Coronavirus: Regione Marche, primi medici militari per l'emergenza nelle case di riposo
di Redazione Picenotime
mercoledì 04 novembre 2020
I pazienti delle Case di Riposo-RSA di Villa Cozza di Macerata e quella di Mogliano riceveranno un’assistenza sanitaria aggiuntiva rispetto ai servizi praticati dall’Asur con l’impiego della sanità militare, per superare i gravissimi disagi che sono emersi a seguito della diffusione del virus all’interno delle strutture stesse.
Lo annuncia l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che spiega: “Due medici verranno rispettivamente inviati a Villa Cozza di Macerata e a Mogliano dove la situazione è particolarmente critica. In questo modo le RSA diventano delle para-corsie, perché gli ospiti così fragili meritano un’attenzione aggiuntiva. Nelle Marche - ha aggiunto l’assessore - c’è stata un’estensione di contagio in modo veramente devastante e finora ha riguardato i plessi di Mogliano, Fabriano, Jesi, Macerata, Santa Maria Nuova, Loro Piceno e San Severino Marche. Garantire l’appropriatezza delle cure e la continuità dei trattamenti impegna risorse rilevanti del SSR e l’aiuto dei medici militari risulta veramente fondamentale”.
Saltamartini ha pure dato mandato alle strutture regionali di verificare se il personale delle cooperative e degli enti che gestiscono i servizi nelle RSA sono muniti dei presidi di protezione e se lo stesso personale è stato sottoposto ai tamponi periodici per verificare la positività al Covid poiché con il blocco delle visite dei familiari non si spiega la diffusione massiccia dell’epidemia.
La Regione Marche ringrazia la Marina Militare per questo aiuto concreto che va ad integrare i 5 equipaggi che la stessa sanità militare ha dispiegato per l’esecuzione dei test antigenici rapidi. Si ricorda che ieri l’assessore Saltamartini, oltre che alla Marina Militare ha rinnovato la richiesta di aiuto anche al Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale presieduto da Angelo Borrelli per figure specialistiche da impiegare nel Covid H. di Civitanova Marche come anestesisti, internisti e pneumologi. “Stiamo affrontando la pandemia – ha concluso Saltamartini- cercando di tenere le Marche pronte anche ad affrontare condizioni peggiori e l’indirizzo di assumere i 3.000 infermieri vincitori del concorso è stato un primo concreto segnale”.
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