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di Redazione Picenotime
Nel periodo 15 Dicembre–28 Dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,43 (range 1,23 – 2), in forte aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica. È in forte aumento anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,3 (1,27-1,32) al 28/12/2021 vs Rt = 1,11 (1,08-1,13) al 20/12/2021. Sono questi i dati che emergono dal monitoraggio della Cabina di regia dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute sul Covid-19. L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente: 1669 casi ogni 100.000 abitanti (31/12/2021 -06/01/2021) vs 783 ogni 100.000 abitanti (24/12/2021 – 30/12/2021), dati flusso ministero Salute.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 15,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 06 gennaio) vs il 12,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 06 gennaio) vs il 17,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 dicembre). In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (309.903 vs 124.707 della settimana precedente). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% vs 48%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% vs 31%).
Negli ultimi 30 giorni, sono stati 1.461.284 i casi di infezione da Sars-Cov-2 in Italia e, di questi, 20.179, tra gli operatori sanitari. L'età media dei contagiati è di 36 anni. In Italia 10 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, mentre 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 6 Regioni/Pa sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Quasi tutte le Regioni/Pa riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre 10 riportano molteplici allerte di resilienza.
Si osserva un drastico peggioramento dell’epidemia con una incidenza settimanale che a livello nazionale raggiunge i 1.700 casi per 100.000 abitanti. La velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio è ulteriormente aumentata nella maggior parte delle regioni Italiane.
Per la prima volta si osservano segnali plurimi di allerta a livello regionale nelle attività di sorveglianza e indagine dei contatti che porta in numerose regioni il non raggiungimento della qualità minima dei dati sufficiente alla valutazione del rischio e la conseguente classificazione a rischio non valutabile che equivale a rischio alto.
La maggior parte del Paese si colloca a Rischio Alto o a Rischio Moderato con alta probabilità di progressione a rischio Alto: 10 Regioni italiane sono classificate a rischio Alto (o equiparate a rischio Alto) di una epidemia non controllata e non gestibile e 6 Regioni/PA si collocano a rischio Moderato con alta probabilità di progressione a rischio Alto, nel caso fosse mantenuta l’attuale trasmissibilità.
La aumentata pressione sui servizi ospedalieri osservata nell’ultima settimana, associata alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire rapidamente la tendenza per evitare condizioni di estremo sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati.
L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza pari ad oltre 20 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento che si conferma in continua e costante diminuzione.
L’epidemia si trova in una fase delicata e, in assenza di misure di mitigazione significative, un ulteriore rapido aumento nel numero di casi e nelle ospedalizzazioni nelle prossime settimane è altamente probabile. Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2, è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento.
Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.
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