anche con l'assessore Aguzzi - per aver tenuto fermo il punto sulla salvaguardia del comparto. Il mio pensiero va particolarmente ai lavoratori, che non hanno mai mollato in questa difficile partita e soprattutto a coloro che sono coinvolti nelle decisioni di esubero."
Queste le dichiarazioni del commissario straordinario al Sisma 2016, senatore Guido Castelli: “Quella della Beko è una vicenda che, fin dall’inizio, aveva destato una fortissima preoccupazione alla quale era però subito seguita la ferma reazione da parte delle istituzioni. Lavoratori, famiglie e comunità coinvolte non potevano essere lasciati soli, e così è stato. Grazie all’intrevento del Governo Meloni, del ministro Urso e del presidente Acquaroli, non solo è stato scongiurata la chiusura dello stabilimento di Comunanza ma, nel medio periodo, è stata prevista l'assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma, grazie ai 300 milioni di investimenti previsti da Beko per il triennio 2025-2027. Complessivamente, e in attesa che il testo dell’accordo preliminare raggiunto nella notte venga sottoposto al consenso dei lavoratori, non ci saranno licenziamenti collettivi, mentre gli esuberi saranno la metà rispetto a quanto inizialmente previsto e avverranno attraverso il meccanismo delle uscite volontarie e incentivate. Per Comunanza la permanenza dello stabilimento, con relativo indotto, rappresenta una boccata d’ossigeno vitale, che consente a questa comunità di guardare al futuro con ottimismo. Dopo il sisma che aveva colpito nel 2016 l’Appennino centrale, che in quei territori aveva determinato una inevitabile contrazione economica, lo smantellamento dello stabilimento della Beko sarebbe stato un colpo troppo difficile da incassare. Così non è stato, grazie a un lavoro di squadra tempestivo ed efficace”.
Queste le dichiarazioni del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano: "Grazie all'impegno del Governo e del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, è stato scongiurato il rischio di chiusura degli stabilimenti Beko marchigiani e di licenziamenti collettivi. L'accordo raggiunto al Mimit dopo una trattativa notturna di oltre dodici ore, reso possibile anche dall'intervento della Golden Power, rappresenta un successo senza precedenti in Europa, dove in molti casi gli insediamenti produttivi sono stati chiusi senza alcun tavolo di confronto. L'intesa prevede investimenti per oltre 80 milioni di euro negli stabilimenti marchigiani, con particolare attenzione allo stabilimento di Comunanza, dove saranno investiti 15 milioni di euro per l'avvio di una nuova linea di produzione. Inoltre, è stato confermato il mantenimento del centro di ricerca sull'elettronica a Fabriano. Gli esuberi inizialmente previsti sono stati ridotti di oltre la metà e saranno gestiti attraverso uscite volontarie e incentivate, con l'attivazione di ammortizzatori sociali in deroga, evitando i licenziamenti collettivi”.Si conclude così una trattativa complessa, con un accordo che, pur nelle difficoltà, preserva l'occupazione e il sistema produttivo del territorio. Un risultato ottenuto grazie alla determinazione del ministro Urso e del sottosegretario Bergamotto, e alla collaborazione tra tutti i livelli istituzionali”.
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