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Beko Comunanza: presentato a Roma piano industriale che prevede la chiusura. Coro di no da politica e istituzioni

di Redazione Picenotime

mercoledì 20 novembre 2024

Brutte notizie quelle trapelate dall'incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vicenda Beko. La nuova proprietà turca, ha appena presentato il proprio piano industriale che prevederebbe la volontà di chiudere, alla fine del 2025, gli stabilimenti italiani di Siena e di Comunanza con un esubero di quasi 2000 dipendenti.

Dure le reazioni del Capogruppo PD Marche Anna Casini e della Segreteria Provinciale PD Piceno.

"La chiusura dello stabilimento Beko a Comunanza rappresenta un durissimo colpo per la nostra regione, e in particolare per le aree interne che continuano a pagare il prezzo di scelte industriali irresponsabili e di una politica economica miope." Così Anna Casini, capogruppo PD Marche.

"Comunanza non è solo un polo produttivo, ma anche una comunità che negli ultimi anni ha affrontato con coraggio le conseguenze del terremoto" afferma "dimostrando una resilienza straordinaria. L'abbandono da parte di Beko sarebbe un tradimento per questo territorio e un’ulteriore ferita per le MarcheChiedo con forza alla Giunta regionale e al Governo nazionale" prosegue Casini "di intervenire immediatamente per scongiurare la chiusura e salvaguardare i posti di lavoro. Non possiamo accettare che multinazionali approfittino del nostro territorio per poi abbandonarlo senza alcuna responsabilità sociale. Le istituzioni non possono rimanere a guardare. Avevamo già presentato un’interrogazione in consiglio regionale, ma viste le evoluzioni di queste ore, seguiranno altre azioni."

"La decisione di Beko di chiudere lo stabilimento di Comunanza è una notizia drammatica per il nostro territorio, che non può e non deve passare sotto silenzio” afferma la segreteria provinciale del PD PicenoSi tratta di un colpo gravissimo per i lavoratori, le loro famiglie e tutta la comunità della provincia di Ascoli Piceno.”  

Comunanza non è un luogo qualsiasi: è un simbolo di come le aree interne possono rinascere nonostante le difficoltà, come quelle legate al terremoto. La chiusura dello stabilimento” afferma la segreteria provinciale dem “rischia di trasformare questa zona in un deserto industriale, cancellando anni di sacrifici e investimenti.

"Il PD Piceno chiede  con forza al Governo e alla Regione Marche di attivarsi immediatamente per trovare soluzioni concrete e durature. Non possiamo permettere che una multinazionale abbandoni questo territorio senza un piano per la riconversione industriale e la tutela dei lavoratori, né ci si può permettere un’azione del governo così debole” sostiene il segretario Ameli. “Come partito saremo al fianco delle istituzioni che sceglieranno di difendere il Piceno. Difendere Comunanza significa difendere l’intera provincia, le nostre montagne e un modello di sviluppo che non lascia indietro nessuno, a partire dai territori più fragili".  

Il Governo ha espresso oggi il proprio più fermo dissenso nei confronti del piano industriale presentato da Beko Europe. La decisione di chiudere stabilimenti italiani, tra cui quello di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, è inaccettabile”. Così il sottosegretario all'Economia e Finanze e deputato marchigiano di Fratelli d'Italia Lucia AlbanoL’esecutivo – continua - è determinato a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, compresa la golden power, per proteggere i lavoratori e le attività produttive della Nazione, una posizione sostenuta anche dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’azienda deve riconsiderare le proprie decisioni. L’obiettivo del Governo è tutelare l’occupazione e garantire la continuità produttiva degli stabilimenti, in particolare nelle aree interne e in un territorio ferito dal sisma”, conclude.

 Sulla questione è intervenuto anche il Commissario Straordinario al sisma Guido Castelli.

"La chiusura dello stabilimento di Beko Europe a Comunanza va assolutamente scongiurata perché determinerebbe un grave danno per tutto quel territorio che, con grande volontà, sta cercando di risollevarsi dopo le conseguenze del sisma del 2016. Ringrazio il Governo, e in particolare il sottosegretario Bergamotto, per l'attenzione e la prontezza dimostrata attraverso risposta nella quale viene sottolineata la contrarietà rispetto al Piano presentato da BEKO Europe e l'intenzione di far rispettare la golden power. A Comunanza e in tutto il cratere sisma stiamo realizzando un'azione strutturale di rilancio e sviluppo economico che non può essere minata da azioni come quella comunicata oggi. Il lavoro, nei nostri territori, è vitale per contrastare il fenomeno dello spopolamento e sono certo che verranno compiute tutte le azioni necessarie per tutelare i dipendenti e l'indotto".  


Il ritiro da parte di Beko Europe del Piano industriale e, di conseguenza, dei quasi 2000 licenziamenti annunciati, rappresentano l’unica via possibile per costruire un confronto serio con le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Se a stretto giro ciò non dovesse avvenire, il governo Meloni ha il dovere morale di esercitare subito quella Golden Power che permetterebbe di porre il veto all’adozione di delibere societarie e l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni all'azienda - dichiara il vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Maurizio Mangialardi. Vedo che anche il presidente Acquaroli è su questa linea, ma per una volta gli chiedo di non fermarsi alle solite buone intenzioni affidate ai comunicati del suo ufficio stampa, ma di esercitare un intervento reale, concreto e immediato nei confronti del Ministero, altrimenti c’è il rischio che questa vicenda prenda la stessa piega della vertenza riguardante le Cartiere Fedrigoni, dove le tardive mosse della giunta regionale e del governo nazionale stanno compromettendo la salvaguardia integrale dei livelli occupazionali”.


L’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno esprime grande preoccupazione e netta contrarietà per la ventilata decisione di Beko Europe di chiudere, a fine 2025, lo stabilimento di Comunanza. Si tratterebbe infatti di un colpo durissimo inferto all’economia della zona montana e dell’intero territorio Piceno. Appena il 7 novembre scorso la Provincia, partecipando al confronto instaurato al Ministero delle Imprese del Made in Italy, espresse insieme alle altre istituzioni presenti l’urgenza imprescindibile di salvaguardare i livelli occupazionali predisponendo un piano industriale credibile e strutturato di rilancio del sito di Villa Pera.

La Provincia rinnova l’impegno ad essere al fianco delle istituzioni, dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali per attivare, nell’ambito delle proprie competenze, ogni possibile azione volta a scongiurare una gravissima crisi per la coesione sociale ed economica del Piceno e delle realtà coinvolte in altre aree del Paese. In tale prospettiva, è mia intenzione convocare, a breve, un Consiglio Provinciale aperto per promuovere un confronto con tutte le forze politiche, sociali, economiche del territorio su questa vicenda al fine di elaborare proposte e strategie di intervento e mobilitazione. 

 Si chiede, inoltre, al Governo nazionale e alla Regione di agire immediatamente utilizzando tutti gli strumenti possibili compreso l’utilizzo del Golden Power affinché l’azienda riconsideri tale drastica ed inaccettabile decisione ed attui invece, come auspicabile, politiche industriali responsabili volte a garantire occupazione e sviluppo. 

Ci si lamenta del drammatico spopolamento subito dall’aree interne e la vicenda Beko dimostra e conferma quanto sia urgente e necessario intervenire, a livello centrale e regionale, con misure straordinarie e strutturali per contrastare un fenomeno che rischia di assumere proporzioni sempre più drammatiche con un impatto sociale ed economico insostenibile.  



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