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Interruzione volontaria di gravidanza nelle Marche, Latini: “Nessun allarme su applicazione legge”

di Redazione Picenotime

lunedì 09 gennaio 2023

"Non esiste alcun allarme per quanto riguarda l'applicazione della legge per l'interruzione volontaria di gravidanza nelle Marche. Il diritto viene garantito in piena autonomia dal servizio sanitario: una prestazione in assoluta sicurezza, senza dolore e del tutto gratuita, nel pieno rispetto della Legge 194, senza dover ricorrere a convenzioni con enti collaterali. Le Marche garantiscono questo diritto con numeri superiori alla media delle altre regioni d'Italia. Nelle Marche l’offerta del cosiddetto servizio di interruzione volontaria di gravidanza è infatti di gran lunga maggiore rispetto a quella nazionale: gli interventi possono essere effettuati nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media italiana è del 62%. Per quanto riguarda gli obiettori, il numero di aborti a carico dei medici non obiettori è 0,8 a settimana". A dichiararlo in una nota ufficiale è l'onorevole Giorgia Latini, vice presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati

"Oltretutto l'ospedale Mazzoni di Ascoli è un punto di riferimento per tante donne anche da fuori regione, fornisce assistenza sull’interruzione volontaria di gravidanza rispettando la libertà di ognuno, in piena autonomia e con garanzia di risposta. Da alcuni anni, nello stesso ospedale, hanno preso servizio alcuni ginecologi non obiettori, attualmente quattro, disponibili a fare questo tipo di intervento. Ho più volte rimarcato che la legge chiede di rimuovere le cause che portano le madri a questa difficile decisione, non di indurle ad abortire. L'articolo 1 della Legge 194/78 recita che "lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio” - ha aggiunto l'onorevole Latini -. Il nostro compito è mettere in condizione le donne di decidere liberamente, sperando che nessuna sia costretta a prendere una scelta così importante magari per questioni economiche o per cattiva informazione. Lo scorso anno, con il Fondo Famiglia, la Regione Marche ha stanziato un milione di euro prevedendo anche interventi a sostegno della nascita e l'adozione di figli: i beneficiari complessivamente sono stati 454 (151 donne che avrebbero potuto abortire per ragioni puramente materiali e 199 ragazze madri e 104 famiglie che hanno scelto il percorso dell'adozione)".

L'ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto – dice la consigliera regionale Monica Acciarri - è da sempre un punto di riferimento regionale per il servizio di Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG) offerto alle donne residenti nella nostra Provincia, nel rispetto totale della Legge 194/78. Infatti questo servizio chirurgico è offerto  entro i primi 90 giorni e, cosa rara in Italia, anche oltre il 90° giorno, quando ricorrono le circostanze descritte dalla Legge. Da alcuni anni poi viene offerta anche l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica utilizzando il farmaco (RU486) che evita l’intervento chirurgico. Tutto nel rispetto del protocollo della Regione Marche, che ci ha visto selezionati come secondi nella Regione, dopo solo Senigallia”.

 

Negli ultimi 5 anni sono state fatte 340 interruzioni volontarie della gravidanza con metodo chirurgico e 80 interruzioni della gravidanza con metodo farmacologico, per un numero totale di interruzioni che supera i 400 casi.

 

Il percorso che deve fare la paziente e che viene applicato a chi si rivolge al Sistema Sanitario Nazionale è ben descritto nella Legge 194/78: la paziente deve rivolgersi al consultorio familiare di riferimento e, senza appuntamento, viene immediatamente e gratuitamente presa in carico. - spiega Monica Acciarri - Vengono analizzate le possibili soluzioni ai problemi che rappresenta e, qualora non ci siano altre soluzioni, viene certificata la sua volontà di interrompere la gravidanza; trascorsi sette giorni da questa certificazione, posti dal legislatore per une eventuale ripensamento, la paziente può fare l’interruzione di gravidanza rivolgendosi alle strutture pubbliche accreditate, in un percorso completamente gratuito, garantito dalla legge e nel rispetto della privacy. L’interruzione chirurgica, per chi si rivolge al pubblico è chiaramente eseguita in anestesia generale per evitare alla paziente, che ricordiamolo è una donna prima che paziente, sofferenza su sofferenza”.

Quanto invece alla sospensione della convenzione pluriennale con l’AIED per l’attività di IVG presso l’ospedale di Ascoli Piceno purtroppo è dovuta al fatto che storicamente e per molti anni i medici ginecologici dipendenti del nosocomio di Ascoli sono stati tutti obiettori,e quindi per questi motivi c'è stata la necessità di fare una convenzione con il privato. 

Da alcuni anni, però, all'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno hanno preso servizio alcuni ginecologi non obiettori, attualmente 4, disponibili a fare questo tipo di intervento. - continua la consigliera regionale del Piceno - Dal mese di settembre 2022, dopo numerosi incontri, anche l’ospedale di Ascoli è in grado di offrire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza esattamente come quello di San Benedetto: interruzioni entro il 90° giorno chirurgiche e farmacologiche ed interruzioni in alcuni casi anche oltre il 90° giorno.
Non si comprende dunque la reazione contro una decisione che non intacca minimamente l’offerta di un servizio sanitario che è garantito da una struttura pubblica gratuitamente per le pazienti e senza oneri aggiuntivi per il bilancio dell’Area Vasta 5, che negli ultimi anni ha pagato per l’attività di professionisti esterni fino a € 90.000 annui.

Tra l'altro, mentre la paziente che si rivolge al Consultorio inizia un percorso del tutto gratuito, chi si rivolge all’AIED inizia un iter con alcuni costi a proprio carico, per una serie di prestazioni senza le quali l’AIED stessa non emette il certificato indispensabile per poter fare l’intervento.

C'è poi da considerare un fatto basilare – sottolinea Monica Acciarri - mentre le donne che si rivolgono al pubblico faranno il loro intervento chirurgico sotto anestesia, evitando dolore fisico, chi si rivolge all’AIED farà il proprio intervento chirurgico senza la presenza di un anestesista, da pazienti sveglie e coscienti.

Del tutto infondate sono, poi, le accuse di chiusura del servizio di interruzione di gravidanza in ospedale nel periodo estivo e festivo.

Quindi deve essere chiaro a tutti – puntualizza la consigliera regionale Monica Acciarri – che nei due ospedali pubblici della provincia di Ascoli Piceno, le interruzioni volontarie di gravidanza non solo vengono offerte a tutte le donne residenti nella nostra provincia, ma viene a loro offerta una prestazione in assoluta sicurezza, senza dolore e del tutto gratuita, nel pieno rispetto della Legge 194 del 1978.
E un ringraziamento di ciò va a tutto il personale, medico e del comparto, delle Unità Operative di Ostetricia-Ginecologia, di Anestesia-Rianimazione e dei blocchi operatori, senza la cui fattiva collaborazione questo servizio non potrebbe essere offerto con tale elevata qualità. Condivido questo mio pensiero con l'On. Giorgia Latini che prima di me era intervenuta puntualmente su tema.           


Giorgia Latini

Giorgia Latini

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