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Covid, Brusaferro: “Paesi al confine hanno curva in risalita”. Rezza: “Perdura sovraccarico terapie intensive”

di Redazione Picenotime

venerdì 16 aprile 2021

Consueta conferenza stampa settimanale sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19​ della Cabina di Regia con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza.

BRUSAFERRO: "Nella mappa europea vediamo oggi una colorazione più intensa in alcuni Paesi al confine con l'Italia. La curva italiana mostra una lenta decrescita, altri Paesi invece hanno una curva in salita. Quasi tutte le regioni hanno una decrescita dei nuovi casi, alcune invece hanno valori in crescita. Anche sul piano dell'incidenza la decrescita è consolidata. La curva italiana mostra una lenta decrescita: quasi tutte le regioni hanno un calo dell'incidenza, che è pari a 182 per 100mila abitanti. Secondo il flusso dell'Istituto Superiore di Sanità rileva invece che l'incidenza è 160 per 100mila perchè include il periodo di Pasqua. L'età mediana alla diagnosi (45 anni) e al momento del ricovero (67 anni) è in decrescita, il che vuol dire che anche indirettamente stiamo iniziando a vedere i primi effetti delle vaccinazioni degli anziani. Le persone con piu' di 80 anni ma anche i settantenni cominciano a decrescere come numero di casi. 

REZZA: "Stiamo vivendo un momento di transizione. L'Rt inferiore a 0.9 ci dice che c'è ancora una trasmissione sostenuta del virus però con un'incidenza in diminuzione, seppur molto lentamente. Abbiamo avuto un accumulo di persone infette che si riverbera anche a distanza di tempo e si tramute in un perdurante sovraccarico delle terapie intensive. Dobbiamo continuare a tenere comportamenti prudenti, purtroppo è un anno e mezzo che si tira la corda e si fanno sacrifici, i cittadini hanno voglia di vedere la luce in fondo al tunnel. La variante inglese ha ormai sostituito i ceppi del virus precedentemente circolanti, secondo le nostre stime ha una percentuale di trasmissibilità superiore del 50% e questo contribuisce alla lenta decrescita dei contagi nonostante i provvedimenti restrittivi presi. L'antidoto? La vaccinazione di massa, operando poi con una riapertura di determinate attività che non comportino rischi elevati". 




Si conferma la criticità del sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%).

L’incidenza è in lenta diminuzione e ancora troppo elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale.

La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia.

Report regionali



Silvio Brusaferro

Silvio Brusaferro

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